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Fratelli e autoerotismo
Buonasera, ho due figli di 12 e 9 anni. I ragazzi hanno sempre avuto con me una buona confidenza, soprattutto il più grande mi ha spesso parlato anche delle sue "prime esperienze" con l'autoerotismo, l'ho sempre rassicurato sul fatto che poteva confidarsi e che fossero tutte esperienze normali. Ora, l'altra sera i ragazzi erano sul divano e li sentivo parlare a bassa voce, arrivo di là e il grande si stava toccando mentre il piccolo era lì e mi hanno poi confessato che il grande aveva chiesto al piccolo di toccarlo. Sono rimasta spiazzata, ho respirato e mantenendo la calma ho detto ai ragazzi che queste sono cose si naturali ma "private" ed è bene mantenere un certo riserbo. Onestamente non so se ho sbagliato e non so nemmeno se devo preoccuparmi ed intervenire in altro modo, vorrei tanto avere un consiglio da voi. Grazie.
0 risposte - LeggiUna vita piena di ansia
Salve, penso di avere un problema da molto tempo e non so come affrontarlo. Premetto che nella mia vita ho avuto molte situazioni spiacevoli soprattutto in famiglia quindi da ignorante penso che questa mia paura possa esser nata da ciò. Sono una ragazza di 21 anni. Sono sempre stata asociale, a scuola venivo bullizzata e a casa era anche peggio, avevo dei litigi molto accesi con mia madre e a volte si arrivava anche alle mani. Sto sempre a casa, non ho nessuna amicizia perché si sono rivelate false le poche che avevo e quindi ho preferito non averne, l'unica persona che ho al mio fianco al momento è il mio ragazzo ma abitiamo in due regioni diverse. Detto questo ora arrivo al sodo.. Ogni volta che entro in un locale, in un supermercato o da qualsiasi altra parte inizio a tremare, sudo e a volte sento che potrei anche svenire, questo però accade solo se sono da sola. Ricordo di una volta in cui a mia nonna serviva del pane e mi mandò a comprarlo, nonostante sapevo che sarei stata male ci sono andata comunque perché mi dispiaceva dirle di no. Appena entrata nel piccolo negozio sentivo già le gambe tremare, sudavo e sentivo che se avessi aperto bocca avrei anche balbettato. Sentivo un forte calore in tutto il corpo e pulsazioni forti alla testa, mi sentivo quasi come se stessi per svenire. Ricordo forse di questa esperienza più che altre perché questa è stata la più forte, mi sono sentita veramente male e non vedevo l'ora di uscire da quel negozio e tornare a casa. Ora dovrei lavorare ma per andarci dovrei prendere l'autobus e a me questa cosa mi fa venire l'ansia, c'è una cosa, mia madre non mi faceva mai uscire, non potevo neanche aprire le finestre che subito me le chiudeva, quindi non ho avuto neanche la possibilità di farmi delle amicizie, di conoscere persone, di fare esperienze. Dato che non esco mai ho paura di perdermi, di prendere la fermata sbagliata, di creare problemi. Vorrei poterne parlare con la mia famiglia ma mi riderebbero in faccia e mi prenderebbero in giro come sempre. Ora si lamentano che sto sempre chiusa in casa e che non ho amicizie, nonostante sono stati proprio loro a segregarmi. A quanto pare qui l'unica a preoccuparmi di me stessa sono sempre io.. vorrei aggiungere che dai 12 anni fino all'età dei 18 ho sofferto di autolesionismo.. è un dettaglio in più. Grazie e buona giornata.
1 risposte - LeggiTradimento
Salve la mia domanda è concisa mi piacerebbe capire cosa frulla nella testa di un uomo di 53 anni
Piccola premessa scopro che mio marito mi tradisce con una 27 enne circa 3 mesi fa lo affronto e lui dopo aver negato e negato e negato confessa una semi verità....ok gli dico che capisco che poteva capitare anche me che magari è da rivedere e risistemare il nostro rapporto....bene lui continua a sentirsi con lei ...io gli dico o lei o me con pacchetto famiglia (2figli)....lui io ti amo e non la sento più......bugia so per certo che si sentono ancora....io gli dico che se lo scopro di nuovo è veramente finita.....lui tranquilla non è più nei miei pensieri e non la sento più
Adesso scopro che jon solo si sentono e si mandami i messaggini d'amore ma che si beffano anche di me....io dico ma più che essere disponibile e amorosa per riattivare una bellissima relazione di 36 anni cosa dovevo fare??? E poi ora io che faccio sopporto ancora o lo smaschera di nuovo???
Poi mi chiedo sa che a gare così perde tutto moglie figli casa tutti i nostri progetti xche lo fa?
Sono tanto triste delusa da tutte le bugie e tanto confusa
Ringrazio chiunque voglia farmi una parola
Relazione complicata
Buongiorno, ho, una relazione problematica con una persona, probabilmente entrambi lo siamo, problematici ma ora cercherò di esporre quello che mi disturba di questa persona che ho conosciuto.
Ci siamo conosciuti su facebook, su una sezione diciamo "hot" e brevemente la nostra conoscenza si è fatta virtualmente "calda" da subito. Il "problema" è stato che io mi innamorassi piuttosto brevemente di questa ragazza e seppur lei ancora non si era esposta come feci io, sentivo che anche in lei stesse crescendo qualcosa di importante.
Nel periodo iniziale lei mi parlava delle sue relazioni passate, io feci anche delle domande (tipo se lo avesse mai fatto in tre e mi rispose in maniera affermativa). Mi raccontò per esempio di un episodio successo in un centro naturista dove un suo amico la fece entrare manipolandola e lei una volta dentro si intrattenne con un uomo che le si avvicinò. Di questa esperienza lei mi disse che si sentì in debito di dover fare tutto quello che fece, quasi fosse costretta da un qualcosa...
Mi ha detto di aver subito abusi (diciamo velatamente dato che ha difficoltà a parlarne) quando era molto piccola, da padre. La sua vita è piena di esperienze sentimentali con persone poco raccomandabili, per quanto lei non sia assolutamente parte di quell'ambiente. La madre ha problemi psichiatrici, lei è stata allontanata e vissuto prima in istituto, da bambina, poi in età adolescenziale in una famiglia affidataria. Lei non è psichiatrica ma ha fatto un percorso psicologico lungo e forse neppure terminato. Credo abbia dei problemi seri con se stessa e questo ricade anche sugli altri e nello specifico su me.
Per esempio, se un uomo le si avvicina, le offre un caffè e magari le fa un regalo per lei è un uomo gentile, scarta a priori l'ipotesi che sia un uomo che sta tentando un approccio. Nascono litigi in quanto quando io sento di comportamenti altrui rimango quasi allibito di come lei non riconosca o finga di non riconoscere alcuni comportamenti come degli approcci.
Venendo all'ultimo episodio: la ragazza è iscritta ad un portale per diciamo "accompagnatrici", ragazze che lavorano in ambito di fiere, cene ecc...non un qualcosa di prettamente sessuale ma diciamo che l'ambito è quello (solo che contrariamente alle escort non devono avere rapporti per lavoro). Mi ha detto che l'idea le sia nata dal fatto che fisicamente non riesce a fare altre cose, di fatto comunque non ha mai accettato alcun ingaggio.
Poco tempo fa è stata contattata da una sua frequentazione, un uomo sposato con la quale ha avuto una relazione, lui a mio parere non l'ha trattata esattamente con il rispetto che lei dice di aver ricevuto, per esempio lui non le ha dato mai nemmeno il numero di telefono...(chattavano su telegram).
Lei mi disse che lui aveva dei problemi con la moglie, quasi come per giustificare che lei avesse avuto una relazione con lui (ovviamente negando che questa fosse una giustificazione). Sempre lei mi disse che ha interrotto i rapporti sessuali rimanendo amica di questo tizio, e che lui avesse rispettato la sua decisione (come se lui avesse altra scelta, altra cosa che del suo racconto che mi è incomprensibile). Insomma questo tizio l'ha contatta dopo diversi mesi che lei era assente chiedendole come andasse e una volta saputo che lei era in ristrettezze economiche lui le ha fatto la proposta di "ingaggiarla" come wing per una cena. Lei mi ha parlato della cosa ed io ovviamente mi sono mostrato dubbioso, insomma, ho dei dubbi che lui sia un santo che voglia solo ed esclusivamente aiutarla economicamente, ma lei naturalmente è convinta della bontà di questa persona (di cui non ha MAI parlato male). Siamo arrivati al punto che in un litigio lei mi abbia accusato di volerla sempre dentro casa (in riferimento al fatto che io non ero convinto dell'uscita lavorativa con quest'uomo).
Non riesco a dire tutto quello che sta succedendo nella nostra relazione, che è a distanza, purtroppo. Stiamo pensando fortemente ad andare a vivere insieme perché tra noi c'è grande amore ma ci sono anche problemi.
Per esempio nella conversazione con questo suo ex amante io "non c'ero", nel senso che lei non ha menzionato nemmeno che lei avrebbe dovuto consultarsi anche con me per potergli dare una risposta. Al mio esporre il mio sentimento di esclusione lei mi ha detto che lui ha in qualche modo capito che lei avrebbe dovuto parlarmene ma di fatto non gliel'ha detto e praticamente nega di avermi escluso (si è vero mi ha detto tutto ma nello specifico io nella conversazione non c'ero). Lei è una persona molto sensibile, fragile, piena d'amore, forse troppo, ma a volte mi pare abbia dei serissimi problemi ad ammettere quando sbaglia. Sembra una persona sincera e trasparente, un attimo dopo mi sembra di un'ipocrisia sconcertante, di un'ingenuità imbarazzante (che io ho dubbi sia autentica al 100%). Insomma, ho bisogno di aiuto, spero di essere stato chiaro, ho scritto a flusso di coscienza. Grazie
Problemi madre figlia
Buongiorno, sono Martina e ho 21 anni. Scrivo qui perché penso di aver bisogno di un consiglio e molto probabilmente di aiuto. Mia madre nella sua vita ha avuto veramente tanti amanti, ha trattato mio papà come se fosse un portafoglio ambulante, ha ipotecato la casa, ha creato debiti con sette finanziarie differenti, ha rubato nella sua stessa casa i gioielli di famiglia per venderli e rubava di nascosto le carte di credito a mio papà per prelevare di nascosto. Mi ha sempre insultata, mi ha sempre trattata male, mi ha fatto mentire per coprire le sue azioni ricattandomi dicendomi che diceva a mio papà che avevo fatto io un incidente alla moto e non lei (perché mi aveva coperto). Mio papà d'altra parte era sempre nervoso, agitato, mi sgridava se una forchetta cadeva per terra, era sempre arrabbiato perché non sapeva come gestire la situazione con mia mamma e ne pagavo io le conseguenze. Mio papà mi portava sempre alla gare, mi faceva da mangiare, lavava i vestiti e chiamava una signora per stirare perché non era capace, mentre mia madre andava con chi le dava una borsa di Moschino o delle scarpe di Chanel. Ci sono tante altre cose che potrei raccontare ma penso che da questi fatti qualcosa si sia già capito e quindi vengo al sodo. Mio papà è morto poco tempo fa e mia madre è impazzita per i soldi, mi ha minacciata di fare finire la mia relazione, di sbattermi fuori di casa e di denunciarmi per averla insultata, mi dice che io devo ringraziare solo lei perché ha la pensione di reversibilità e che dopo essere stata male per così tanti anni con mio papà, ora è giusto che si goda quello che vuole. Solo che lei è sola, non ha amici, nessuno le vuole bene perché ha sempre usato le persone a suo piacimento e quindi cerca di rovinare quei pochi rapporti che sono riuscita a creare in quella giungla della mia famiglia. Mi insulta costantemente dicendo che sono una "di facili costumi" perché ho dormito con il mio ragazzo, mi dice che devo stare male perché me lo merito e che forse era meglio che non ci fossi più io. Forse sto esagerando, ma io mi sento male perché la mole di insulti aumenta sempre di più e sono sempre più pesanti perché purtroppo esisto anche io e l'eredità la deve dividere con me. Non so cosa fare. Non penso di riuscire a reggere dopo una vita già difficile di suo, anche una situazione così adesso.
Grazie di tutto e auguro una buona giornata.
Martina
Fine complicata di relazione
Salve, ho 33 anni. Sono stata per sei anni con un ragazzo della mia età, ed è stata una storia particolare, bella ma anche strana. Lui si è trasferito nella mia città quasi subito, senza avere null'altro che me, volendo evadere anche dal suo contesto e da un passato brutto. Siamo stati molto legati, complici, condividevamo tante cose, convivevamo . Lui ha sempre mostrato, già dopo un anno e mezzo, insoddisfazione per il lavoro che non trovava facilmente, perché si sentiva chiuso a stare in questa città. Tende a annoiarsi facilmente, non regge bene le frustrazioni, si innervosisce facilmente e va sotto stress sfogandosi con chi gli sta vicino. È come se non sentendosi soddisfatto di se stesso abbia bisogno di cambiare sempre situazione e posto, e raramente qualcosa gli va davvero bene. Io, dal mio canto, dopo un evento per me traumatico ho iniziato ad avere disturbi psicosomatici. Ero già una persona poco "autonoma", nel senso che non guidavo la macchina e sono cresciuta poco a livello di interessi e di conquiste , nonostante le sue continue sollecitazioni. Ho fatto molte cose, ho preso una seconda laurea e trovato lavoro,ma a livello pratico non sono cresciuta, non come lui avrebbe desiderato. Mi rendo conto di essermi bloccata e di avere sbagliato delle cose: quando ho iniziato ad avere disturbi e ansia, per un annetto non riuscivo ad uscire molto da sola e nemmeno a fare la spesa. Mi sono rintanata a casa dei miei (perché forse con lui non mi sentivo capita, ad esempio se avevo un malore lui mi aiutava con sufficienza, se chiedevo di accompagnarmi in auto lui lo faceva ma pensava che la mia fosse pigrizia). A casa dei miei trovavo un angolo di serenità , dove forse potevo essere quello che ero (anche libera di stare sul letto senza fare niente, libera di chiedere aiuto, sfuggendo dalle responsabilità). Spesso ho dormito lì, quando ho passato questo periodo, e lui a volte criticava questo (come fossi una pigra o mammona), ma mai dicendomi che mi avrebbe voluta accanto. A volte non sentivo che la nostra casa fosse mia, mi chiedo ora il perché : forse sotto sotto non mi sentivo a mio agio? All'altezza? Come se lui implicitamente volesse di più di ciò che ero? Lui , in generale, era quello pratico della coppia, io quella presente emotivamente, che non è pratica in cucina, anzi che non cucina quasi mai, che ancora deve crescere in molte cose . Il dialogo con lui era scarso, perché di solito mi accusava oppure lanciava dei discorsi o battute a metà, senza mai avermi realmente detto con calma e serietà cosa non andava e che le cose stavano rotolando. In questo periodo si sarà sentito come un padre, carico di tutte le responsabilità pratiche. Me lo ha fatto capire a volte ma diceva sempre che fra noi non c'erano rischi , che mi facevo paranoie. Pensavo fosse solo un brutto periodo, come lui diceva. Qualche giorno dopo, mi lascia dicendo che vuole stare solo e che non sta bene, pur sentendo sentimento. Poi ritorna dopo un mese. Ricominciamo piano, gli mostrò che sono Cambiata, ho imparato a guidare , cucino per lui, dimostro che anche io posso essere un sostegno per lui, lo aiuto, lo ascolto. Lui, nel frattempo, purtroppo non è sereno, spesso mi riversa molta insoddisfazione sulla sua vita, si innervosisce con tutto e tutti, è triste . Appena spingo per tornare a convivere ( e ci torno per due settimane),litighiamo e ci separiamo di nuovo. Ora, a distanza di due mesi, ci siamo rivisti . Lui ha perso tanti chili, fuma tanto, non sta bene . Sento che c'è del sentimento, mi guarda con tenerezza e c'è passione. Non frequenta nessuna ragazza e dice che ha pensato di rivolgersi a uno psicologo per la sua insoddisfazione. Riguardo noi, dice che a riprovare secondo lui andrebbe male, è sfiduciato, si sente spento e dice che io inizierei a pretendere cose che ora non riesce a dare. D'altro canto, si percepisce che vuole che io gli stia dietro ( e so che è un meccanismo sbagliato). Purtroppo io, che per mesi ho fatto la finta forte, questa volta sono stata me stessa, e ho passato con lui un pomeriggio di lacrime, dove gli ho fatto capire che questo su e giù e sua confusione mi fa male . Il problema è questo: mi sento molto in colpa per la fine della storia, e non so mai se avvicinarmi a lui in modo leggero per sperare che riviva delle cose belle con me e non solo pesantezza, o lasciarlo stare e fargli capire che non si possono tenere le persone non si possono tenere in bilico ( lui è sicuro che io sono sempre qui a pensare solo alla nostra storia). Il vero problema è che non riesco ancora ora, dopo mesi, a capire se la sua apatia generale abbia influito sulla visione che ha di noi, in quanto vede il rapporto al momento come PESO, oppure se ci sia proprio un problema con me (ovvero che non gli piaccio a livello razionale). E quindi non so come comportarmi, se tenere un legame con lui senza pretendere o puntare al rapporto, oppure fargli realizzare che è davvero chiusa, per suo volere. In tutto ciò io sto molto male perché lui non chiude mai nettamente , fosse per lui ci vedremmo ancora . È come se dovessi crederci solo io e convincerlo. È come se abbia buttato tutto, come se non avesse ricordi, come se qualsiasi cosa io dica sia inutile. So che sembro aver sviluppato una dipendenza, ma so anche che io ci tengo tanto a lui in quanto lui, e forse l'ho capito tardi. Mi scuso per la lunghezza ma ci sarebbero tante cose da dire. Grazie, saluti
1 risposte - LeggiPerché mio marito rispetta più la mamma che me?
Buongiorno dottore sono una ragazza di 25 anni che da un anno e mezzo è sposata con suo marito che ama tanto e con lui ha un bambino nel mezzo ma da un anno e mezzo viviamo in una situazione piuttosto brutta cioè che da un anno e mezzo siamo divisi io con i miei e lui con i suoi per questo sono nate molte incomprensioni anche per la lontananza e la rabbia di mio marito di non poter vivere suo figlio quotidianamente e per questo nascevano litigi tra noi e spesso mi dava colpe xhe non avevo.. mio marito spesso trova giustificazioni per i per i comportamenti della madre senza capire i miei punti di vista che per lui quasi sempre sbaglio da e da un anno e mezzo che nascono incomprensioni per colpa della mia famiglia ma anche per colpa della sua ma per la sua spesso trova giustificazioni spesso abbiamo litigato per la mamma perché è un po' invadente ed io che sono una persona molto autoritaria questi comportamenti non avrei mai tollerati e per questo litigavo spesso con lui come tutto oggi è successo un episodio molto brutto sì che vorrei spiegarle e vorrei che lei mi desse una risposta e da un anno che vado il sabato a pranzo da mia suocera e andavo dopo l'una perché sapevo che faceva le pulizie dopo un anno mio marito viene a dirmi che la mamma preferisce che vada il sabato sera o direttamente la domenica e questa cosa è stata una mancanza di rispetto anche nei miei confronti e la cosa più brutta da poter sopportare che mio marito non ha preso le mie difese dicendo alla mamma che era una cosa brutta da fare alla moglie maha acconsentito quello che ha detto la mamma.. senza prendere in considerazione i miei punti di vista o in mieii malesseri . Mi sono nate delle discussioni infinite. Da non avere più fiducia e non capire più mio marito da che parte sta io sono un tipo molto autoritario mentre la mamma in qualche modo cerca sempre di intromettersi con la scusa che vuole aiutare ovviamente lui è nato in quella famiglia che ha delle abitudini familiari ma una cosa sono le abitudini è una cosa e difendere la coppia ritornando al discorso del Sabato io poi ho parlato con la mamma e la mamma mi ha detto che lei ha la preferenza che vada dopo le pulizie ma se vado anche venerdì sabato o lunedì per lei ritornando al discorso del Sabato io poi ho parlato con la mamma e la mamma mi ha detto che lei ha la preferenza che vada dopo le pulizie ma se vado anche venerdì sabato o lunedì per lei è sempre un piacere . L'ho riferito a mio marito mio marito non ha esitato neanche a dire ok allora vieni quando vuoi ma hai insistito a dire di andare sabato sera per non creare casini nonostante la mamma mi avesse detto di poter andare comunque questo atteggiamento di mio marito sinceramente non mi piace e vorrei capire perché L. così mi sento esclusa e non mi sento mai appoggiata da lui non mi piace neanche che lui vada sempre con la madre dal medico e la madre mi ha detto che sono abitudini ma mi da molto fastidio che lui sia grande e debba andare sempre con la madre anzi forse la madre che spesso vuole andare con lui ma lui comunque è d'accordo sempre non vorrei che questi comportamenti avvenissero anche quando avremo una casa perché io non lo accetterei ovvio che ogni tanto si può accedere a certe situazioni ma se una cosa continua esistente io non reggo mi dia le risposte a tutte queste cose mi consigli come posso comportarmi con mio marito e farlo capire delle cose che non riesci a capire e come i io possa riuscire a sopportare queste cose grazie per l'ascolto e buona giornata
1 risposte - LeggiHo paura del doc omosex
salve, vi scrivo in preda a una depressione pazzesca che avvolte va e avvolte riviene ma comunque è sempre presente. Partiamo dal principio: quanto ero piccolo è morta una bambina di otto anni (un'anno in meno di me) e sono caduto in preda a panico totale,avevo ansia paura di morire respiravo a malapena e a tutto ciò si aggiungevano i problemi familiari che avevo in quel periodo. Tutto ciò mi fece stare male tanto che iniziai anche a balbettare (era ansia) e mio padre mi portò un paio di volte da una dottoressa che mi rassicurò dicendo che era sempre ansia ecc.ecc... Detto ciò potete ben capire che sono un tipo molto ansioso. Da un po sono venuto a sapere di un certo D.O.C. (disturbo ossessivo compulsivo) e posso affermare che lo avuto infatti avevo molti rituali e roba varia (tipo prima di giocare a calcio essendo molto ansioso mi lavavo le mani circa 10 volte,era tutto un rituale per tranquillizarmi ma questo è solo uno potrei elencarvi altri 100). Riguardo la mia sessualità sono sempre stato sicuro di essere etero al 10000% infatti da quanto avevo dodici anni mi masturbo con frequenza solo su donne o scene lesbo. Un giorno così come tanti non so come mi metto a leggere racconti erotici etero ed ero molto eccitato così per pura curiosità mi misi a leggere racconti erotici omo e rimasi eccitato lo stesso (forse perchè ero già eccitato prima per i racconti etero) ma non diedi così grande importanza anche se mi sentii un po schifato e in colpa nonostante non mi fossi neanche masturbato. Dopo qualche giorno ripenso a tutto ciò e mi vengono in mente immagini omo con amici o conoscenti e ogni volta che ci pensai mi sentivo come un colpetto sul pene e mi agitai perchè pensai che in fondo mi piacesse. Così cominciò tutta la depressione: ero concentrato sul dubbio 24 ore su 24, non pensavo a nulla,persi la voglio di uscire, non vorrei neanche andare a scuola per paura di vedere ragazzi, non esco più come prima e sopratutto ho perso un po di desiderio erotico rispetto a prima. Ogni volta che mi masturbo o ci provo la prendo come un test per vedere se sono etero e tutto ciò mi porta all'esaurimento nervoso e non riesco neanche a ingrossare il pene (cosa che fino a pochi giorni fa facevo facilmente) . Sono venuto a sapere del D.O.C. omosex e ho visto che molte persone sono nella mia situazione e molti affermano che non sia omosessualità ma solo ansia (ritorna in gioco proprio lei) e disturbo ossessivi basati sul nulla più totale, infatti ripeto mai avuto desiderio di provare a masturbarmi con immagini o video gay ho sempre e solamente ammirato le donne (solo nel pensiero perchè non ho mai avuto rapporti). Se ora penso ad alcune donne che mi eccitano riesco ad ingrossare il pene ma la masturbazione è diventata molto complicata visto che ogni volta che mi masturbo è come se una vocina mi disse "non ti piacciono le donne,tu sei gay "e mi passano per la testa immagini omosex e la mia mente porta a pensare che siano desiderate. I miei più grandi dubbi sono: se non fosse doc e fossi realmente omosessuale? Se le vecchie abitudini tipo masturbazione una o più volte al giorno sparissero dalla mia testa e mi porterebbero ad ''odiare'' il sesso opposto? E visto che ho perso la capacità di masturbarmi facilmente come prima fosse un sintomo che io sia gay realmente? Vi prego aiutatemi vorrei morire in questi momenti,aiutatemi!
P.s. se penso a scene omo volutamente non mi eccito molto (giusto un po di ingrossamento ma niente di che) e se invece penso a qualche ragazza il pene si ingrossa ma a masturbarmi è difficile.......AIUTO
Aiutare una mamma depressa
Buongiorno a tutti, sono la figlia di una mamma depressa. Sta seguendo, da ormai due anni, una terapia e un consulto psichiatrico: ha avuto una vita molto dura e molti di questi dolori sono stati causati dalla famiglia stessa. Ho sempre cercato di starle accanto, di supportarla, ascoltando fin da ragazzina, i suoi sfoghi, proprio perché capivo e capisco il suo bisogno di parlare. Ultimamente però non so più come comportarmi, è come se mi odiasse o non mi sopportasse più: dice che le parlo troppo poco e che le ricordo così la vita che mio padre le ha fatto passare. Così, non mi guarda più in faccia, non mi rivolge parola. Tutto ciò per poi scusarsi, ricominciando poi tutto da capo, all'infinito. Cosa posso fare oltre ad ascoltarla e supportarla, specialmente ora che si sta allontanando? Da una parte ho paura di annullarmi, a causa dei suoi frequenti scatti d'ira, che mi stanno causando delle forte ansie, ma d'altra parte ho dei fortissimi sensi di colpa, perché non riesco a essere d'aiuto, perché non sono abbastanza.
Grazie a tutti coloro che leggeranno il mio sfogo e spero di aver inserito la domanda nella categoria giusta.
La fidanzata di mio figlio
Buona sera, mio figlio 25 anni, piuttosto timido nel confrontarsi con il mondo ma comunque ha fatto il suo percorso di studio universitario e si è laureato, ora lavora ed è soddisfatto della sua posizione, fin qui nulla da dire, sono circa quattro anni che frequenta una ragazza della sua stessa età, ci è stata presentata, ed abbiamo aperto le porte di casa nostra pensando di portre dentro una figlia, abbiamo conosciuto la famiglia allargata di lei e quindi tutto bene, quando sono stati fatti gli inviti per un caffè da parte nostra ai genitori di lei tutto bene sino al giorno dell'invito che è stato declinato con un whatsapp, in seguito abbiamo avuto un lutto, la mamma della ragazza mi ha telefonato facendomi le condoglianze, lei si è offesa perchè dovevamo passare a prenderla mentre facevamo il tragitto da MILANO A VERCELLI con la salma per portarla alla cerimonia, cosa che non abbiamo fatto perchè impossibile far deviare un corteo funebre, li si è offesa e non si è più fatta vedere, continuando ad uscire con mio figlio, sino a quando dovevano partire le vacanze, ed io ho chiesto a mio figlio se era possibile salutarla prima che partissero, si è presentata come nulla fosse ed io non ho accennato nulla lasciando stare il passato, poi nulla sino a Natale, quando avevamo dei parenti che ci tenevano a conoscerla, la ragazza era al telefono con mio figlio e questa parente chiede di parlare con la ragazza, per invitarla a cena, lei in modo maleducato butta giù la comunicazione, arrabiandosi molto e rimanendo una settimana senza chiamare mio figlio, lui innamorto perso l'ha perdonta, io non so darmi spiegazioni su dei comportamenti così infantili, ho solo paura che un giorno anche mio figlio con una compagna così tagli i ponti con la famiglia, lui evita i discorsi su di lei, però vedo che soffre e non sfoga nulla come devo fare per non perderlo e forse fargli capire che pure sia una brava ragazza non sia la persona giusta per lui. La ringrazio anticipatamente.Saluti
2 risposte - LeggiFeticismo dei piedi femminili e masochismo perversione
Salve, ho scoperto di essere feticista dei piedi femminili a 12 anni cliccando su youtube la frase lecca piedi perché già mi eccitavano i piedi delle femmine. Da li mi chiudevo a guardare molti video e scoprii di essre anche masochista. Spesso i video sono correlati sia di feticismo che di masochismo. In quel periodo soffrivo anche il bullismo in classe ma alcune volte fantasticavo di leccare i piedi alle compagne che mi prendevano in giro nonostante le odiavo credo comunque sia normale per un masochista perché da ciò che ho letto il masochista pensa di meritare la punizione. Col passare del tempo sono diventato sempre più perverso cioè mi spiego io non ci trovo niente di male anzi da una parte è una fortuna perché si gode di un sesso secondo me più intenso e creativo, ad esempio mi piacciono i giochi di ruolo dove creo storie, come la classica professoressa ad addirittura una mamma che difende la figlia dal mio stalkeraggio e mi costringe ad adorarle i piedi, a punirmi frustandomi. Da un'atra parte però ho notato che alle donne queste cose non piacciono, sono rare quelle a cui piacciono e lo fanno solo per soldi infatti le mie esperienze non molte ma comunque intense e piacevoli le ho però avute solo con soldi e non voglio prendere il vizio di andare ogni volta a spendere 100 euro per leccare piedi delle donne. Mi è anche capitato di annusare in scarpe di ragazze occasionalmente, non resisto all'odore che si sente quando una donna si toglie gli stivali e le sue calze sono molto sudate ed odorose adoro quell'odore. La cosa che mi da invece fastidio e vorrei proprio rimuovere ma allo stesso tempo mi eccita è il cuckold ovvero mi piace leccare i piedi ad una donna mentre fa sesso con un uomo prestante fisicamente e anche di dimensioni forse perché ho poca autostima specialmente con le donne non so rimorchiare. Altra fantasia che mi da molto fastidio è il rimanere fuori la porta ad annusare stivali e calze della donna mentre la sento gemere e urlare. Io so che è ancora impossibile guarire dalle perversioni ma forse si può dominuire la frequenza con la terapia del cognitivismo se non erro tutto qua. Fatemi sapere che ne pensate. In realtà so che ce ne sono in molti come me ma a me finché c'è masochismo e adorazione dei piedi delle donne non mi da fastidio, desidererei una fidanzata padrona ma questa cosa mi fa soffrire perché alle donne non piace e sono rare e forse non avrò mai una donna che fa per me, le donne di solito a letto preferiscono farsi dominare, mi piace in realtà anche quello, ho pensato al contrario però preferisco essere umiliato io di certo non mi piace frustare le donne ma che lo fanno loro a me.
1 risposte - LeggiVoglio morire.
Sono una ragazza di 19 anni. Ho il desiderio di morire per porre fine alla mia sofferenza. Mi vergogno a dirlo, perchè non ho particolari problemi, c'è gente che sta mille volte peggio di me. Tuttavia sono estreamamente infelice, inappagata e frustata perchè nella mia vita faccio tutto solo perchè devo e non perche mi piace. Non mi piace l'università che frequento, non mi piace il mio ragazzo, non mi piace la mia famiglia, non ho amici, sono sola. Non ho il coraggio di lasciarlo, anzi ci ho provato, sono stata male e sono ritornata con lui, non ho il coraggio di cambiare uni in quanto ho studiato tutta l'estate per entrare e ho fatto e sto continuando a fare enormi sacrifici. Ogni sera, ogni giorno quando sono da sola un momento mi metto a piangere. Sono giunta alla conclusione che sarò per sempre infelice, tuttavia non riesco più ad andare avanti. Non ho nessuno con cui parlare, tutti pensano che io sia felice, nemmeno mia madre si accorge di come io stia. Vi chiedo aiuto, cosa devo fare?
3 risposte - LeggiUna vita piena di ansia
Salve, penso di avere un problema da molto tempo e non so come affrontarlo. Premetto che nella mia vita ho avuto molte situazioni spiacevoli soprattutto in famiglia quindi da ignorante penso che questa mia paura possa esser nata da ciò. Sono una ragazza di 21 anni. Sono sempre stata asociale, a scuola venivo bullizzata e a casa era anche peggio, avevo dei litigi molto accesi con mia madre e a volte si arrivava anche alle mani. Sto sempre a casa, non ho nessuna amicizia perché si sono rivelate false le poche che avevo e quindi ho preferito non averne, l'unica persona che ho al mio fianco al momento è il mio ragazzo ma abitiamo in due regioni diverse. Detto questo ora arrivo al sodo.. Ogni volta che entro in un locale, in un supermercato o da qualsiasi altra parte inizio a tremare, sudo e a volte sento che potrei anche svenire, questo però accade solo se sono da sola. Ricordo di una volta in cui a mia nonna serviva del pane e mi mandò a comprarlo, nonostante sapevo che sarei stata male ci sono andata comunque perché mi dispiaceva dirle di no. Appena entrata nel piccolo negozio sentivo già le gambe tremare, sudavo e sentivo che se avessi aperto bocca avrei anche balbettato. Sentivo un forte calore in tutto il corpo e pulsazioni forti alla testa, mi sentivo quasi come se stessi per svenire. Ricordo forse di questa esperienza più che altre perché questa è stata la più forte, mi sono sentita veramente male e non vedevo l'ora di uscire da quel negozio e tornare a casa. Ora dovrei lavorare ma per andarci dovrei prendere l'autobus e a me questa cosa mi fa venire l'ansia, c'è una cosa, mia madre non mi faceva mai uscire, non potevo neanche aprire le finestre che subito me le chiudeva, quindi non ho avuto neanche la possibilità di farmi delle amicizie, di conoscere persone, di fare esperienze. Dato che non esco mai ho paura di perdermi, di prendere la fermata sbagliata, di creare problemi. Vorrei poterne parlare con la mia famiglia ma mi riderebbero in faccia e mi prenderebbero in giro come sempre. Ora si lamentano che sto sempre chiusa in casa e che non ho amicizie, nonostante sono stati proprio loro a segregarmi. A quanto pare qui l'unica a preoccuparmi di me stessa sono sempre io.. vorrei aggiungere che dai 12 anni fino all'età dei 18 ho sofferto di autolesionismo.. è un dettaglio in più. Grazie e buona giornata.
1 risposte - LeggiTradimento
Salve la mia domanda è concisa mi piacerebbe capire cosa frulla nella testa di un uomo di 53 anni
Piccola premessa scopro che mio marito mi tradisce con una 27 enne circa 3 mesi fa lo affronto e lui dopo aver negato e negato e negato confessa una semi verità....ok gli dico che capisco che poteva capitare anche me che magari è da rivedere e risistemare il nostro rapporto....bene lui continua a sentirsi con lei ...io gli dico o lei o me con pacchetto famiglia (2figli)....lui io ti amo e non la sento più......bugia so per certo che si sentono ancora....io gli dico che se lo scopro di nuovo è veramente finita.....lui tranquilla non è più nei miei pensieri e non la sento più
Adesso scopro che jon solo si sentono e si mandami i messaggini d'amore ma che si beffano anche di me....io dico ma più che essere disponibile e amorosa per riattivare una bellissima relazione di 36 anni cosa dovevo fare??? E poi ora io che faccio sopporto ancora o lo smaschera di nuovo???
Poi mi chiedo sa che a gare così perde tutto moglie figli casa tutti i nostri progetti xche lo fa?
Sono tanto triste delusa da tutte le bugie e tanto confusa
Ringrazio chiunque voglia farmi una parola
Problemi madre figlia
Buongiorno, sono Martina e ho 21 anni. Scrivo qui perché penso di aver bisogno di un consiglio e molto probabilmente di aiuto. Mia madre nella sua vita ha avuto veramente tanti amanti, ha trattato mio papà come se fosse un portafoglio ambulante, ha ipotecato la casa, ha creato debiti con sette finanziarie differenti, ha rubato nella sua stessa casa i gioielli di famiglia per venderli e rubava di nascosto le carte di credito a mio papà per prelevare di nascosto. Mi ha sempre insultata, mi ha sempre trattata male, mi ha fatto mentire per coprire le sue azioni ricattandomi dicendomi che diceva a mio papà che avevo fatto io un incidente alla moto e non lei (perché mi aveva coperto). Mio papà d'altra parte era sempre nervoso, agitato, mi sgridava se una forchetta cadeva per terra, era sempre arrabbiato perché non sapeva come gestire la situazione con mia mamma e ne pagavo io le conseguenze. Mio papà mi portava sempre alla gare, mi faceva da mangiare, lavava i vestiti e chiamava una signora per stirare perché non era capace, mentre mia madre andava con chi le dava una borsa di Moschino o delle scarpe di Chanel. Ci sono tante altre cose che potrei raccontare ma penso che da questi fatti qualcosa si sia già capito e quindi vengo al sodo. Mio papà è morto poco tempo fa e mia madre è impazzita per i soldi, mi ha minacciata di fare finire la mia relazione, di sbattermi fuori di casa e di denunciarmi per averla insultata, mi dice che io devo ringraziare solo lei perché ha la pensione di reversibilità e che dopo essere stata male per così tanti anni con mio papà, ora è giusto che si goda quello che vuole. Solo che lei è sola, non ha amici, nessuno le vuole bene perché ha sempre usato le persone a suo piacimento e quindi cerca di rovinare quei pochi rapporti che sono riuscita a creare in quella giungla della mia famiglia. Mi insulta costantemente dicendo che sono una "di facili costumi" perché ho dormito con il mio ragazzo, mi dice che devo stare male perché me lo merito e che forse era meglio che non ci fossi più io. Forse sto esagerando, ma io mi sento male perché la mole di insulti aumenta sempre di più e sono sempre più pesanti perché purtroppo esisto anche io e l'eredità la deve dividere con me. Non so cosa fare. Non penso di riuscire a reggere dopo una vita già difficile di suo, anche una situazione così adesso.
Grazie di tutto e auguro una buona giornata.
Martina
Fine complicata di relazione
Salve, ho 33 anni. Sono stata per sei anni con un ragazzo della mia età, ed è stata una storia particolare, bella ma anche strana. Lui si è trasferito nella mia città quasi subito, senza avere null'altro che me, volendo evadere anche dal suo contesto e da un passato brutto. Siamo stati molto legati, complici, condividevamo tante cose, convivevamo . Lui ha sempre mostrato, già dopo un anno e mezzo, insoddisfazione per il lavoro che non trovava facilmente, perché si sentiva chiuso a stare in questa città. Tende a annoiarsi facilmente, non regge bene le frustrazioni, si innervosisce facilmente e va sotto stress sfogandosi con chi gli sta vicino. È come se non sentendosi soddisfatto di se stesso abbia bisogno di cambiare sempre situazione e posto, e raramente qualcosa gli va davvero bene. Io, dal mio canto, dopo un evento per me traumatico ho iniziato ad avere disturbi psicosomatici. Ero già una persona poco "autonoma", nel senso che non guidavo la macchina e sono cresciuta poco a livello di interessi e di conquiste , nonostante le sue continue sollecitazioni. Ho fatto molte cose, ho preso una seconda laurea e trovato lavoro,ma a livello pratico non sono cresciuta, non come lui avrebbe desiderato. Mi rendo conto di essermi bloccata e di avere sbagliato delle cose: quando ho iniziato ad avere disturbi e ansia, per un annetto non riuscivo ad uscire molto da sola e nemmeno a fare la spesa. Mi sono rintanata a casa dei miei (perché forse con lui non mi sentivo capita, ad esempio se avevo un malore lui mi aiutava con sufficienza, se chiedevo di accompagnarmi in auto lui lo faceva ma pensava che la mia fosse pigrizia). A casa dei miei trovavo un angolo di serenità , dove forse potevo essere quello che ero (anche libera di stare sul letto senza fare niente, libera di chiedere aiuto, sfuggendo dalle responsabilità). Spesso ho dormito lì, quando ho passato questo periodo, e lui a volte criticava questo (come fossi una pigra o mammona), ma mai dicendomi che mi avrebbe voluta accanto. A volte non sentivo che la nostra casa fosse mia, mi chiedo ora il perché : forse sotto sotto non mi sentivo a mio agio? All'altezza? Come se lui implicitamente volesse di più di ciò che ero? Lui , in generale, era quello pratico della coppia, io quella presente emotivamente, che non è pratica in cucina, anzi che non cucina quasi mai, che ancora deve crescere in molte cose . Il dialogo con lui era scarso, perché di solito mi accusava oppure lanciava dei discorsi o battute a metà, senza mai avermi realmente detto con calma e serietà cosa non andava e che le cose stavano rotolando. In questo periodo si sarà sentito come un padre, carico di tutte le responsabilità pratiche. Me lo ha fatto capire a volte ma diceva sempre che fra noi non c'erano rischi , che mi facevo paranoie. Pensavo fosse solo un brutto periodo, come lui diceva. Qualche giorno dopo, mi lascia dicendo che vuole stare solo e che non sta bene, pur sentendo sentimento. Poi ritorna dopo un mese. Ricominciamo piano, gli mostrò che sono Cambiata, ho imparato a guidare , cucino per lui, dimostro che anche io posso essere un sostegno per lui, lo aiuto, lo ascolto. Lui, nel frattempo, purtroppo non è sereno, spesso mi riversa molta insoddisfazione sulla sua vita, si innervosisce con tutto e tutti, è triste . Appena spingo per tornare a convivere ( e ci torno per due settimane),litighiamo e ci separiamo di nuovo. Ora, a distanza di due mesi, ci siamo rivisti . Lui ha perso tanti chili, fuma tanto, non sta bene . Sento che c'è del sentimento, mi guarda con tenerezza e c'è passione. Non frequenta nessuna ragazza e dice che ha pensato di rivolgersi a uno psicologo per la sua insoddisfazione. Riguardo noi, dice che a riprovare secondo lui andrebbe male, è sfiduciato, si sente spento e dice che io inizierei a pretendere cose che ora non riesce a dare. D'altro canto, si percepisce che vuole che io gli stia dietro ( e so che è un meccanismo sbagliato). Purtroppo io, che per mesi ho fatto la finta forte, questa volta sono stata me stessa, e ho passato con lui un pomeriggio di lacrime, dove gli ho fatto capire che questo su e giù e sua confusione mi fa male . Il problema è questo: mi sento molto in colpa per la fine della storia, e non so mai se avvicinarmi a lui in modo leggero per sperare che riviva delle cose belle con me e non solo pesantezza, o lasciarlo stare e fargli capire che non si possono tenere le persone non si possono tenere in bilico ( lui è sicuro che io sono sempre qui a pensare solo alla nostra storia). Il vero problema è che non riesco ancora ora, dopo mesi, a capire se la sua apatia generale abbia influito sulla visione che ha di noi, in quanto vede il rapporto al momento come PESO, oppure se ci sia proprio un problema con me (ovvero che non gli piaccio a livello razionale). E quindi non so come comportarmi, se tenere un legame con lui senza pretendere o puntare al rapporto, oppure fargli realizzare che è davvero chiusa, per suo volere. In tutto ciò io sto molto male perché lui non chiude mai nettamente , fosse per lui ci vedremmo ancora . È come se dovessi crederci solo io e convincerlo. È come se abbia buttato tutto, come se non avesse ricordi, come se qualsiasi cosa io dica sia inutile. So che sembro aver sviluppato una dipendenza, ma so anche che io ci tengo tanto a lui in quanto lui, e forse l'ho capito tardi. Mi scuso per la lunghezza ma ci sarebbero tante cose da dire. Grazie, saluti
1 risposte - LeggiSesso e sogni
Salve, sono una ragazza di 25 anni. Recentemente ho fatto un sogno che mi ha altamente disturbato. Ho sognato di avere un rapporto sessuale con un cane, non ho molti ricordi ma quando mi sono svegliata la cosa mi ha completamente sconvolto. Non ho MAI avuto nella vita impulsi disgustosi di questo genere e non mi capacito di come sia stato possibile fare un sogno di questo tipo. Mi sento sporca e paranoica. Forse è eccessivo per quello che è solo un sogno ma é una cosa che mi ha messo molto stress e anche una sorta di paura, essendo anche io una persona alquanto ansiosa. Sono ancora vergine in quanto non ho trovato ancora la persona giusta e quindi ho pensato che questo sogno potesse essere il frutto di frustrazioni sessuali o indice di un mio desiderio di avere maggiori esperienze sessuali (come è normale a 24 anni), di "liberarmi" da questo punto di vista. Chiedo a voi perché mi vergogno di parlarne con qualsiasi altra persona. Vi prego ditemi che non sono una pazza malata...
2 risposte - LeggiIntrospezione e gestione di emozioni somatiche
Buongiorno, scrivo qui dopo il mio terzo fallito tentativo di trovare un terapeuta.
Nel futuro intendo riprovare a trovare un percorso di terapia che mi possa aiutare, ma nel frattempo mi ritrovo da solo a dover gestire le mie emozioni. Mi chiedevo se esistessero degli esercizi o dei compiti giornalieri che mi possano aiutare nel mio percorso di introspezione. Inoltre quando provo delle forte emozioni tendo ad avere delle reazioni fisiche molto forti (tipo tirando pugni a oggetti duri) e vorrei sapere se esiste un'altro modo per buttare fuori quello che sento dentro.
Ringrazio in anticipo per qualsiasi suggerimento possiate darmi.