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Fratelli e autoerotismo
Buonasera, ho due figli di 12 e 9 anni. I ragazzi hanno sempre avuto con me una buona confidenza, soprattutto il più grande mi ha spesso parlato anche delle sue "prime esperienze" con l'autoerotismo, l'ho sempre rassicurato sul fatto che poteva confidarsi e che fossero tutte esperienze normali. Ora, l'altra sera i ragazzi erano sul divano e li sentivo parlare a bassa voce, arrivo di là e il grande si stava toccando mentre il piccolo era lì e mi hanno poi confessato che il grande aveva chiesto al piccolo di toccarlo. Sono rimasta spiazzata, ho respirato e mantenendo la calma ho detto ai ragazzi che queste sono cose si naturali ma "private" ed è bene mantenere un certo riserbo. Onestamente non so se ho sbagliato e non so nemmeno se devo preoccuparmi ed intervenire in altro modo, vorrei tanto avere un consiglio da voi. Grazie.
0 risposte - LeggiUna vita piena di ansia
Salve, penso di avere un problema da molto tempo e non so come affrontarlo. Premetto che nella mia vita ho avuto molte situazioni spiacevoli soprattutto in famiglia quindi da ignorante penso che questa mia paura possa esser nata da ciò. Sono una ragazza di 21 anni. Sono sempre stata asociale, a scuola venivo bullizzata e a casa era anche peggio, avevo dei litigi molto accesi con mia madre e a volte si arrivava anche alle mani. Sto sempre a casa, non ho nessuna amicizia perché si sono rivelate false le poche che avevo e quindi ho preferito non averne, l'unica persona che ho al mio fianco al momento è il mio ragazzo ma abitiamo in due regioni diverse. Detto questo ora arrivo al sodo.. Ogni volta che entro in un locale, in un supermercato o da qualsiasi altra parte inizio a tremare, sudo e a volte sento che potrei anche svenire, questo però accade solo se sono da sola. Ricordo di una volta in cui a mia nonna serviva del pane e mi mandò a comprarlo, nonostante sapevo che sarei stata male ci sono andata comunque perché mi dispiaceva dirle di no. Appena entrata nel piccolo negozio sentivo già le gambe tremare, sudavo e sentivo che se avessi aperto bocca avrei anche balbettato. Sentivo un forte calore in tutto il corpo e pulsazioni forti alla testa, mi sentivo quasi come se stessi per svenire. Ricordo forse di questa esperienza più che altre perché questa è stata la più forte, mi sono sentita veramente male e non vedevo l'ora di uscire da quel negozio e tornare a casa. Ora dovrei lavorare ma per andarci dovrei prendere l'autobus e a me questa cosa mi fa venire l'ansia, c'è una cosa, mia madre non mi faceva mai uscire, non potevo neanche aprire le finestre che subito me le chiudeva, quindi non ho avuto neanche la possibilità di farmi delle amicizie, di conoscere persone, di fare esperienze. Dato che non esco mai ho paura di perdermi, di prendere la fermata sbagliata, di creare problemi. Vorrei poterne parlare con la mia famiglia ma mi riderebbero in faccia e mi prenderebbero in giro come sempre. Ora si lamentano che sto sempre chiusa in casa e che non ho amicizie, nonostante sono stati proprio loro a segregarmi. A quanto pare qui l'unica a preoccuparmi di me stessa sono sempre io.. vorrei aggiungere che dai 12 anni fino all'età dei 18 ho sofferto di autolesionismo.. è un dettaglio in più. Grazie e buona giornata.
1 risposte - LeggiTradimento
Salve la mia domanda è concisa mi piacerebbe capire cosa frulla nella testa di un uomo di 53 anni
Piccola premessa scopro che mio marito mi tradisce con una 27 enne circa 3 mesi fa lo affronto e lui dopo aver negato e negato e negato confessa una semi verità....ok gli dico che capisco che poteva capitare anche me che magari è da rivedere e risistemare il nostro rapporto....bene lui continua a sentirsi con lei ...io gli dico o lei o me con pacchetto famiglia (2figli)....lui io ti amo e non la sento più......bugia so per certo che si sentono ancora....io gli dico che se lo scopro di nuovo è veramente finita.....lui tranquilla non è più nei miei pensieri e non la sento più
Adesso scopro che jon solo si sentono e si mandami i messaggini d'amore ma che si beffano anche di me....io dico ma più che essere disponibile e amorosa per riattivare una bellissima relazione di 36 anni cosa dovevo fare??? E poi ora io che faccio sopporto ancora o lo smaschera di nuovo???
Poi mi chiedo sa che a gare così perde tutto moglie figli casa tutti i nostri progetti xche lo fa?
Sono tanto triste delusa da tutte le bugie e tanto confusa
Ringrazio chiunque voglia farmi una parola
Relazione complicata
Buongiorno, ho, una relazione problematica con una persona, probabilmente entrambi lo siamo, problematici ma ora cercherò di esporre quello che mi disturba di questa persona che ho conosciuto.
Ci siamo conosciuti su facebook, su una sezione diciamo "hot" e brevemente la nostra conoscenza si è fatta virtualmente "calda" da subito. Il "problema" è stato che io mi innamorassi piuttosto brevemente di questa ragazza e seppur lei ancora non si era esposta come feci io, sentivo che anche in lei stesse crescendo qualcosa di importante.
Nel periodo iniziale lei mi parlava delle sue relazioni passate, io feci anche delle domande (tipo se lo avesse mai fatto in tre e mi rispose in maniera affermativa). Mi raccontò per esempio di un episodio successo in un centro naturista dove un suo amico la fece entrare manipolandola e lei una volta dentro si intrattenne con un uomo che le si avvicinò. Di questa esperienza lei mi disse che si sentì in debito di dover fare tutto quello che fece, quasi fosse costretta da un qualcosa...
Mi ha detto di aver subito abusi (diciamo velatamente dato che ha difficoltà a parlarne) quando era molto piccola, da padre. La sua vita è piena di esperienze sentimentali con persone poco raccomandabili, per quanto lei non sia assolutamente parte di quell'ambiente. La madre ha problemi psichiatrici, lei è stata allontanata e vissuto prima in istituto, da bambina, poi in età adolescenziale in una famiglia affidataria. Lei non è psichiatrica ma ha fatto un percorso psicologico lungo e forse neppure terminato. Credo abbia dei problemi seri con se stessa e questo ricade anche sugli altri e nello specifico su me.
Per esempio, se un uomo le si avvicina, le offre un caffè e magari le fa un regalo per lei è un uomo gentile, scarta a priori l'ipotesi che sia un uomo che sta tentando un approccio. Nascono litigi in quanto quando io sento di comportamenti altrui rimango quasi allibito di come lei non riconosca o finga di non riconoscere alcuni comportamenti come degli approcci.
Venendo all'ultimo episodio: la ragazza è iscritta ad un portale per diciamo "accompagnatrici", ragazze che lavorano in ambito di fiere, cene ecc...non un qualcosa di prettamente sessuale ma diciamo che l'ambito è quello (solo che contrariamente alle escort non devono avere rapporti per lavoro). Mi ha detto che l'idea le sia nata dal fatto che fisicamente non riesce a fare altre cose, di fatto comunque non ha mai accettato alcun ingaggio.
Poco tempo fa è stata contattata da una sua frequentazione, un uomo sposato con la quale ha avuto una relazione, lui a mio parere non l'ha trattata esattamente con il rispetto che lei dice di aver ricevuto, per esempio lui non le ha dato mai nemmeno il numero di telefono...(chattavano su telegram).
Lei mi disse che lui aveva dei problemi con la moglie, quasi come per giustificare che lei avesse avuto una relazione con lui (ovviamente negando che questa fosse una giustificazione). Sempre lei mi disse che ha interrotto i rapporti sessuali rimanendo amica di questo tizio, e che lui avesse rispettato la sua decisione (come se lui avesse altra scelta, altra cosa che del suo racconto che mi è incomprensibile). Insomma questo tizio l'ha contatta dopo diversi mesi che lei era assente chiedendole come andasse e una volta saputo che lei era in ristrettezze economiche lui le ha fatto la proposta di "ingaggiarla" come wing per una cena. Lei mi ha parlato della cosa ed io ovviamente mi sono mostrato dubbioso, insomma, ho dei dubbi che lui sia un santo che voglia solo ed esclusivamente aiutarla economicamente, ma lei naturalmente è convinta della bontà di questa persona (di cui non ha MAI parlato male). Siamo arrivati al punto che in un litigio lei mi abbia accusato di volerla sempre dentro casa (in riferimento al fatto che io non ero convinto dell'uscita lavorativa con quest'uomo).
Non riesco a dire tutto quello che sta succedendo nella nostra relazione, che è a distanza, purtroppo. Stiamo pensando fortemente ad andare a vivere insieme perché tra noi c'è grande amore ma ci sono anche problemi.
Per esempio nella conversazione con questo suo ex amante io "non c'ero", nel senso che lei non ha menzionato nemmeno che lei avrebbe dovuto consultarsi anche con me per potergli dare una risposta. Al mio esporre il mio sentimento di esclusione lei mi ha detto che lui ha in qualche modo capito che lei avrebbe dovuto parlarmene ma di fatto non gliel'ha detto e praticamente nega di avermi escluso (si è vero mi ha detto tutto ma nello specifico io nella conversazione non c'ero). Lei è una persona molto sensibile, fragile, piena d'amore, forse troppo, ma a volte mi pare abbia dei serissimi problemi ad ammettere quando sbaglia. Sembra una persona sincera e trasparente, un attimo dopo mi sembra di un'ipocrisia sconcertante, di un'ingenuità imbarazzante (che io ho dubbi sia autentica al 100%). Insomma, ho bisogno di aiuto, spero di essere stato chiaro, ho scritto a flusso di coscienza. Grazie
Problemi madre figlia
Buongiorno, sono Martina e ho 21 anni. Scrivo qui perché penso di aver bisogno di un consiglio e molto probabilmente di aiuto. Mia madre nella sua vita ha avuto veramente tanti amanti, ha trattato mio papà come se fosse un portafoglio ambulante, ha ipotecato la casa, ha creato debiti con sette finanziarie differenti, ha rubato nella sua stessa casa i gioielli di famiglia per venderli e rubava di nascosto le carte di credito a mio papà per prelevare di nascosto. Mi ha sempre insultata, mi ha sempre trattata male, mi ha fatto mentire per coprire le sue azioni ricattandomi dicendomi che diceva a mio papà che avevo fatto io un incidente alla moto e non lei (perché mi aveva coperto). Mio papà d'altra parte era sempre nervoso, agitato, mi sgridava se una forchetta cadeva per terra, era sempre arrabbiato perché non sapeva come gestire la situazione con mia mamma e ne pagavo io le conseguenze. Mio papà mi portava sempre alla gare, mi faceva da mangiare, lavava i vestiti e chiamava una signora per stirare perché non era capace, mentre mia madre andava con chi le dava una borsa di Moschino o delle scarpe di Chanel. Ci sono tante altre cose che potrei raccontare ma penso che da questi fatti qualcosa si sia già capito e quindi vengo al sodo. Mio papà è morto poco tempo fa e mia madre è impazzita per i soldi, mi ha minacciata di fare finire la mia relazione, di sbattermi fuori di casa e di denunciarmi per averla insultata, mi dice che io devo ringraziare solo lei perché ha la pensione di reversibilità e che dopo essere stata male per così tanti anni con mio papà, ora è giusto che si goda quello che vuole. Solo che lei è sola, non ha amici, nessuno le vuole bene perché ha sempre usato le persone a suo piacimento e quindi cerca di rovinare quei pochi rapporti che sono riuscita a creare in quella giungla della mia famiglia. Mi insulta costantemente dicendo che sono una "di facili costumi" perché ho dormito con il mio ragazzo, mi dice che devo stare male perché me lo merito e che forse era meglio che non ci fossi più io. Forse sto esagerando, ma io mi sento male perché la mole di insulti aumenta sempre di più e sono sempre più pesanti perché purtroppo esisto anche io e l'eredità la deve dividere con me. Non so cosa fare. Non penso di riuscire a reggere dopo una vita già difficile di suo, anche una situazione così adesso.
Grazie di tutto e auguro una buona giornata.
Martina
Fine complicata di relazione
Salve, ho 33 anni. Sono stata per sei anni con un ragazzo della mia età, ed è stata una storia particolare, bella ma anche strana. Lui si è trasferito nella mia città quasi subito, senza avere null'altro che me, volendo evadere anche dal suo contesto e da un passato brutto. Siamo stati molto legati, complici, condividevamo tante cose, convivevamo . Lui ha sempre mostrato, già dopo un anno e mezzo, insoddisfazione per il lavoro che non trovava facilmente, perché si sentiva chiuso a stare in questa città. Tende a annoiarsi facilmente, non regge bene le frustrazioni, si innervosisce facilmente e va sotto stress sfogandosi con chi gli sta vicino. È come se non sentendosi soddisfatto di se stesso abbia bisogno di cambiare sempre situazione e posto, e raramente qualcosa gli va davvero bene. Io, dal mio canto, dopo un evento per me traumatico ho iniziato ad avere disturbi psicosomatici. Ero già una persona poco "autonoma", nel senso che non guidavo la macchina e sono cresciuta poco a livello di interessi e di conquiste , nonostante le sue continue sollecitazioni. Ho fatto molte cose, ho preso una seconda laurea e trovato lavoro,ma a livello pratico non sono cresciuta, non come lui avrebbe desiderato. Mi rendo conto di essermi bloccata e di avere sbagliato delle cose: quando ho iniziato ad avere disturbi e ansia, per un annetto non riuscivo ad uscire molto da sola e nemmeno a fare la spesa. Mi sono rintanata a casa dei miei (perché forse con lui non mi sentivo capita, ad esempio se avevo un malore lui mi aiutava con sufficienza, se chiedevo di accompagnarmi in auto lui lo faceva ma pensava che la mia fosse pigrizia). A casa dei miei trovavo un angolo di serenità , dove forse potevo essere quello che ero (anche libera di stare sul letto senza fare niente, libera di chiedere aiuto, sfuggendo dalle responsabilità). Spesso ho dormito lì, quando ho passato questo periodo, e lui a volte criticava questo (come fossi una pigra o mammona), ma mai dicendomi che mi avrebbe voluta accanto. A volte non sentivo che la nostra casa fosse mia, mi chiedo ora il perché : forse sotto sotto non mi sentivo a mio agio? All'altezza? Come se lui implicitamente volesse di più di ciò che ero? Lui , in generale, era quello pratico della coppia, io quella presente emotivamente, che non è pratica in cucina, anzi che non cucina quasi mai, che ancora deve crescere in molte cose . Il dialogo con lui era scarso, perché di solito mi accusava oppure lanciava dei discorsi o battute a metà, senza mai avermi realmente detto con calma e serietà cosa non andava e che le cose stavano rotolando. In questo periodo si sarà sentito come un padre, carico di tutte le responsabilità pratiche. Me lo ha fatto capire a volte ma diceva sempre che fra noi non c'erano rischi , che mi facevo paranoie. Pensavo fosse solo un brutto periodo, come lui diceva. Qualche giorno dopo, mi lascia dicendo che vuole stare solo e che non sta bene, pur sentendo sentimento. Poi ritorna dopo un mese. Ricominciamo piano, gli mostrò che sono Cambiata, ho imparato a guidare , cucino per lui, dimostro che anche io posso essere un sostegno per lui, lo aiuto, lo ascolto. Lui, nel frattempo, purtroppo non è sereno, spesso mi riversa molta insoddisfazione sulla sua vita, si innervosisce con tutto e tutti, è triste . Appena spingo per tornare a convivere ( e ci torno per due settimane),litighiamo e ci separiamo di nuovo. Ora, a distanza di due mesi, ci siamo rivisti . Lui ha perso tanti chili, fuma tanto, non sta bene . Sento che c'è del sentimento, mi guarda con tenerezza e c'è passione. Non frequenta nessuna ragazza e dice che ha pensato di rivolgersi a uno psicologo per la sua insoddisfazione. Riguardo noi, dice che a riprovare secondo lui andrebbe male, è sfiduciato, si sente spento e dice che io inizierei a pretendere cose che ora non riesce a dare. D'altro canto, si percepisce che vuole che io gli stia dietro ( e so che è un meccanismo sbagliato). Purtroppo io, che per mesi ho fatto la finta forte, questa volta sono stata me stessa, e ho passato con lui un pomeriggio di lacrime, dove gli ho fatto capire che questo su e giù e sua confusione mi fa male . Il problema è questo: mi sento molto in colpa per la fine della storia, e non so mai se avvicinarmi a lui in modo leggero per sperare che riviva delle cose belle con me e non solo pesantezza, o lasciarlo stare e fargli capire che non si possono tenere le persone non si possono tenere in bilico ( lui è sicuro che io sono sempre qui a pensare solo alla nostra storia). Il vero problema è che non riesco ancora ora, dopo mesi, a capire se la sua apatia generale abbia influito sulla visione che ha di noi, in quanto vede il rapporto al momento come PESO, oppure se ci sia proprio un problema con me (ovvero che non gli piaccio a livello razionale). E quindi non so come comportarmi, se tenere un legame con lui senza pretendere o puntare al rapporto, oppure fargli realizzare che è davvero chiusa, per suo volere. In tutto ciò io sto molto male perché lui non chiude mai nettamente , fosse per lui ci vedremmo ancora . È come se dovessi crederci solo io e convincerlo. È come se abbia buttato tutto, come se non avesse ricordi, come se qualsiasi cosa io dica sia inutile. So che sembro aver sviluppato una dipendenza, ma so anche che io ci tengo tanto a lui in quanto lui, e forse l'ho capito tardi. Mi scuso per la lunghezza ma ci sarebbero tante cose da dire. Grazie, saluti
1 risposte - LeggiDepressione e isolamento
sono un 30enne che vive da un anno all'estero, a causa di diversi crolli psichici della mia persona sono diventato depresso negli ultimi 15 anni, al punto da meditare spesso il suicidio e graffiarmi le braccia o bruciarmele con le sigarette. In un ricovero mi hanno diagnosticato un disurbo borderline (che non so se risulta vero o meno..sono molto scettico io) perché soffro da sempre di difficoltà ad allacciare relazioni appaganti con gli altri. A dicembre però è tutto peggiorato, mi sono chiuso sempre più in me stesso, penso al suicidio e ho attacchi di rabbia assurdi in cui scaravento le cose a terra. Non riesco a immaginar niente di positivo per il mio futuro e quando ho sensazioni di rabbia o disperazione rimugino spesso con la mente. Me la prendo con tutti, allontano chi mi vorrebbe bene e non sono mai felice di niente..anche il fatto di rimanere all'estero forse me lo impongo pur di star male e relegarmi nella sensazione di mancanza assurda dei miei genitori (sì, perché, solo come un cane, desidero l'affetto e le attenzioni dei miei genitori, senza cui, nonostante siano soffocanti e iperprotettivi, io non riuscirei a fare niente nella vita). Lo psichiatra vuole che inizi una terapia con Citalopram,ma so che questo non risolve il mio problema che è la mancanza di fiducia nel bene dell'essere umano. E mi cruccio del fatto che non c'è nessuno..perché anche se ci fosse qualcuno io mi sentirei solo lo stesso (dentro di me)..questa solitudine è un deserto infinito dentro di me..Cosa posso fare per alleviare il tutto? Dovrei rimanere all'estero o rientrare? Sono alla frutta davvero..Se torno a casa ci saranno i miei a "proteggermi", ma mi mancherà la mia indipendenza..Ma in questa situazione ho la sensazione di impazzire..
5 risposte - LeggiNon ho mai fatto e non riesco a fare sesso
Ciao a tutti.
Ho 28 anni ed ho un problema enorme che è probabilmente il fattore che determina la fine di ogni relazione che abbia avuto: non ho mai fatto e non riesco a fare sesso. Ho sempre avuto discreta fortuna con le donne, ma è come "dare il pane a chi non ha i denti".
In questo momento la mia ragazza mi ha lasciato, come ha fatto quella di 3 anni fa e quella prima ancora perchè (cito l'attuale) "hai ansie paure che ti bloccano nei rapporti, non sei ancora consapevole della magnifica persona che sei, mi hai mostrato in mille modi quanto mi ami come persona, ma mai come donna".
Purtroppo tutto questo non è dipeso dalla mia volontà, e il dover perdere la persona che amo per questa ragione mi fa star malissimo, e ne soffro molto.
Ho sicuramente un "blocco" psicologico dovuto ansie, paure, vivo quel momento come un peso incredibile e se non ci riesco una, due, cerco di evitare qualsiasi contatto fisico sessuale e l'altra persona si allontana inevitabilmente. Oltre a questo blocco mentale ho un problema fisico: non sento piacere in maniera "normale" è difficile da spiegare ma anche nella masturbazione non riesco a provare piacere ed arrivare all'orgasmo utilizzando le mani, ma in una maniera non replicabile in un rapporto a due. E' come se il mio corpo ormai fosse abituato ad avere piacere in una maniera diversa e non sapesse farlo in maniera "normale".
Oltre a questo si aggiunge una mia caratteristica nel non saper gestire le relazioni: noto proprio un percorso esponenziale che parte dall'alto e scende fino alla rottura, dove nella prima fase io sono quello che investe meno e riceve di più, ma ad un certo punto delle cose mi "annullo" per la mia lei, perdo i miei interessi, mi dedico meno alle mie passioni, mi identifico in una sola cosa con lei, sono sempre disponibile e cerco di farla stare bene anche a discapito mio. Investo tantissimo, e dall'altro lato invece succede il contrario, perdita di sentimento, nulla più come all'inizio.
Un'altra ultima cosa è che quando finisce un rapporto, sto male, malissimo. Mi sento in colpa perchè era la persona che davvero amavo e desideravo e so che se succede sempre tutto questo è per colpa dei due motivi che ho spiegato sopra e mi sento quasi condannato a dover rinunciare la persona che amo anche se non è questo che voglio, mi fa star male.
Ho deciso di affrontare il problema parlandone con i miei genitori e penso che andrò da qualche figura professionale che dovrò valutare bene. Purtroppo anche questa volta dall'altro lato il sentimento è volato via, e io mi ritrovo solo, a piangere perchè so che perdo le persone che amo non perchè lo desidero o mi comporti male, ma probabilmente perchè non so gestire una relazione.
La mia migliore amica ha trovato un'altra?
Buonasera..sono arrivata a scrivere qui perché ho bisogno veramente di aiuto o di un consiglio ovviamente..io e la mia migliore amica siamo unite da tanto,ben 6 anni..durante il nostro bellissimo rapporto di vera amicizia abbiamo conosciuto altre persone ,uscito in gruppo e riso e divertito un sacco..il problema è che lei conosce un'altra ragazza da piu di 12 anni ( a me va benissimo perché e molto simpatica) l'unico problema che non e una mia impressione ma che invece lo notano in tanti e che la mia migliore amica passa 24 ore su 24 con lei..non mi dava fastidio all'inizio perche questa ragazza ha avuto dei problemi e la mia migliore amica ha cercato di aiutarla standole vicina..ma la cosa sta diventando vizio..non mi calcola per NIENTE e sta non stop con questa ragazza qua..e da anche l'impressione che si divertono un sacco e invece con me ultimamente non c'è stato niente di bello o divertente..a me fa tanto male questa cosa perche mi sento portare via un pezzo di me stessa...ho tanto bisogno della mia migliore amica perché sto passando un momento molto brutto della mia vita ma non sono neanche riuscita a raccontarlo per il semplice fatto che non e presente nella mia vita..se voglio incontrarla o uscire con lei devo prima ricordarle che esisto chi sono e devo chiederlo io invece lei con questa ragazza qua (che in passato avevano litigato e aveva anche sofferto)sembrano perfette sorelle..mi manca la mia migliore amica mi manca abbracciarla mi manca vederla ridere mi manca tutto..e ci ho provato anzi ho fatto di tutto ma niente..su ask si chiamano migliori amiche e io non so piu che fare..se io glielo chiedo lei dirà : "va be ma anche lei puo esserlo per me." SCUSAMI se per 6 anni mi sono illusa..non esiste una risposta del genere ..non so piu come fare ormai sembro un fazzoletto usato e tra poco buttato.aiutatemi per favore io sto molto male.
1 risposte - LeggiCome si svolge la prima visita da uno psicologo?
Ciao volevo chiedere come si svolge la prima visita psicologica o psichiatrica??
1 risposte - LeggiPossibile che non gli manco?
salve sono uan ragazza di 24 anni, per 7anni sono stata fidanzata con un ragazzo fantastico, che non più di un mese fa mi ha lasciata a causa di alcuni miei comportamenti sbagliati. Da allora è sempre freddo e distaccato ho provato a fargli cambiare idea a fargli capire che sarebbe stato giusto dare una possibilità al nostro grande amore, ma ogni volta che ci incontriamo per cercare di sistemare qualcosa finiamo col litigare peggio di prima. Vorrei organizzare un incontro con lui per rivivere insieme tutti i momenti belli della nostra storia e cercare così di far riaccendere fra di noi quella fiamma che i miei comportamenti stavano spegnendo. Non so se questa sia la cosa giusta da fare oppure dovrei davvero stare li in un angolino, lasciarlo solo, ed aspettare se un giorno tornerà da me. Cosa devo fare ?
2 risposte - LeggiMarito che guarda donne nude su internet
Salve, sono una ragazza di 22 anni sposata da tre con due bimbe. Io e mio marito ci siamo sposati dopo una bella storia d'amore ma ora penso di non provare più lo stesso. Questo da quando ho scoperto che va a guardare donne nude e siti porno. Sono distrutta e mi sento morire anche perché ho partorito da quasi due mesi e odio il mio nuovo corpo dopo la gravidanza, ho l'autostima a terra e lui ha scelto il modo più doloroso per ferirmi.. guardando donne più belle e più magre di me. Non ho più fiducia in lui e non ce la faccio più a vivere in questo modo perché non è la prima volta che lo fa ma da sempre e io lo perdonavo. Ma questa volta è diverso, lo ha fatto in un momento delicato per me. Lui dice che mi ama ma chi davvero ama unapersona la rispetta. Io so che non ritornerò più come prima purtroppo e questa cosa mi sta uccidendo. Sono molto stanca e delusa, gentilmente cosa mi consiglierebbe di fare? Gli ho parlato molte volte di questa cosa e lui mi dice sempre ma tutti gli uomini lo fanno non c'è niente di male. Grazie tante attendo una sua risposta.
1 risposte - LeggiUna vita piena di ansia
Salve, penso di avere un problema da molto tempo e non so come affrontarlo. Premetto che nella mia vita ho avuto molte situazioni spiacevoli soprattutto in famiglia quindi da ignorante penso che questa mia paura possa esser nata da ciò. Sono una ragazza di 21 anni. Sono sempre stata asociale, a scuola venivo bullizzata e a casa era anche peggio, avevo dei litigi molto accesi con mia madre e a volte si arrivava anche alle mani. Sto sempre a casa, non ho nessuna amicizia perché si sono rivelate false le poche che avevo e quindi ho preferito non averne, l'unica persona che ho al mio fianco al momento è il mio ragazzo ma abitiamo in due regioni diverse. Detto questo ora arrivo al sodo.. Ogni volta che entro in un locale, in un supermercato o da qualsiasi altra parte inizio a tremare, sudo e a volte sento che potrei anche svenire, questo però accade solo se sono da sola. Ricordo di una volta in cui a mia nonna serviva del pane e mi mandò a comprarlo, nonostante sapevo che sarei stata male ci sono andata comunque perché mi dispiaceva dirle di no. Appena entrata nel piccolo negozio sentivo già le gambe tremare, sudavo e sentivo che se avessi aperto bocca avrei anche balbettato. Sentivo un forte calore in tutto il corpo e pulsazioni forti alla testa, mi sentivo quasi come se stessi per svenire. Ricordo forse di questa esperienza più che altre perché questa è stata la più forte, mi sono sentita veramente male e non vedevo l'ora di uscire da quel negozio e tornare a casa. Ora dovrei lavorare ma per andarci dovrei prendere l'autobus e a me questa cosa mi fa venire l'ansia, c'è una cosa, mia madre non mi faceva mai uscire, non potevo neanche aprire le finestre che subito me le chiudeva, quindi non ho avuto neanche la possibilità di farmi delle amicizie, di conoscere persone, di fare esperienze. Dato che non esco mai ho paura di perdermi, di prendere la fermata sbagliata, di creare problemi. Vorrei poterne parlare con la mia famiglia ma mi riderebbero in faccia e mi prenderebbero in giro come sempre. Ora si lamentano che sto sempre chiusa in casa e che non ho amicizie, nonostante sono stati proprio loro a segregarmi. A quanto pare qui l'unica a preoccuparmi di me stessa sono sempre io.. vorrei aggiungere che dai 12 anni fino all'età dei 18 ho sofferto di autolesionismo.. è un dettaglio in più. Grazie e buona giornata.
1 risposte - LeggiTradimento
Salve la mia domanda è concisa mi piacerebbe capire cosa frulla nella testa di un uomo di 53 anni
Piccola premessa scopro che mio marito mi tradisce con una 27 enne circa 3 mesi fa lo affronto e lui dopo aver negato e negato e negato confessa una semi verità....ok gli dico che capisco che poteva capitare anche me che magari è da rivedere e risistemare il nostro rapporto....bene lui continua a sentirsi con lei ...io gli dico o lei o me con pacchetto famiglia (2figli)....lui io ti amo e non la sento più......bugia so per certo che si sentono ancora....io gli dico che se lo scopro di nuovo è veramente finita.....lui tranquilla non è più nei miei pensieri e non la sento più
Adesso scopro che jon solo si sentono e si mandami i messaggini d'amore ma che si beffano anche di me....io dico ma più che essere disponibile e amorosa per riattivare una bellissima relazione di 36 anni cosa dovevo fare??? E poi ora io che faccio sopporto ancora o lo smaschera di nuovo???
Poi mi chiedo sa che a gare così perde tutto moglie figli casa tutti i nostri progetti xche lo fa?
Sono tanto triste delusa da tutte le bugie e tanto confusa
Ringrazio chiunque voglia farmi una parola
Problemi madre figlia
Buongiorno, sono Martina e ho 21 anni. Scrivo qui perché penso di aver bisogno di un consiglio e molto probabilmente di aiuto. Mia madre nella sua vita ha avuto veramente tanti amanti, ha trattato mio papà come se fosse un portafoglio ambulante, ha ipotecato la casa, ha creato debiti con sette finanziarie differenti, ha rubato nella sua stessa casa i gioielli di famiglia per venderli e rubava di nascosto le carte di credito a mio papà per prelevare di nascosto. Mi ha sempre insultata, mi ha sempre trattata male, mi ha fatto mentire per coprire le sue azioni ricattandomi dicendomi che diceva a mio papà che avevo fatto io un incidente alla moto e non lei (perché mi aveva coperto). Mio papà d'altra parte era sempre nervoso, agitato, mi sgridava se una forchetta cadeva per terra, era sempre arrabbiato perché non sapeva come gestire la situazione con mia mamma e ne pagavo io le conseguenze. Mio papà mi portava sempre alla gare, mi faceva da mangiare, lavava i vestiti e chiamava una signora per stirare perché non era capace, mentre mia madre andava con chi le dava una borsa di Moschino o delle scarpe di Chanel. Ci sono tante altre cose che potrei raccontare ma penso che da questi fatti qualcosa si sia già capito e quindi vengo al sodo. Mio papà è morto poco tempo fa e mia madre è impazzita per i soldi, mi ha minacciata di fare finire la mia relazione, di sbattermi fuori di casa e di denunciarmi per averla insultata, mi dice che io devo ringraziare solo lei perché ha la pensione di reversibilità e che dopo essere stata male per così tanti anni con mio papà, ora è giusto che si goda quello che vuole. Solo che lei è sola, non ha amici, nessuno le vuole bene perché ha sempre usato le persone a suo piacimento e quindi cerca di rovinare quei pochi rapporti che sono riuscita a creare in quella giungla della mia famiglia. Mi insulta costantemente dicendo che sono una "di facili costumi" perché ho dormito con il mio ragazzo, mi dice che devo stare male perché me lo merito e che forse era meglio che non ci fossi più io. Forse sto esagerando, ma io mi sento male perché la mole di insulti aumenta sempre di più e sono sempre più pesanti perché purtroppo esisto anche io e l'eredità la deve dividere con me. Non so cosa fare. Non penso di riuscire a reggere dopo una vita già difficile di suo, anche una situazione così adesso.
Grazie di tutto e auguro una buona giornata.
Martina
Fine complicata di relazione
Salve, ho 33 anni. Sono stata per sei anni con un ragazzo della mia età, ed è stata una storia particolare, bella ma anche strana. Lui si è trasferito nella mia città quasi subito, senza avere null'altro che me, volendo evadere anche dal suo contesto e da un passato brutto. Siamo stati molto legati, complici, condividevamo tante cose, convivevamo . Lui ha sempre mostrato, già dopo un anno e mezzo, insoddisfazione per il lavoro che non trovava facilmente, perché si sentiva chiuso a stare in questa città. Tende a annoiarsi facilmente, non regge bene le frustrazioni, si innervosisce facilmente e va sotto stress sfogandosi con chi gli sta vicino. È come se non sentendosi soddisfatto di se stesso abbia bisogno di cambiare sempre situazione e posto, e raramente qualcosa gli va davvero bene. Io, dal mio canto, dopo un evento per me traumatico ho iniziato ad avere disturbi psicosomatici. Ero già una persona poco "autonoma", nel senso che non guidavo la macchina e sono cresciuta poco a livello di interessi e di conquiste , nonostante le sue continue sollecitazioni. Ho fatto molte cose, ho preso una seconda laurea e trovato lavoro,ma a livello pratico non sono cresciuta, non come lui avrebbe desiderato. Mi rendo conto di essermi bloccata e di avere sbagliato delle cose: quando ho iniziato ad avere disturbi e ansia, per un annetto non riuscivo ad uscire molto da sola e nemmeno a fare la spesa. Mi sono rintanata a casa dei miei (perché forse con lui non mi sentivo capita, ad esempio se avevo un malore lui mi aiutava con sufficienza, se chiedevo di accompagnarmi in auto lui lo faceva ma pensava che la mia fosse pigrizia). A casa dei miei trovavo un angolo di serenità , dove forse potevo essere quello che ero (anche libera di stare sul letto senza fare niente, libera di chiedere aiuto, sfuggendo dalle responsabilità). Spesso ho dormito lì, quando ho passato questo periodo, e lui a volte criticava questo (come fossi una pigra o mammona), ma mai dicendomi che mi avrebbe voluta accanto. A volte non sentivo che la nostra casa fosse mia, mi chiedo ora il perché : forse sotto sotto non mi sentivo a mio agio? All'altezza? Come se lui implicitamente volesse di più di ciò che ero? Lui , in generale, era quello pratico della coppia, io quella presente emotivamente, che non è pratica in cucina, anzi che non cucina quasi mai, che ancora deve crescere in molte cose . Il dialogo con lui era scarso, perché di solito mi accusava oppure lanciava dei discorsi o battute a metà, senza mai avermi realmente detto con calma e serietà cosa non andava e che le cose stavano rotolando. In questo periodo si sarà sentito come un padre, carico di tutte le responsabilità pratiche. Me lo ha fatto capire a volte ma diceva sempre che fra noi non c'erano rischi , che mi facevo paranoie. Pensavo fosse solo un brutto periodo, come lui diceva. Qualche giorno dopo, mi lascia dicendo che vuole stare solo e che non sta bene, pur sentendo sentimento. Poi ritorna dopo un mese. Ricominciamo piano, gli mostrò che sono Cambiata, ho imparato a guidare , cucino per lui, dimostro che anche io posso essere un sostegno per lui, lo aiuto, lo ascolto. Lui, nel frattempo, purtroppo non è sereno, spesso mi riversa molta insoddisfazione sulla sua vita, si innervosisce con tutto e tutti, è triste . Appena spingo per tornare a convivere ( e ci torno per due settimane),litighiamo e ci separiamo di nuovo. Ora, a distanza di due mesi, ci siamo rivisti . Lui ha perso tanti chili, fuma tanto, non sta bene . Sento che c'è del sentimento, mi guarda con tenerezza e c'è passione. Non frequenta nessuna ragazza e dice che ha pensato di rivolgersi a uno psicologo per la sua insoddisfazione. Riguardo noi, dice che a riprovare secondo lui andrebbe male, è sfiduciato, si sente spento e dice che io inizierei a pretendere cose che ora non riesce a dare. D'altro canto, si percepisce che vuole che io gli stia dietro ( e so che è un meccanismo sbagliato). Purtroppo io, che per mesi ho fatto la finta forte, questa volta sono stata me stessa, e ho passato con lui un pomeriggio di lacrime, dove gli ho fatto capire che questo su e giù e sua confusione mi fa male . Il problema è questo: mi sento molto in colpa per la fine della storia, e non so mai se avvicinarmi a lui in modo leggero per sperare che riviva delle cose belle con me e non solo pesantezza, o lasciarlo stare e fargli capire che non si possono tenere le persone non si possono tenere in bilico ( lui è sicuro che io sono sempre qui a pensare solo alla nostra storia). Il vero problema è che non riesco ancora ora, dopo mesi, a capire se la sua apatia generale abbia influito sulla visione che ha di noi, in quanto vede il rapporto al momento come PESO, oppure se ci sia proprio un problema con me (ovvero che non gli piaccio a livello razionale). E quindi non so come comportarmi, se tenere un legame con lui senza pretendere o puntare al rapporto, oppure fargli realizzare che è davvero chiusa, per suo volere. In tutto ciò io sto molto male perché lui non chiude mai nettamente , fosse per lui ci vedremmo ancora . È come se dovessi crederci solo io e convincerlo. È come se abbia buttato tutto, come se non avesse ricordi, come se qualsiasi cosa io dica sia inutile. So che sembro aver sviluppato una dipendenza, ma so anche che io ci tengo tanto a lui in quanto lui, e forse l'ho capito tardi. Mi scuso per la lunghezza ma ci sarebbero tante cose da dire. Grazie, saluti
1 risposte - LeggiSesso e sogni
Salve, sono una ragazza di 25 anni. Recentemente ho fatto un sogno che mi ha altamente disturbato. Ho sognato di avere un rapporto sessuale con un cane, non ho molti ricordi ma quando mi sono svegliata la cosa mi ha completamente sconvolto. Non ho MAI avuto nella vita impulsi disgustosi di questo genere e non mi capacito di come sia stato possibile fare un sogno di questo tipo. Mi sento sporca e paranoica. Forse è eccessivo per quello che è solo un sogno ma é una cosa che mi ha messo molto stress e anche una sorta di paura, essendo anche io una persona alquanto ansiosa. Sono ancora vergine in quanto non ho trovato ancora la persona giusta e quindi ho pensato che questo sogno potesse essere il frutto di frustrazioni sessuali o indice di un mio desiderio di avere maggiori esperienze sessuali (come è normale a 24 anni), di "liberarmi" da questo punto di vista. Chiedo a voi perché mi vergogno di parlarne con qualsiasi altra persona. Vi prego ditemi che non sono una pazza malata...
2 risposte - LeggiIntrospezione e gestione di emozioni somatiche
Buongiorno, scrivo qui dopo il mio terzo fallito tentativo di trovare un terapeuta.
Nel futuro intendo riprovare a trovare un percorso di terapia che mi possa aiutare, ma nel frattempo mi ritrovo da solo a dover gestire le mie emozioni. Mi chiedevo se esistessero degli esercizi o dei compiti giornalieri che mi possano aiutare nel mio percorso di introspezione. Inoltre quando provo delle forte emozioni tendo ad avere delle reazioni fisiche molto forti (tipo tirando pugni a oggetti duri) e vorrei sapere se esiste un'altro modo per buttare fuori quello che sento dentro.
Ringrazio in anticipo per qualsiasi suggerimento possiate darmi.