articoli di psicologia della Dott.ssa Ilaria Spagnolo

risposte dello specialista Ilaria Spagnolo

 21  risposte
  Vis. Profilo

Nonni non presenti

Apri domanda

Gentile Antonella, leggendo la sua lettera emerge la sua sensibilità e la sofferenza per la difficoltà a vivere serenamente i rapporti con la famiglia di suo marito. Chiaramente il percorso della procreazione assistita le ha permesso di elaborare le sue emozioni, positive e negative, e vivere a pieno la sua maternità; tuttavia questo non significa che anche gli altri siano pronti ad affrontare il proprio dolore. Questo non giustifica la scelta dei suoceri di escludervi dalla loro vita ma lei e suo marito potete solo accettarlo e dedicarvi alla vostra vita. Nel frattempo, sua figlia cresce ed assiste a questa distanza relazionale che rappresenta comunque la realtà. Voi genitori potete ascoltare i bisogni della bambina e cercare di non anticipare risposte a domande che non arrivano da lei; potreste mantenere una memoria delle vostre famiglie di origine entrambe lontane ma per motivi diversi, per esempio, mostrandole delle foto o raccontando degli aneddoti. Infine, sarebbe utile rivolgersi ad un esperto che vi sostenga nell'elaborazione del cambiamento di questa relazione significativa che vi porta a vivere emozioni contrastanti che vanno dal desiderio di vicinanza alla repulsione di una tale "cattiveria"; ritengo questo percorso potrebbe sostenervi ed aiutarvi a convivere con questa situazione e condividerla,poi, con vostra figlia. Rimango disponibile per ulteriori chiarimenti. Grazie. Dott.ssa Ilaria Spagnolo...

Sono passata dall'essere tutto all'essere quasi niente

Apri domanda

Gentile Giorgia, leggendo queste righe emerge la preoccupazione di una madre attenta e responsabile della propria famiglia. Il ruolo di genitore è molto complesso e avere dubbi e farsi domande rappresenta un modo sano di affrontarlo. Chiaramente anche essere un figlio unico per un anno e mezzo e poi accettare l'arrivo di una sorella non è semplice! Suo figlio, tuttavia, dimostra di aver capito che l'assetto familiare è cambiato e sta esprimendo le sue emozioni come può. Alla sua età non padroneggia ancora un linguaggio completo e dunque attraverso il comportamento le fa richieste ed esprime la sua sofferenza; tutto ciò è comunque un bene, il bambino deve potersi sentire libero di essere felice, triste e anche arrabbiato con chi gli sta attorno. Credo che anche lei stia provando sentimenti contrastanti rispetto a questa situazione ed è comprensibile che ci voglia un po di tempo per trovare un equilibrio. Rispetto alla collaborazione dei nonni le consiglio di essere determinata davanti a suo figlio e di fargli capire che è lei "l'autorità" che decide cosa deve fare una volta usciti da scuola o nella gestione della quotidianità. : la casa è di tutti ma ora ci sono nuove regole e nuove opportunità di gioco. In fondo è l'adulto che può scegliere responsabilmente cosa è bene per i figli e non il contrario. In fine, sarebbe utile con l'aiuto di un esperto indagare ed elaborare i suoi vissuti emotivi per fare chiarezza e per ristabilire i confini tra i ruoli: gli adulti sono i genitori e i bambini sono i figli. Resto disponibile per ulteriori chiarimenti.Grazie. Dott.ssa Ilaria Spagnolo...

Mio figlio manesco

Apri domanda

Gentile Stefano, generalmente quando qualcuno attacca è perché si sente minacciato, dunque, il comportamento di suo figlio rappresenta una comunicazione, l'espressione di qualcosa che il bambino non sa esprimere in un altro modo; comprendo chiaramente la sua preoccupazione per le conseguenze che ciò può avere per il bambino e per gli altri. Per quanto riguarda l'atteggiamento manesco sarebbe utile capire qual'è la situazione che innesca in lui tale comportamento e cercare di prevenirlo, offrendogli dei confini entro cui può esprimersi; intervenire per arginare un comportamento esplosivo ormai avvenuto difficilmente potrà aiutare il bambino a capire cosa è bene e cosa è male per lui e fino a dove può spingersi. Per fare ciò vi consiglio di consultare un esperto per indagare e definire il disagio che accompagna tale comportamento, con lo scopo fare chiarezza sul vostro ruolo genitoriale e capire quali sono i confini educativi che volete trasmettere al bambino; potrete così ampliare la comprensione e l'accettazione di vostro figlio. Infine, i bambini ragionano secondo il criterio della soddisfazione e per questo sono in grado di identificare le caratteristiche dei genitori e di conseguenza chiedere loro quello che possono dargli: quindi se la mamma ha un indole tenera a lei chiederà le coccole, e se il papà ha un'indole più veloce e motoria a lui chiederà giochi di un certo tipo. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. [email protected] Grazie. Dott.ssa Ilaria spagnolo...

La mia compagna ha già una figlia

Apri domanda

Gentile Raffaele, leggendo queste poche righe emerge il suo disagio e la sua volontà di affrontare questo difficile rapporto a tre; inserirsi quotidianamente in una routine già radicata richiede per tutti un grande impegno e poi la ragazza si trova nella fase preadolescenziale. Dunque, per quanto lei le voglia bene è sempre una figlia che sta crescendo e che affronta il suo desiderio di autonomia e la paura di diventare grande e si rifugia nelle attenzioni della madre. D'altra parte, questo nuovo assetto familiare ha subito un cambiamento e come tale richiederà del tempo affinché possiate trovare un equilibrio; sarebbe utile consultare uno psicologo con il quale affrontare i suoi sentimenti nei confronti di questa situazione che le provoca disagio e che la fa sentire un "intruso". A volte è necessario fermarsi e confrontarsi con un parere esterno per capire come stanno le cose dentro di sé, per trovare le risorse necessarie ad affrontare i rapporti e per stare bene con gli altri anche quando tutto sembra impossibile. Per ulteriori chiarimenti non esiti a contattarmi. Dott.ssa Ilaria Spagnolo...

La scuola elementare, non vuole andarci

Apri domanda

Gentile Giovanna, la sua domanda esprime tutta la preoccupazione di una mamma attenta al benessere di suo figlio. L'inizio della scuola elementare rappresenta un passaggio importante verso l'autonomia e presenta delle grandi differenze con la scuola materna; è possibile che nei primi giorni il bambino, preso della curiosità, non si sia reso conto di tutto ciò ma ora, giorno dopo giorno, inizia a fare i conti con questa nuova esperienza. Per trovare un equilibrio e per adattarsi alle nuove richieste il bambino ha bisogno di più tempo rispetto all'adulto;è salutare per lui poter esprimere tutte le sue emozioni e lei da mamma può, intanto, offrirgli un' accogliente comprensione prima della "spiegazione" . Tuttavia non sarebbe saggio escludere che il disagio di suo figlio dipenda anche da altre condizioni e per questo le consiglio di consultare uno psicologo che la possa aiutare ad individuare la causa di tale e disagio e a trovare le risorse adeguate per affrontarlo. Resto disponibile per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Ilaria Spagnolo...

Come si fa a superare la fine di una storia?

Apri domanda

Salve Maria, leggendo la sua domanda comprendo il suo stupore e la sua sensazione di incredulità rispetto la fine della relazione. Amarsi, essere affini sono elementi importanti nella coppia tanto quanto accettare l'altro e condividere con lui progetti e stili di vita. Nel tempo, la coppia ha la possibilità di conoscersi , sperimentarsi nella quotidianità e nelle difficoltà ad essa legate; questa consapevolezza può determinare la fine della relazione nonostante ci possa essere ancora un forte legame. Interrompere un rapporto non significa dimenticarlo o rimuoverlo ma, può rappresentare l'occasione per ascoltare i propri desideri e mettersi in discussione. Non è semplice accettarlo e mi rendo conto che lei possa provare tristezza e dolore; il consiglio che posso darle è quello di concentrarsi sulle sue emozioni e di riflettere sulla possibilità di accettare la scelta del suo compagno come un'occasione di conoscere meglio se stessa: quali sono le sue priorità? cosa cerca in un rapporto di coppia?quali sono le risorse a cui può attingere per affrontare questo dolore? La ringrazio per il tempo che dedicherà a leggere la mia risposta e non esiti a contattarmi. Un saluto. Dott.ssa Ilaria Spagnolo...

Diagnosi ADHD negli adulti

Apri domanda

Salve Martina, da ciò che scrive mi sembra lecito che abbia tanta confusione e tanti dubbi: si tratta della sua salute ed è importante per lei trovare risposte rassicuranti e persone a cui rivolgersi. Non deve vergognarsi di esporre il suo problema e sia certa che la sua richiesta di aiuto sarà presa in considerazione seriamente nel momento in cui si rivolgerà ad uno specialista. Le confermo che è possibile fare diagnosi anche in età adulta, e con un buon percorso di cura potrà colmare ed affrontare il malessere di cui parla. La consapevolezza di avere un problema e la decisione di rivolgersi ad uno specialista la aiuteranno a trovare le risposte che cerca. Sarà necessaria una valutazione psicodiagnostica e anche un sostegno psicologico per ricomporre la sua storia alla luce di un eventuale disturbo dello sviluppo diagnosticato. Capisco che possa trovare difficoltà nella sua regione ma credo che intanto sarebbe utile cercare un centro che si occupi di valutazione e diagnosi oppure di uno specialista (neuropsichiatra, psicologo) che possa indirizzarla ed inserirla in una rete di cura specializzata. La ringrazio intanto per il tempo che dedicherà a leggere la mia risposta e non esiti a contattarmi per ulteriori informazioni. Un saluto. Dot.ssa Ilaria Spagnolo...

Anoressia a 6 anni?

Apri domanda

Salve Ida, comprendo la sua disperazione di mamma preoccupata e in cerca di risposte per aiutare la sua bambina. Intanto, condividere la sua preoccupazione mi sembra un primo passo per affrontare il problema; essere genitori non significa sempre sapere cosa e come fare. Pertanto, sarebbe utile confrontarsi con il pediatra per escludere cause fisiologiche ed organiche, con le maestre per capire se a scuola può essere successo qualcosa che ha turbato la bambina e con uno psicologo per indagare e valutare lo stato di salute psicologica della bambina e dell'intero nucleo familiare. L'alimentazione, sin dai primi mesi di vita, rappresenta un mezzo di comunicazione fondamentale del bambino con l'adulto e nel corso dello sviluppo può essere un mezzo attraverso cui esprimere emozioni e stati d'animo. Ogni età porta con sé conquiste e difficoltà e per questo è sano monitorare il benessere dei bimbi e confrontarsi con degli specialisti tempestivamente affinché si possa sostenerli ed aiutarli ad affrontare momenti particolari di crescita. Ida, la ringrazio per il tempo che dedicherà a leggere la mia risposta e non esiti a contattarmi per ulteriori informazioni. Un saluto. Dott.ssa Ilaria spagnolo...

Perché studio e non passo gli esami?

Apri domanda

Salve Diana, da ciò che scrive comprendo la sua preoccupazione per il suo stato di salute mentale e per le conseguenze che può avere sull'ambito universitario. A volte l'impegno e la passione non bastano per portare avanti progetti così impegnativi come l'università ; siamo umani e può capitare di affrontare momenti di crisi che mettono in discussione tutto sia fuori che dentro di sé. I pensieri negativi che riporta chiaramente non aiutano a mantenere la concentrazione e ad avere una buona percezione di sé e delle sue competenze. Evidentemente il suo malessere le sta dicendo che potrebbe essere arrivato il momento di fermarsi a riflettere, di dedicarsi del tempo e di comprendere cosa le stia succedendo. Potrebbe considerare l'idea di ritagliarsi uno spazio di cura in cui individuare il problema e trovare le risorse per affrontarlo cosicché, poi, potrà riprendere in mano la sua carriera universitaria. La ringrazio intanto per il tempo che dedicherà a leggere la mia risposta e non esiti a contattarmi per ulteriori informazioni. Un saluto. Dott.ssa Ilaria Spagnolo...

Perché capita tutto a me?

Apri domanda

Salve Dario, da ciò che scrive emerge un grande dolore e una sofferenza che lo accompagna da molto tempo. Le esperienze che ha vissuto come il lutto e la separazione dalla famiglia sono traumi che possono lasciare segni e favorire l'insorgenza di malesseri se non tempestivamente affrontati ed elaborati. Soprattutto in età adolescenziale, fase di crescita e di cambiamento in cui si gettano le basi per diventare adulti e momento in cui, comunque, si ha bisogno di punti di riferimento e di esempi guida. Le figure adulte di cui parla hanno fatto il meglio che in quel momento potevano fare ma evidentemente per lei non sono state sufficientemente rassicuranti. Credo che molte persone abbiano avuto una vita difficile, ma spesso come dice di fare anche Lei, non lo condividono con gli altri e hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri. Parlare delle proprie esperienze, confrontarsi con altri e scoprire che qualcuno comprende i nostri dolori e le nostre incertezze può essere un aiuto per non sentirsi soli per realizzare che ognuno ha la sua storia di vita. Sarebbe utile confrontarsi con uno specialista per capire ed elaborare i suoi traumi e trovare le risorse per superare le difficoltà di cui parla e, finalmente, accettare se stesso e non mostrare agli altri solo la "facciata sorridente". Dario la ringrazio intanto per il tempo che dedicherà a leggere la mia risposta e non esiti a contattarmi. Un saluto. Dott.ssa Ilaria Spagnolo...

Non riesco a controllare l’impulso di mangiare

Apri domanda

Salve Carla, intanto rendersi conto di avere un malessere e confrontarsi con qualcuno è già un primo passo per trovare il rimedio di cui parla. La fame nervosa può essere sintomo di diversi malesseri transitori oppure profondi ma che vengono a galla in seguito ad un periodo stressante o ad eventi traumatici. Sarebbe utile capire come gestisce le frustrazioni quotidiane della sua vita e che rapporto ha avuto in generale con l'alimentazione sin da piccola. Il comportamento può cambiare quando ci si accorge da cosa è generato il malessere che provoca "la fame nervosa" e lo si elabora con l'aiuto di uno specialista. Scegliere uno stile di vita sano in cui si pratica dello sport e si segue un alimentazione bilanciata rappresenta un valido aiuto per mantenersi in forma ma spesso non è sufficiente a scacciare quella "vocina" di cui parla. Il sostegno psicologico potrebbe essere un valido strumento per trovare le risorse a cui poter attingere per superare questo momento. La ringrazio intanto per il tempo che dedicherà a leggere la mia risposta e non esiti a contattarmi. Un saluto. Dott.ssa Ilaria spagnolo...

È possibile avere paura di addormentarsi ?

Apri domanda

Salve Emanuele, gli attacchi di panico, quando correttamente diagnosticati, possono essere affrontati e superati attraverso un percorso di cura che comprende gli esercizi di respirazione ma che prende in considerazione anche un lavoro sulla consapevolezza delle proprie risorse per affrontare il malessere che genera l'ansia. Pertanto, credo che rivolgersi ad uno psicologo sarebbe utile per individuare la causa dell'ansia e in seguito occuparsi delle conseguenze che essa genera cioè la difficoltà di addormentarsi. La ringrazio per il tempo che dedicherà a leggere la mia risposta e non esiti a contattarmi. Un saluto. dott.ssa Ilaria spagnolo...

Ansia da fuori sede? Come fare?

Apri domanda

Salve Antonio, da ciò che scrive emerge quanto il legame con la sua famiglia di origine e con i suoi amici sia importante per Lei e credo che una nuova esperienza come quella dell'università e del trasferimento siano molto impegnative. Nella sua giovane età, spesso, può capitare di sentirsi attratti da novità e cambiamenti che rispecchiano desideri di autonomia e crescita , ma allo stesso tempo, di averne paura e di temere di perdere le certezze che fino a quel momento hanno caratterizzato la propria vita. La sua motivazione alla realizzazione professionale è forte, tanto da portarla a vivere in una città diversa da quella natia; si dia il tempo di metabolizzare il cambiamento, di adattarsi alla nuova città, di trovare la sua dimensione relazionale e di vivere serenamente la distanza con la famiglia. Si tratta di una distanza fisica, come lei dice, i rapporti possono mantenersi vivi in molti modi nonostante la lontananza. Faccia quello che la fa star bene, scelga di vivere le sue esperienze considerando il piacere di fare le cose e vedrà che saprà bilanciare il tempo dedicato alla famiglia e quello dedicato agli amici. Rinunciare ad una vacanza perché? Potrebbe, magari, organizzarsi in modo da poter partire con il suo amico e stare anche in famiglia senza così rinunciare ad un meritato riposo e divertimento dopo una anno di studi. Inoltre, potrebbe confidarsi con il suo amico per trovare insieme una soluzione che la faccia sentire tranquillo; oppure confrontarsi con la sua famiglia e spiegare questa sua incertezza, chissà che non saranno proprio loro ad incoraggiarla verso la sua autonomia. Ne parli con chi desidera: con gli amici, i parenti, uno specialista. Non si chiuda nei pensieri e provi a non giudicarsi: Lei non è "debole" è ,invece, un ragazzo sensibile che vive un momento di incertezza. Antonio, la ringrazio per il tempo che dedicherà a leggere la mia risposta e non esiti a contattarmi. Dott.ssa Ilaria Spagnolo...

Depressione per la guerra?

Apri domanda

Salve Lorenza, da quello che scrive percepisco chiaramente il suo sgomento per un evento drammatico come la guerra e comprendo la preoccupazione dei suoi genitori nel vederla in difficoltà. I sentimenti che prova e di cui parla sono leciti, lei è una giovane donna e come molti giovani non ha mai avuto a che fare con un evento così sconvolgente tanto da far provare sfiducia nel futuro e terrore di affrontare le cose che prima viveva normalmente come andare a dormire. Io credo che Lei sia una persona molto sensibile e che questo evento della guerra abbia tirato fuori ansie e preoccupazioni che forse già erano nella sua mente; a volte succede che forti emozioni inneschino sintomi di ansia e depressione ma può essere vero , appunto, che sia solo la punta dell'icerberg. Provi a pensare se nella sua vita ha già vissuto situazioni emotivamente stressanti, chieda ai suoi genitori se non lo ricorda e provate insieme ad individuare le risorse che potete utilizzare per affrontare questo momento difficile. Potrebbe essere faticoso e doloroso e, pertanto, potrebbe essere utile farsi aiutare da uno specialista per capire la natura del suo umore depresso e trovare il modo di affrontare questo momento. La ringrazio intanto per il tempo che dedicherà a leggere la mia risposta e non esiti a contattarmi o farmi contattare dai suoi genitori. Un saluto. dott.ssa Ilaria spagnolo...

Come fidarsi ancora dopo una rottura?

Apri domanda

Salve Ilenia, leggendo la sua domanda percepisco il suo dolore per la fine della storia d'amore e l'incertezza in seguito ad aver preso consapevolezza di come sono andate le cose; anche la paura che descrive nel fidarsi degli altri mi sembra lecita. Sette anni di relazione sono molti, s'investe dal punto di vista emotivo e si progetta il futuro. Le sue parole esprimono anche consapevolezza e questo è segno di maturità: dopo la fine subita di una storia rendersi conto che il suo ex non fa per Lei e che può aprirsi a nuove relazioni significa già dare fiducia a se stessa e agli altri. E naturale trovarsi a ricordare e a fare confronti in quanto quella relazione, anche se finita, fa parte della sua storia di vita e perchè dimenticarla!Io credo che debba imparare a vivere nel presente facendo tesoro delle sue risorse e darsi il tempo di elaborare la fine della storia. La frequentazione con il nuovo ragazzo può essere un'occasione di confronto e di crescita personale così come condividere i suoi dubbi con uno specialista. Quando si vuole mettere ordine nella propria mente si può scegliere di cercare le risposte insieme ad uno psicologo per individuare le cause che le fanno provare la paura di sbagliare. Ilenia la ringrazio per il tempo che dedicherà a leggere la mia risposta e non esiti a contattarmi . Un saluto. Dott.ssa Ilaria Spagnolo...

Cambio del terapeuta: posso chiedere un resoconto del precedente percorso?

Apri domanda

Salve Lucia, mi dispiace molto per la sua difficoltà e capisco la necessità di chiedere un aiuto a rimettere in ordine la sua storia. Io credo che la sua richiesta sia legittima: quando non ci si trova bene nella psicoterapia è importante rendersene conto e provare a cambiare. Ne parli con il suo psicoterapeuta, provi a chiedergli di aiutarla e di scrivere una relazione sul suo percorso di cura. Le auguro di trovare la strada più adatta a lei ed al suo benessere psicofisico. Un saluto. Dott.ssa Ilaria Spagnolo...

Come accettare il mio passato?

Apri domanda

Salve Fabio, in parte la risposta è già contenuta nella sua domanda. Infatti, credo che a prescindere dalla sua storia di vita Lei dovrebbe considerare la possibilità di accettare il suo passato e non di negarlo dimenticandolo. La consapevolezza che ha acquisito rispetto alle sue esperienze nasce dal confronto con la sua ragazza e questo è già un passo verso l'elaborazione di certi vissuti; pertanto, farsi supportare psicologicamente potrebbe esserle utile per ricostruire il significato della sua vita, per comprenderla e quindi per accettarla senza più provare invidia o sentimenti di inferiorità. La spensieratezza che caratterizza l' adolescenza, è vero, non può tornare perchè nasce da una totale mancanza di senso critico e di ingenuità tipica di quell'età. Tuttavia, anche in età adulta si possono fare esperienze divertenti, avventurose e trasgressive: saranno accompagnate da un sentimento di leggerezza e di consapevolezza che le faranno assaporare lo stesso il piacere dei piaceri! Fabio la ringrazio intanto per il tempo che dedicherà a leggere la mia risposta e non esiti a contattarmi . Un saluto. Dott.ssa Ilaria Spagnolo...

Che tipo di problema ho?

Apri domanda

Salve Silvia, dalle sue parole si sente chiaramente la sua stanchezza e la sua fatica. Tutti i cambiamenti che ha vissuto negli ultimi anni casa, lavoro ed il trasloco sono cause sufficienti per provare quelle che Lei definisce "crisi depressive"; lo stress accumulato non si smaltisce velocemente purtroppo può riflettersi su molti ambiti. Inoltre, ora che si è fermata e che ha iniziato a vivere nella nuova casa, probabilmente, ha più tempo per pensare e per riflettere. Quello che le causa preoccupazione mi sembra sia di non sentirsi a suo agio nè nella quotidianeità dentro casa a causa del rumore sia la difficoltà di comunicazione con il suo compagno. Immagino che rendersi conto che variabili esterne così invasive (la tangenziale che provoca rumore) minacciano la serenità della vita familiare possa metterla in crisi: ha investito tempo, denaro e fatica in questo progetto e ora il tutto si riduce con "te lo avevo detto". Chiaramente il suo compagno sta difendendo il suo punto di vista e, tuttavia, la responsabilità di aver scelto questa casa nel bene e nel male è di entrambi. Detto ciò, io credo che possa concedersi un momento di stanchezza e di difficoltà, non sempre siamo in grado di affrontare le situazioni da soli e per questo potrebbe considerare l'idea di confrontarsi con uno specialista che l'aiuti a trovare le risorse utili a far fronte al suo malessere. Silvia la ringrazio intanto per il tempo che dedicherà a leggere la mia risposta e non esiti a contattarmi. Un saluto. Dott.ssa Ilaria Spagnolo...

Crisi personale, OCD (e forse altro?)

Apri domanda

Salve Emma, dalle sue parole si percepisce una grande sofferenza e tanta confusione. Sembra abbia chiare alcune cose che riguardano la sua salute ma da quanto scrive nessuno le ha mai dato conferma o chissà forse non l'ha cercata; per quanto riguarda i suo rapporti con gli altri sembra che lei eviti la socialità forse per timore del confronto. Non saprei darle una risposta, credo che sarebbe utile iniziare a capire qualcosa di più di se stessa affinchè possa finalmente dare un nome alle cose ed un significato alle sue emozioni. Prenda in considerazione un percorso di cura a prescindere dall'aspetto economico che incide lo so, ma confido che possa trovare un professionista in grado di venirle incontro. Prenda coraggio e cerchi il confronto con un esperto e si affidi a qualcuno che possa aiutarla. Le auguro il meglio e di trovare quello che cerca. Non esiti a contattarmi per ulteriori domande. Grazie. Dott.ssa Ilaria Spagnolo...

Il mio bimbo non riesce a gestire la paura

Apri domanda

Gentile A., dalle sue parole emerge la preoccupazione di voi genitori e l'attenzione per ciò che sta succedendo a suo figlio. All'età di 5 anni i bambini iniziano ad avere maggior consapevolezza delle proprie emozioni ma non sempre sono in grado di coglierne la causa; è possibile che possa essere una situazione transitoria ma sarebbe importante sostenere il bambino nell'affrontare questa paura. A volte l'evento scatenante non coincide con la causa della paura ed è probabile che il bambino abbia bisogno di essere rassicurato. Il confronto con un esperto che possa sostenervi psicologicamente mi sembra un valido aiuto in questo caso, in un percorso mirato in cui possiate capire quali sono le risorse da mettere in atto per aiutare tutta la famiglia a superare questo momento delicato che genera malessere non solo al bambino ma anche a voi genitori. La ringrazio per aver dedicato del tempo a leggere la mia risposta e resto disponibile per maggiori informazioni. Grazie. Un saluto....

Da qualche giorno che mio figlio ha deciso di non mangiare più

Apri domanda

Gentile Marta, le consiglierei di escludere cause fisiologiche ed organiche con l'aiuto del pediatra. Poi sarebbe utile indagare la causa d questo rifiuto cercando di capire cosa è successo e quali sono pensieri ed emozioni che accompagnano il momento del pasto di suo figlio. Comprendo la sua preoccupazione , credo che per "tamponare" la situazione possa essere d'aiuto un atteggiamento sereno in cui il bambino non venga forzato a mangiare, non sia giudicato perchè non mangia, non venga paragonato a chi mangia, non sia allarmato per il fatto che non mangia. Insomma, bisognerebbe spostare l'attenzione su ciò che riesce a fare nel momento del pasto, concedergli la scelta del posto dove mangiare, del cibo, dell'orario. Accogliendo le sue richieste potrebbe sentirsi compreso e forse riuscire a sbloccarsi momentaneamente; tuttavia per sostenere tutta la famiglia in questo momento difficile io consiglio la consulenza di un esperto che vi possa indirizzare e aiutare ad affrontare il vostro disagio. Resto disponibile per ulteriori informazioni. Grazie. un saluto....