articoli di psicologia del Dott. Fabio Rapisarda

risposte dello specialista Fabio Rapisarda

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Rischiare o no

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Buongiorno, partiamo da un presupposto, ci piaccia o no, anche se non ce ne rendiamo conto, tendiamo ad essere attratti da persone con modalità relazionali e tratti di personalità che ci sono familiari. Questa "familiarità" si comincia a costituire a partire dalle principali relazioni genitoriali e da successive interazioni con altre persone significative, che incidono sempre di più nella selezione inconscia che poi andrà ad agire nella ricerca e nell'attrazione per un partner. Questo è il motivo che ci porta a non capire perchè ci si innamora spesso della cosidetta "persona sbagliata". Per quanto riguarda la storia che sta raccontando è chiaro ed è palese che la persona che ha incontrato, da una parte vorrebbe iniziare una storia d'amore, dall'altro però è turbata da quello che questa potrebbe comportare. La invito a chiedersi se per caso sono proprio queste caratteristiche che la attraggono, anche se ovviamente disfunzionali per potere iniziare una proficua relazione sentimentale. Il fatto che abbia deciso di prenderne le distanze, potrebbe essere un inizio di una tale presa di coscienza, fondamentale se in futuro vorrà realmente iniziare una relazione soddisfacente, stabile e duratura. Spero di esserle stata d'aiuto, in ogni caso non esiti a ricontattarmi....

Amore senza intimità

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Salve, la cosidetta "perdita della libido" ci può stare dopo un certo periodo, soprattutto quando la sessualità perde il fascino della novità. Però spesso, nelle relazioni soddisfacenti, si riesce a trovare un nuovo equilibrio ed anche la sessualità acquisisce una nuova funzione all'interno del rapporto di coppia. Mi domanderei, a questo punto, quali risorse si potrebbero attivare all'interno del rapporto di coppia per raggiungere nuovamente una soddisfacente sessualità. Altra domanda: per il resto il vostro rapporto è soddisfacente ? Voglio dire, siamo sicuri che sia stata la "perdita della libido" la causa di eventuali alterazioni nel rapporto di coppia o invece incomprensioni e difficoltà nella relazione, anche subdoli, si sono rilevati come "sintomo" nella sfera della sessualità ? Spero di esserle stata d'aiuto. Se lo desidera, non esiti a contattarmi....

Confusione sul futuro

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Salve, i dubbi sul percorso intrapreso è naturale, soprattutto se si è agli inizi. Non solo ma anche a laurea intrapresa, non è detto che poi questa sarà in futuro la nostra professione. Esempi ce ne sono tanti, basti vedere anche molte personalità del mondo dello spettacolo. Ad es. Luciano De Crescenzo era un ingegnere, attività che poi abbandonò per la passione della filosofia e dello spettacolo. Però nel suo caso mi chiederei se la scelta in ingegneria è stata realmente quella che lei desiderava o invece un modo non consapevole di aderire ai desideri dei suoi genitori, che sarebbero stati contenti (da quello che lei ha scritto e che ho compreso) che lei facesse questa professione. Se le cose stanno in questa maniera, anche se lei pensa di avere fatto una scelta autonoma e consapevole, magari non lo è stato ed ora il solo pensiero di potere lasciare questo corso di studi potrebbe rappresentare "un dispiacere" verso sua madre, i suoi genitori. Spero di esserle stata d'aiuto....

Blocco emotivo

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Buongiorno, da quello che posso dedurre, la sua domanda è: posso iniziare una relazione sentimentale senza la paura di perdere la mia libertà ? Però c'è un punto, in fondo lei desidera iniziare una relazione affettiva, ma la paura dell'intimità le fa credere che iniziandone una, possa perdere la propria autonomia, come se le due cose fossero in antitesi. E' evidente che questa forte contraddizione la fa sentire come bloccata. Per tale motivo trova mille difetti nelle persone che incontra, perchè così non c'è il rischio di potersi innamorare e sentirsi imbrigliata e soprattutto non rimanere delusa se le cose non dovessero andare bene nel tempo. Però tutto ciò non l'aiuta, perchè in fondo lei desidera una relazione affettiva autentica. In questi casi il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un bravo psicoterapeuta che la possa aiutare....

Troppa paura di soffrire come lasciarsi andare

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Salve, la paura di lasciarsi andare e di direzionare, spesso sono legate al volere controllare per paura di essere abbandonati. Vorrebbe amare, lasciarsi andare, ma la paura che poi possa essere abbandonata, molto probabilmente crea il limite che ha accennato. Le vorrei fare qualche domanda: Si fida poco degli altri ? Pensa che non siano affidabili ? Pensa che non merita di essere amata o non può esserlo ? Le risposte potrebbero darle qualche indizio sul perchè lei agisce in una certa maniera soprattutto nelle relazioni affettive. Consideri l'opportunità di parlarne liberamente con uno specialista....

Ansia al lavoro

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Buongiorno, la situazione che lei descrive, purtroppo è molto comune ed ovviamente è causa di malessere. Quelli che ne fanno le spese sono i soggetti, diciamo più "sensibili", più predisposti ad una sana relazione, anche nella differenza dei ruoli. Chi invece perpetra certi atteggiamenti, in genere non se ne rende conto del malessere che può causare, provando nei casi estremi un sottile, perverso stato di piacere. Però in queste situazioni, a mio avviso, è importante chiedersi se ci siano alternative anche lavorative o, al limite, perchè si da tanto importanza ad atteggiamenti fuori dalla norma imposti dai superiori. Quindi alla fine la domanda può essere questa: perchè mi devo preoccupare così tanto dei giudizi e dei rimproveri dei superiori se sono convinta di fare il mio dovere nel migliore dei modi ? Un'altra potrebbe essere: la mia realizzazione passa solamente dall'attività lavorativa o posso prendermi delle soddisfazioni anche in altri campi ? Le risposte potrebbero aiutarla a comprendere quale potrebbe essere la giusta via da imboccare. Non esiti comunque a parlarne con uno specialista, potrebbe essere utile valutare l'inizio di un percorso psicoterapeutico. Spesso i cosidetti "periodi di crisi", anche se al momento creano malessere, una volta superati possono portare ad una migliore consapevolezza di sè, con un conseguente stato di benessere. Spero di esserle stato utile....

Non facciamo più l'amore

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Salve, purtroppo la depressione può causare un calo del desiderio sessuale con tutto quello che ne consegue, soprattutto a livello delle dinamiche di coppia. E' naturale che lei si senta trascurata e che stia cercando di capire se, a parte lo stato depressivo, c'è da parte del suo compagno il desiderio di continuare la vostra relazione affettiva. Quello che vi posso consigliare è di iniziare una terapia di coppia, per comprendere meglio cosa sta realmente succedendo tra di voi. Ovviamente quando il suo compagno si sentirà di intraprendere questo percorso. Può comunicargli, per tranquillizzarlo, che questo percorso non inficia quello personale che lui sta già facendo, che sarebbe utile per capire cosa sta realmente succedendo tra di voi e che vi potrà aiutare a superare questo momento di crisi....

Il padre biologico di mia figlia

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Buongiorno, innanzitutto essere il padre biologico non sempre corrisponde (e questo è il suo caso) con la persona che poi si prenderà cura del bambino. Come dimostrano anche le adozioni, soprattutto se avvenute in tempi precoci (entro il 1°-2° anno di vita), i bambini tendono a considerare come genitori le persone affettive della famiglia che si stanno realmente prendendo cura di loro, più di quelli adottati in epoche successive che tendono a fare un distinguo tra genitori biologici e quelli adottivi. Nel suo caso, visto anche che il padre naturale non si è mai interessato della figlia, seguirei i consigli della pediatra di lasciare le cose come sono, perchè il considerare suo marito come papà, fa sentire sua figlia maggiormente integrata nel nucleo familiare. Al limite, quando sarà più grande avrà tutto il tempo per spiegarle con calma come stanno le cose....

Paura dei miei pensieri sulla morte e sulla famiglia

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Buongiorno, le preoccupazioni sul decesso di uno dei membri del nucleo familiare originale, può essere accostato alla paura del cambiamento. Può anche rappresentare, però, un primo sintomo di chiusura verso il mondo esterno con pesanti ricadute sulla sfera relazionale con i coetanei, cosa fondamentale per la sua età. Per capire meglio quale potrebbe essere la causa, innanzitutto dovrebbe rispondere ad alcune domande: 1) E' successo qualcosa, di recente, talmente grave da farle pensare un'ipotesi di questo tipo ? Sono molto avanti negli anni i suoi genitori ?; 2) Attualmente vive da sola ? Da quanto tempo ?; 3) Ha avuto diversi problemi nella sfera emotiva e/o quella lavorativa, da farle rimpiangere il periodo nel quale dipendeva dai suoi genitori e non si doveva assumere alcuna responsabilità ? ; Ha paura che da sola non puo farcela senza il loro aiuto ?; 4) Sente che sta avvenendo in lei un cambiamento e ciò le fa paura ?; E' preoccupata che cambiando, perderà il mondo affettivo genitoriale che l'ha circondata o la sta circondando ? Penso che le sarebbe di grande aiuto rivolgersi ad uno specialista....

Sono in pericolo? è un soggetto pericoloso o è solo una fase?

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Salve, da quello che ha descritto il suo compagno (o ex) purtroppo accusa una shizofrenia di stampo paranoideo. La terapia, soprattutto farmacologica, se seguita correttamente, lo aiuterà nello stabilizzarsi dei sintomi. Ciò non significa guarire. Il rischio che questa persona possa avere degli scatti d'ira immotivati per gelosia potrebbe essere presente per un lungo periodo. Inoltre, purtroppo, questi soggetti vanno incontro spesso a veri e propri drop out, perchè alla fine ritengono che il loro problema sia causato dagli altri e quindi è inutile dovere proseguire la terapia (sia farmacologica che psicoterapeutica). Capisco che è doloroso dovere chiudere questo rapporto, ma questa relazione difficilmente le riserverà qualcosa di buono, oltre a potere diventare pericolosa per la sua incolumità....

Relazione con uomo narcisista?

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Buongiorno, capisco la sua amarezza. Dopo un periodo di totale coinvolgimento affettivo, si sta molto male quando l'altro invece di avvicinarsi ulteriormente a noi, si distacca. Può anche essere che il suo ex avesse tratti narcisistici, anche se non abbiamo ulteriori dettagli che potrebbero confermre questa valutazione. Aveva difficoltà anche ad avere amici intimi e disagio nelle situazioni sociali ? Perchè se la risposta è affermativa, sembrerebbero più tratti evitanti che non narcisistici, dal momento che quest'ultimi sono maggiormente connotati alla tendenza a svalutare il partner per risplendere maggiormente di luce propria. Ma alla fine ciò importa poco, dal momento che quello che è chiaro è che lui avesse la sindrome dell' "aver paura di innamorarsi troppo" (citando Battisti), o ancora peggio difficoltà di reale coinvolgimento in una relazione affettiva, anche se le comunicava il contrario. Una brutta esperienza, purtroppo abbastanza comune. Le auguro di potere ripartire al più presto, magari con una relazione affettiva più funzionale di quella appena conclusa. Non esiti comunque a parlarne con uno specialista. Purtroppo esperienze come queste si portano dietro strascichi depressivi, che se durano a lungo, tendono a cronicizzarsi con notevole successivo disagio sia sulla sfera personale affettiva che sociale, oltre alla possibile comparsa di sintomi invalidanti nei casi più gravi....

Dubbi su me stessa e insicurezze

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Buongiorno, da quello che lei racconta, da un'esperienza negativa sono partite le insicurezze sulla sua persona: si sente inadeguata, non piacevole fisicamente. Ciò la porta a dubitare degli altri, pensare che i suoi partner la possano trascurala o tradire per donne più piacenti. Ciò sta incrementando la sua sospettosità. Inoltre, da quello che mi descrive, mi sembra palese la comparsa di chiari sintomi depressivi. Il mio consiglio è di contattare al più presto uno psicoterapeuta, meglio se anche medico, dal momento che all'occorenza può anche valutare una terapia farmacologica iniziale per dare maggiore supporto al percorso psicoterapeutico....

Sto vivendo la mia adolescenza in modo un po' traballante

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Buongiorno, l'adolescenza rappresenta un periodo di transizione, indispensabile per accedere all'età matura. La sua età, 18 aa., rappresenta la parte finale di questo periodo, che si può vivere come traumatico, dal momento che in fondo l'accedere all'adultità può essere associato alla perdita definitiva della fase infantile. Cioè si diventa adulti, con tutto quello che rappresenta, soprattutto nell'assumersi delle responsbilità sia con se stessi che con gli altri. E' chiaro che l'adolescenza, essendo per antonomasia un periodo di passaggio, è anche un momento di crisi, funzionale al passaggio all'età adulta. Ciò può portarsi dietro difficoltà sia nel pronunciamento identitario, anche di genere, quindi con se stessi, sia nel rapporto con gli altri: quello che ci piaceva fino a qualche mese prima , magari ora non lo riteniamo più così stimolante. L'uscita da questo periodo , anche se dopo alcune sofferenze, in genere prelude ad una fase adulta più feconda, però in alcuni casi ci può essere una ristagnazione con difficoltà di uscita. Per tale motivo le suggerisco di contattare un terapeuta, esperto del settore, per parlare approfonditamente delle sue problematiche....

Cambio terapeuta e approccio

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Salve, innanzitutto mi sembra corretto fare una piccola distinzione. La terapia cognitivo-comportamentale si concentra principalmente sulla risoluzione dei sintomi. A volte ciò è sufficiente, altre volte invece anche se non ricompaiono più gli stessi sintomi, possono ricomparirne altri se non si è lavorato a fondo sulle cause e quindi su alcune caratteristiche della sua personalità. Per tale motivo, anche se più lunga e faticosa, da questo punto di vista, una terapia psicodinamicamente orientata porta frutti migliori. Durante un percorso psicoterapeutico, può succedere di trovarsi in una fase di stallo, di blocco, che in quel momento o in un dato periodo non si riesce a risolvere. Penso che sia importante che lei ritenga di avere una buona relazione con il suo terapeuta. Per tale motivo, consiglio di parlare apertamente con lui di questa situazione ed analizzare insieme se è il caso che lei cambi terapeuta, visto il perdurare della fase di blocco che lei ha descritto. Se ha già invece interrotto la terapia e non vuole più ritornarci, potrebbe essere utile provare a riniziarne un'altra con uno psicoterapeuta psicodinamicamente orientato esperto della sintomatologia che lei accusa. Nella situazione da lei descritta, potrebbe essere utile affrontare preliminarmente i sintomi (fobie ed ansia sociale) da un punto di vista cognitivo e passare poi successivamente ad un approccio psicodinamico....

Rimanere o no col mio fidanzato

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Buonasera, mi piacerebbe farle una domanda: perchè se non è mai stata innamorata di lui ha continuato la relazione per tutto questo tempo ? Ho la sensazione che ciò l'ha fatto perchè lui le dà sicurezza (come lei ha accennato sopra), però poi si innamora di una persona che molto probabilmente non le può garantire lo stesso. Può essere che lei in fondo teme di innamorarsi intensamente di una persona e quindi è attratta da chi non le da una stabilità ? Ovviamente tutto ciò le crea un senso di malessere. Forse parlarne con uno specialista l'aiuterebbe a fare chiarezza con se stessa....

Come è possibile che una persona ti annienti e poi cambi?

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Buonasera, intanto chiariamo un concetto: le relazioni con il tempo cambiano, sia in bene che in male. Cambiano perchè cambiano i due partner che le compongono. Ha fatto un'analisi della relazione con il suo ex e vi siete mai chiesti perchè eravate arrivati fino a quel punto ? Se lui fin dall'inizio l'annientava, perchè ha continuato la relazione per tutti questi anni ? In genere, nelle situazioni più funzionali, si impara dalle esperienze delle passate relazioni per non ripetere gli stessi errori in quelle successive; può essere che il suo ex abbia imparato e che ora si comporti diversamente. Bisogna però considerare, come ho accennato sopra, che i rapporti affettivi si costruiscono in due e bisognerebbe capire che cosa realmente accadeva tra voi, nel periodo nel quale siete stati insieme. Spero di essere stato esaudiente. Comunque non esiti a ricontattarmi se desidera ulteriori delucidazioni....

Daparox compresse ed effetti positivi

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Salve, per quanto riguarda la terapia farmacologica, visto che è la sua principale domanda, dopo due settimane si dovrebbero cominciare ad avere i primi risultati, ma non ovviamente avere la remissione completa della sintomatologia. Rispetto l'opinione di altri colleghi psichiatri, ma sia l'esperienza personale che soprattutto quella della letteratura scientifica, sottolineano a chiare lettere il beneficio della terapia farmacologica associata con la psicoterapia, soprattutto nel suo caso. Vista la sintomatologia che lei evidenzia, soprattutto gli attacchi di panico, l'ideale sarebbe inizialmente un approccio cognitivo per poi passare ad uno più marcatamente psicodinamico, dal momento che se avviene una risoluzione dei sintomi e poi non si lavora sui tratti di personalità, difficilmente tale miglioramento potrà essere definitivo....

A chi mi devo rivolgere per i Tic nervosi?

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Salve, in genere i tic nervosi sono associati a situazioni che il soggetto ritiene ansiose. La psicoterapia sarebbe indicata. L'ideale sarebbe iniziare con una psicoterapia ad indirizzo cognitivo-comportamentale per risolvere i sintomi e poi passare ad una di tipo psicodinamico per approfondire la conoscenza di se stesso a livello della propria personalità, in modo da evitare che si possano ripetere. Prima inizia un trattamento, meglio è, vista anche la giovane età....

Non riesco a capire cosa mi succede

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Salve, la situazione che lei descrive è caratteristica di un'età di passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Tale periodo, in genere, associato a vere e proprie crisi (con dubbi sulla propria esistenza), può avvenire in un'età precedente o leggermente successiva. In questo periodo c'è la paura che con il passaggio all'età adulta, si possano perdere tutte le certezze che si sono costruite fino a quel momento, a cominciare da quella dei genitori. Questo non aiuta al passaggio all'età adulta, perchè come lei descrive perfettamente, c'è la perdita dell'interesse nei rapporti sia con i coetanei che soprattutto in quelli affettivi. Ciò la fa sentire bloccata, in trappola, perchè da un lato desidera ovviamente andare avanti, ma la paura di perdere ciò che si è storicamente costruito (i genitori) non l'aiuta ad andare avanti. Per evitare che la situazione si possa cronicizzare, le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, per iniziare una terapia il prima possibile....

Rapporti sessuali e libertà personale

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Salve, la prima domanda che lei si dovrebbe porre è questa: perchè non sento l'esigenza e non mi sento nella condizione di avere un rapporto sessuale con una persona con la quale sono legata affettivamente ? Altra domanda: che significa per me avere una relazione sessuale ? Le consiglio di parlarne con uno specialista per potere fare una scelta che la faccia sentire serena, dal momento che questa situazione le sta procurando ansia e la sta facendo sentire molto triste....

Problemi generali

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Buongiorno, inizierei con una domanda ovvia: perchè ce l'ha con tutti ? Pensa che gli altri siano i responsabili dei suoi problemi, forse perchè in passato non si sono comportati bene con lei, dal momento che si è sentita punita per colpe che non aveva ? Il fatto che lei riconosce che molto probabilmente le problematiche derivino da lei, può essere un buon punto di inizio per una psicoterapia. Difatti, se non si ritiene di mettersi in discussione e si addossa la colpa dei propri malesseri solamente a fattori esterni, difficilmente una psicoterapia porterà a buoni risultati....

Bassa autostima dovuta alla bassa statura

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Buongiorno, inizio con una domanda: perchè ritiene che la scelta di una donna per un uomo si basi soprattutto sull'altezza ? Non pensa che ci possano essere altri fattori anche più determinanti nella scelta di una donna per un uomo ? Pensa davvero che le sue insicurezze siano dovute all'altezza, oppure viceversa le ha canalizzate sull'aspetto esteriore ? Anche se 20 aa. possono ancora rappresentare un periodo di passaggio da uno stadio, per antonomasia di incertezza, come l'adolescenza all'età adulta, parlare con uno specialista sarebbe opportuno, soprattutto per evitare che queste insicurezze la portino a doversi isolare dai suoi coetanei in maniera duratura. Spero di esserle stato d'aiuto....

Possibile depressione post partum?

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Salve, anche se l'intervento per il bambino, come lei riporta, non è qualsosa di grave, le domando se si è mai chiesta che cosa significa per lei e se in fondo c'è la paura di poterlo perdere. Potere parlare con uno specialista di quello che lei emotivamente sta provando, potrebbe essere una cosa utile....

Impatto psicologico, zero amici zero vita sociale

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Salve, come ha sottolineato più volte, è chiaro che un trasferimento in un altro luogo, sooprattutto a 16 aa. in pieno periodo adolescianziale, può creare alcune difficoltà soprattutto sociali. Si è posta la domanda che cosa ha significato per lei questo cambiamento di città ? Secondo lei, come mai non riesce ad inserirsi in un nuovo contesto ? Si è sentito respinto ? E' normale che il sentirsi solo le crea un calo dell'umore. Potrebbe essere utile parlarne con uno specialista....

Come comportarsi con vicini di casa maleducati?

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Salve, in questa situazione le risposte possono essere due: 1) E' particolarmente sfortunata. A questo punto domandarsi se è il caso di segnalare la cosa alle forze dell'ordine; 2) Aumentata percezione dei rumori circostanti. Forse i rumori che i vicini fanno sono nella norma, ma lei li percepisce in maniera eccessiva. Per rispondere dettagliatamente avrei bisogno di sapere maggiori dettagli. Desideravo chiederle: 1) Pensa che ce l'abbiano con lei ? In caso affermativo, perchè ritiene che la stiano disturbando ? 2) E' da molto che si è trasferita ? Percepisce il nuovo ambiente come ostile ? In passato le sono capitate situazioni simili quando si è trasferita di casa o si è trovata in un ambiente nuovo ? 3) Proviene da un periodo nel quale si è sentita (e si sente) particolarmente ansiosa ? Qualcosa ha minato le sue sicurezze ? Percepisce che gli altri non l'ascoltano, si sente isolata ? Mi può anche rispondere tramite messaggio....

Consiglio orientativo

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Buongiorno, da quello che ho ben capito, in questo momento lei è travolta da un totale senso di insicurezza: "non sarò mai abbastanza", "non riuscirò mai a fare nulla", "deluderò tutti", "rovino la vita a chiunque mi stia attorno". Desideravo chiederle: perchè si sente inadeguata e crede di non essere in grado di fare nulla ? Quando si trova in momenti di difficoltà come questi, ha dei punti di riferimento con i quali può tranquillamente manifestare il suo disagio ? E' ovvio, che se lei crede di essere un peso per tutti coloro che le stanno vicino e di conseguenza non condivide il suo disagio con gli altri, aumenta l'ansia e si sente depressa, come se gli altri l'abbandonassero, mentre probabilmente lei si sta allontanando da loro con i suoi atteggiamenti. Si viene così a creare un circolo vizioso: si sente inadeguata, magari vorrebbe che gli altri l'aiutassero e la comprendessero, ma non lo fa perchè pensa di essere un peso per loro e paradossalmente con i suoi atteggiamenti li allontana. Inoltre sentendosi sola ed abbandonata, questo la può indurre a pensieri autolesionistici. Ritengo che rivolgersi ad uno specialista potrebbe esserle di notevole aiuto, se comprende (così come riferisce) che con gli anni le cose stanno peggiorando. Spero di esserele stata d'aiuto....

Bassa autostima: si può risolvere e come?

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Buongiorno, capisco che lei si sente ansiosa, perchè ritiene di non essere nelle condizioni di finire gli studi, o meglio ha paura. Non si sente all'altezza delle varie situazioni che le capitano, a cominciare dagli studi. Desideravo chiederle: perchè ha così paura di completare gli studi e portarli a termine ? Ha paura di deludere qualcuno oltre se stessa ? Ritiene che gli altri siano più bravi di lei ? I percorsi psicoterapeutici che ha fatto in passato li ha portati a termine o li ha sospesi ? Visto la sua giovane età, ritengo che possa ottenere buoni risultati se decide di iniziare un percorso psicoterapeutico e riesce a portarlo a termine....

Vivere una relazione in crisi durante il periodo coronavirus

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Buongiorno, da quello che lei mi sta descrivendo, il vostro sembra un rapporto che è appena iniziato, ancora in via di definizione. Capisco che l'incertezza porta ansia, si vorrebbe subito avere delle certezze, ma purtroppo ci vorrà del tempo per capire se la vostra potrà essere una relazione proficua per entrambi o meno. In questi periodi di isolamento, la riflessione potrebbe essere positiva, anche se i rapporti sentimentali, come del resto tutte le relazioni affettive, non sono mai statici, solo il tempo potrà dire come si potranno sviluppare. Spero di esserle stato utile....

Passato e presente

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Salve, a volte può capitare di sentire tristezza e mancanza per un periodo passato, soprattutto quando si passa ad una nuova fase. Però, io le chiedo anche di domandarsi se in fondo in cuor suo, anche se ha sempre desiderato avere una relazione stabile, ciò in parte paradossalmente la preoccupa. La nostagia per un periodo passato, anche se turbolento, può essere legato ad un tipo di relazione, che in fondo sapeva benissimo che non sarebbe potuto essere stabile, da quello che dice. A volte quello che desideriamo (in questo caso una relazione stabile) corrisponde anche in parte a quello che temiamo. Si sente in alcuni momenti come se fosse chiusa in gabbia, anche se non c'è alcun motivo apparente ? Le consiglio di riflettere su questo punto....

Relazione clandestina: “lasciata” durante la quarantena

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Buongiorno, capisco il suo dolore, per lei questa è stata una storia importante. Però le chiedo se questa esperienza non possa essere per lei un presupposto utile di riflessione. Perchè non chiedersi se, invece di riprovare a ritornare con lui, non sarebbe il caso, dopo un periodo di elaborazione, cercare una persona libera con la quale impostare una serena relazione affettiva ? Pensa di non meritare di potere avere un uomo tutto per lei ? Molto spesso momenti di crisi come questi, anche se ci fanno soffrire, poi possono aiutarci a trovare un nuovo equilibrio più funzionale rispetto a quello precedente. Spero di esserle stato utile. Se necessita, non esiti a contattarmi....

Farlo tornare da me...

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Buongiorno, molto spesso relazioni come questa, anche se ci concedono momenti di intensa affettività, purtroppo recano non pochi dispiaceri. Da quello che lei descrive, è difficile potere dare un parere su quale patologia possa essere affetto il suo ex, se è alessitimico o molto più probabilmente abbia dei tratti marcatamente narcisistici. Avrei bisogno di ulteriori dettagli. In ogni caso, da quello che lei descrive, non mi sembra in grado di potere sostenere una relazione stabile, cosa che lei desidererebbe avere con lui. Però le chiedo, se le sta causando così tale sofferenza perchè lei dice sostanzialmente che lui è in "anaffettivo", perchè vorrebbe tornare a starci insieme ? Non pensa che con una persona con queste problematiche è praticamente quasi impossibile avere una relazione sentimentale soddisfacente ? Si è mai domandata perchè, nonostante tutto, si sente attratta da lui e non ha mai cercato invece una persona con altre caratteristiche, più idonee per potere instaurare una relazione stabile ? Rimango a sua disposizione per ulteriori delucidazioni, se mi fornirà ulteriori dettagli....

La quarantena mi lascia sola con i miei pensieri e problemi

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Salve, sono perfettamente d'accordo con lei con il fatto che i farmaci l'hanno aiutata a lenire i sintomi, ma che soltanto con una buona psicoterapia sia possibile provare ad arrivare ad una risoluzione delle sue problematiche. Trovo che sia positivo il fatto che lei desideri iniziare una nuova psicoterapia, nonostante gli insuccessi precedenti. Per potere darle qualche consiglio, avrei bisogno di sapere come mai non sono andati a buon fine i percorsi psicoterapeutici precedenti. Mi contatti pure, cercherò di aiutarla....

Come comportarsi con chi crede di vedere fantasmi?

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Salve, innanzitutto devo ricordare che ci sono state persone che notoriamente avevano il dono di potere comunicare con entità celesti, vedi ad es. Natuzza, ma non mi sembra che questo sia il caso, da come lo descrive. Convincere una persona, che molto probabilmente soffre di una sindrome psicotica, a farsi visitare da uno specialista non è semplice, perchè è convinta di stare bene e che gli altri sono in torto. Sarei curioso di sapere quando e come sono cominciati ad affiorare queste visioni a sfondo delirante. Riferisce altri problemi, come ansia, difficoltà a dormire, ecc. ? Perchè sulla sintomatologia che non è inerente ad una situazione che, da quello che lei descrive, sembra appunto delirante, cioè la comunicazione con gli "spiriti", è possibile agganciarlo e convincerlo ad andare da uno specialista. Difficilmente potrà altrimenti fare qualcosa per aiutarlo/a....

L'ho tradito ma non riesco a vedermi senza lui

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Salve, per potere risponderle correttamente, avrei bisogno di qualche particolare in più. Ad es., era proprio convinta di essere innamorata del suo ragazzo ? Se lo era, come si spiega che poi si è innamorata di un altro ? Che cosa desidera veramente in una relazione di coppia ? Desidera veramente un rapporto stabile ? Queste, come altre domande, servono per capire: 1) Se si tratta di un colpo di fulmine, ma non di un innamoramento vero e proprio; 2) Capire se in fondo in lei, non ci sia la paura di "perdersi nell'altro" con l'innamoramento e quindi quando ciò sta per avvenire, ecco che arriva magicamente un altro uomo del quale innamorarsi. Ovviamente questo poi le crea ansia e sensi di colpa, come mi ha descritto sopra. Non esiti a contattarmi per avere maggiori delucidazioni....

Quando la psicoterapia può aiutare e come scegliere lo psicologo "giusto"?

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Cara Ines, a volte alcuni piccoli segnali, come quelli che lei descrive, possono essere dei piccoli campanelli d'allarme che ci dicono che ancora qualcosa va elaborato. Ad es., sarebbe utile capire che traumi ha avuto e quali sono stati questi strascichi e quanto o meno stanno incidendo attualmente. Per capire se lei ha realmente bisogno di una psicoterapia e quale, sarebbe utile sapere qualche dettaglio in più. Se desidera mi può contattare e cercherò di aiutarla....

Come smettere di essere distruttiva

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Cara Roberta, comprendo il suo disagio. Si è mai chiesta come mai non tollera le "separazioni momentanee" ? Cosa pensa che possa accadere quando una persona si sta allontanando da lei anche se momentaneamente ? Ha paura di essere abbandonata e che non torni più e questo la porta ad agire impulsivamente? Penso che sia importante che lei inizi una sua autoriflessione sul perchè lei agisce in alcune situazioni in una certa maniera, dal momento che questo suo modo di viversi emotivamente le relazioni non l'aiuta a potere mantenerne una stabile, anzi rischia di produrre l'effetto opposto. Potrebbe essere utile che lei prenda in considerazione l'opportunità di parlarne con uno psicoterapeuta....

Enorme paura di restare solo

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Caro Emilio, capisco il suo disagio. Perchè ha così paura di rimanere solo e non riuscire a farcela ? Da quanto tempo ha queste paure ? Anche se, come lei asserisce, gran parte della sintomatologia associata al disturbo schizoaffettivo è stata risolta, altri aspetti meriterebbero di essere approfonditi all'interno di un percorso psicoterapeutico. Le consiglio di valutare l'inizio di una psicoterapia nel più breve tempo possibile....

Abuso psicologico

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Cara Gabriella, capisco il suo disagio. Da quello che mi scrive il suo attuale compagno avrebbe bisogno di un aiuto psicologico. Mi sembra evidente la difficoltà che lui ha di potere costruire una famiglia, dal momento che ha sempre paura di potere essere messo in disparte. Lui ha mai pensato a farsi seguire da qualcuno ? Lei ha cercato di aiutarlo fino ad ora, ma questo sta mettendo a repentaglio la sua salute mentale. Le consiglio di chiedersi perchè dovrebbe continuare una relazione dove, da quanto mi dice, è a senso unico, cioè lui ha bisogno di lei ed il suo ruolo mi sembra più quello di una "crocerossina". Pensa di non potere costruire una diversa relazione con un altro uomo basato su delle modalità diverse nello stare insieme ? Una riflessione su questi punti potrebbe aiutarla a trovare soluzioni più adeguate, altrimenti ne parli liberamente con uno psicoterapeuta....

Disturbi alimentari da quando avevo 6 anni

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Buonasera, come avrà capito il cibo è una sostituzione delle sue difficoltà di espressione emotiva. Come lei ammette, difatti ha difficoltà ad aprirsi ad altre persone, ad esprimere emotivamente il suo disagio. Il suo rapporto con il cibo e questa difficoltà di espressione emotiva, non fanno altro che acquire il suo disagio interiore ed il suo senso di insicurezza. Considerando che ormai da molti anni lei soffre di bulimia, mi chiedo come mai non abbia pensato prima di rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Vista la sua ancora giovane età, non esiterei a considerare l'inizio di una psicoterapia che l'aiuti a potersi esprimere emotivamente ed allievi il suo disagio interiore. Questo avrà sicuramente un notevole impatto nel suo rapporto con il cibo. Non tenendo presente questo tipo di lavoro, qualsiasi prescrizione puramente cognitivo-comportamentale, che potrebbe venirle utile, rischierebbe di essere vana....

Non voglio più vivere

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Buonasera, comprendo il suo malessere. Purtroppo le brutte esperienze, come quella che le è purtroppo accaduta, fanno parte della vita di ognuno di noi. Più di credere che non vale nulla e che ha sbagliato, al suo posto mi chiederei come mai fino ad ora si è innamorata di uomini con caratteristiche opposte a quelle che si dovrebbero ricercare per avere una relazione stabile, cosa che leggo tra le sue righe. Le consiglio di valutare questa sua brutta esperienza come un inizio di un nuovo percorso di cambiamento che possa portarle maggiore senso di realizzazione personale e serenità. Per tale motivo, le consiglio di rivolgersi il prima possibile ad uno psicoterapeuta e prendere in considerazione l'inizio di una psicoterapia....

Crisi di coppia dopo figlio

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Salve, la nascita di un bambino è un evento che, anche se è desiderato, porta inevitabilmente ad un periodo di "crisi" momentanea, che in genere si supera con un equilibrio più funzionale a quello precedente. Tale momento di "crisi", anche per la gestione del bambino e nel non potere avere più gli spazi di intimità precedenti, porta anche ad una difficoltà nell'avere rapporti sessuali. Quello che desideravo chiederle : i vostri conflitti derivano da come gestire il bambino ? Avete mai provato a confrontarvi per capire che significa per voi emotivamente avere un bambino e doverlo gestire ? Penso che dovreste cominciare a condividere il vostro reciproco disagio emotivo, perchè molto probabilmente c'è in entrambi la sensazione di sentirsi abbandonati dall'altro. Se non riuscite a confrontarvi pacificamente tra di voi e condividere il vostro disagio, forse sarebbe il caso di chiedere un consulto ad uno psicoterapeuta che si occupa di coppie....

Quando sono in imbarazzo divento infantile

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Salve, il motivo può essere riportato da più punti di vista. Uno, può essere ad esempio sociale, trovarsi in imbarazzo, fuori posto rispetto agli altri, soprattutto con i coetanei. Forse dietro c'è la paura di non sentirsi compresa. Un altro punto può essere, che per diversi motivi, si sente legata ad un età infantile, adolescenziale, dove magari si sentiva più protetta. Forse c'è dietro la paura paradossale dell' "adultità" o al contrario ritiene che i suoi coetanei siano per lei troppo "infantili" e non possono comprenderla. Ci possono essere dietro molte altre motivazioni che non è facile poterle comprendere da quel poco che ci scrive, ovviamente per mantenere un minimo di riserbo. Il mio consiglio è quello di parlarne con uno psicoterapeuta che possa comprenderla ed aiutarla a superare questo momento critico della sua esistenza, che le sta creando sofferenza e la fa sentire fuori posto....

Che tipo di psicoterapeuta devo cercare?

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Buonasera, da quello che descrive, un approccio psicodinamico sarebbe l'ideale. Sono tanti i punti da affrontare. Ma soprattutto quello più importante è il seguente: è Michele disposto a mettersi in discussione per trovare delle soluzioni più funzionali alla sua esistenza ? E' Michele disposto ad iniziare un percorso terapeutico, che gli richiederà tempo ? Qualsiasi terapeuta, di qualsiasi indirizzo, le confermerà che i risultati si ottengono soprattutto se si è disposti a lavorare su se stessi....

Madre narcisista?

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Buonasera, da quello che scrive, innanzitutto bisogna tenere in considerazione che il lutto sconquassa equilibri familiari precedentemente stabilizzati. La prima domanda che mi farei è la seguente: che cosa ha significato per lei e sua madre la morte di suo padre ? Avete mai parlato di questo ? Da quello che leggo, sembrerebbe che un nuovo equilibrio non sia stato mai raggiunto. C'è forse dietro il comportamento di sua madre la paura di rimanere sola, una volta che lei avrà il suo nucleo familiare ? Avete altri familiari o amici, a voi vicini, che potrebbero rappresentare per sua madre un punto di riferimento ? Le consiglio di provare a confrontarsi con sua madre su questi punti. Nel caso non si riuscisse ad ottenere una soluzione funzionale, forse sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psicoterapeuta....

Lei giovane, sposata e dipendente di mia moglie

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Buongiorno, quando nella nostra esistenza ci sono dei nuovi avvenimenti, dei quali non riusciamo a darci delle risposte, forse inizialmente dovremmo porci delle domande. 1) perchè questo signore che dopo tanti anni è riuscito ad avere una bambina, ora comincia a desiderare un'altra donna ? 2) Che cosa significa per lui diventare padre ed avere una famiglia e quindi molto probabilmente cambiare la sua vita, dal momento che questa è una cosa che avviene con la nascita di un bambino ? Io penso che lei avrebbe bisogno innanzitutto di rispondersi a queste due domande. Per quanto riguarda la commessa, non sapremo mai se il suo atteggiamento era semplicemente di cortesia, dal momento che questo è un nuovo lavoro. Può anche essere che la commessa, forse insoddisfatta della relazione coniugale, abbia la tendenza non consapevole di cercare altrove. Nel suo caso, chiaramente si è posta il problema di che cosa potrebbe significare iniziare una relazione extraconiugale, portando alla fine di un matrimonio con una bambina appena nata. Responsabilità che non si vuole assumere. Malgrado tutto, però ripeto, ritengo che per lei sarebbe indispensabile rispondersi alle due domande poste sopra, perchè altrimenti oggi c'è la commessa, domani ce ne sarà un'altra, senza capirne il motivo. Spero di esserle stato d'aiuto. Sono a sua disposizione per ulteriore ragguaglio....

Fidarsi? Credere ancora una volta ?

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Buongiorno, è chiaro che tre sedute non sono sufficienti per un cambiamento. C'è da chiedersi perchè lui desideri stare con lei, nonostante contatti altre donne e perchè lei stia ripensando di stare con lui, nonostante abbia dato ampia dimostrazione di inaffidabilità. Alla fine mi chiedo dove e se c'è una coppia e che tipo di relazione si è instaurata tra di voi nel tempo nel quale vi siete frequentati. Se la coppia esiste, una consulenza di coppia sarebbe opportuna....

Domanda su doc omosessuale

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Buongiorno, per poterle rispondere, bisognerebbe che lei si desse alcune risposte alle seguenti domande: 1) Che cosa significa per lei avere questo tipo di fantasie e perchè queste la disturbano così tanto ? 2) Sono costanti o si attivano in determinati periodi o situazioni ? 3) Rispetto al sesso femminile, ha fantasie, desiderio, ecc. ? 4) Rispetto alle sue esperienze nella coppia, le cose come vanno o come sono andate ? Disponibile per una consulenza gratuita....

Relazione complicata

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Buongiorno, ho visto che la domanda è di qualche mese e fa e le auguro che lei nel frattempo abbia risolto la questione. La prima domanda che io mi farei sarebbe la seguente: perchè sono così attratto da questa donna e vorrei una relazione stabile, anche se (da quanto leggo) non ce ne sarebbero i presupposti, dal momento che non sono completamente soddisfatto di come si relaziona con gli altri ? Altra domanda: perchè vorrebbe stare con lei, ma contemporaneamente cambiarla. Ritiene che andando a vivere con lei, quest'ultima possa magicamente cambiare ? Ce ne sarebbero tante altre domande che le potrei fare. Disponibile per una consulenza gratuita....

Desiderio sessuale

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Buongiorno, le prime domande che mi farei sono le seguenti: perchè ultimamente ha la necessità di sentirsi desiderata ? Perchè questo suo desiderio la preoccupa ? Che cosa significa per lei sentirsi desiderata dagli altri ? Disponibile per eventuale consulenza gratuita....

Confusione post litigio

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Buongiorno, ci sono diversi spetti da chiarire nella situazione che sta descrivendo. Uno mi sembra la mancanza di dialogo, fondamentale in qualsiasi relazione di coppia. In tal senso è bene evidenziare che i rapporti di coppia si costruiscono e si chiudono in due, ognuno porta il proprio contributo, anche se non è detto che sia al 50%. Il fatto che con il partner, quindi, non si dialoga, dipende dall'altro, ma anche da come noi ci poniamo, cosa che potrebbe non agevolare l'altro ad un'apertura verso di noi. Sul come noi ci poniamo ed il perchè questo scaturisce un certo tipo di risposta da parte del nostro mpartner, è un aspetto del quale non si è al 100% consapevoli. Queste nostre modalità di relazionarsi spesso si ripetono con ogni partner. Quindi io le suggerisco una riflessione da questo punto di vista. Se riesce a farlo da sola, bene, altrimenti può richiedere un aiuto ad un terapeuta esterno. Per quanto riguarda il rapporto con il suo ex, c'è da chiedersi perchè si sente in questo momento più compresa da lui (e non solo per il rapporto con vostra figlia), rispetto al suo attuale compagno. Spero di avere risposto esaudientemente al suo quesito. Sempre a disposizione per eventuali ulteriori ragguagli....

Non ho mai avuto molto il desiderio di avere una relazione

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Il desiderio di avere una relazione di coppia stabile ed in prospettiva avere figli, spesso è un qualcosa che matura nel tempo. Può essere che alla sua età non è ancora maturato. Però, con l'occasione, io mi chiederei se il fatto di non volere un partner sia legato al fatto che percepisce l'altro come non facilmente raggiungibile, per cui, di conseguenza preferisce farne a meno. Se le dinamiche di base sono queste, non è detto che mutino nel tempo. Forse sarebbe il caso di fare una riflessione da questo punto di vista. Disponibile per ulteriore ragguagli....