Elisabetta Marra

Dott.ssa Elisabetta  Marra  Psicologa Psicoterapeuta albo #4850 - Emilia Romagna

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Pratico la terapia psicosintetica, fondata da Roberto Assagioli nel 1926.

Offro consulenze e terapie brevi o a lungo termine.

Mi rivolgo ad adulti ed adolescenti (dai 16 anni).

Mi occupo di disturbi dell'umore, depressione, disturbi d'ansia, attacchi di panico, traumi, fobie, elaborazione del lutto, disturbo ossessivo compulsivo, disordini alimentari, difficoltà relazionali, autostima, crescita personale.

La psicoterapia psicosintetica non si limita all'intervento sul sintomo, ma mira all'autorealizzazione dell'individuo.

La Psicosintesi rientra nella corrente umanistica esistenziale secondo cui tutte le persone hanno determinati BISOGNI e VALORI basilari che, se rinnegati, denigrati, o inappagati, produrranno meta-patologie o disagi psichici.

I sintomi non assumono allora più la veste di nemici, ma di segnali da decifrare, simboli di un “non detto”.

Fondamentale è il RICONOSCIMENTO del SE' della persona, lo svelarsi della sua autentica essenza, tramite i veicoli della personalità e cioè tramite il CORPO, le EMOZIONI e la MENTE.

Il processo psicosintetico prevede una progressiva presa di consapevolezza delle principali funzioni psichiche, quali: la sensazione; l'impulso-desiderio; l'emozione-sentimento; l'immaginazione; il pensiero; l'intuizione; la volontà, consentendo alla persona di riconoscerle, appropriarsene e dirigerle.

3 sono i principali quesiti su cui si sofferma il processo terapeutico: DA DOVE VENGO? DOVE SONO? DOVE VADO?

La terapia è spesso il momento iniziale da cui prende l'avvio quest'itinerario esistenziale, che consente di riappropriarsi di parti di sé smarrite o celate, integrando le zone “ombra” con le potenzialità.

Il terapeuta facilita il processo di accettazione ed inclusione e dunque di liberazione.

Quando una persona chiede il mio aiuto, desidero accoglierne la sofferenza, il disagio, l'inquietudine, supportarla empaticamente senza quel giudizio spesso responsabile di tanto malessere. Grazie alla presenza dello Psicologo la persona si sente riconosciuta nella sua autentica essenza, celata da tante maschere che la vita ha indotto ad indossare.
Insieme procederemo in un percorso di esplorazione e svelamento del nostro animo molteplice, cercando di osservare, capire, accettare ogni nostro singolo aspetto, ogni luce ed ogni ombra.

Utilizzo varie tecniche, tra cui quelle di consapevolezza corporea, in quanto il sintomo parla attraverso il corpo come spinta autorealizzativa tradita ed inascoltata (quando l'IO è sordo alla sua voce). “Se il suo sintomo potesse parlare cosa le direbbe?”.

Tutti abbiamo dei sintomi, ma è solo il rifiuto e la resistenza che trasformano un sintomo in sintomo patologico. Più forte è la nostra resistenza, più forte diventa la sua pressione.

Ogni aspetto negato impedisce il nostro procedere. Accettare le parti negate significa riacquistare energia.

Le tecniche immaginative rappresentano uno strumento d'importanza centrale nell'iter terapeutico, spaziando da finalità analitiche, catartiche, distensive e ristrutturanti.

Tali tecniche hanno lo scopo di rendere l'Io più libero dai condizionamenti inconsci.

L'utilizzo della funzione “immaginazione” consente di mobilitare l'inconscio, nonché di andare ad influire sul comportamento. La legge psicologica, che è infatti alla base di tutti gli effetti psicosomatici, sia patologici che terapeutici, dice che “le immagini o figure mentali e le idee tendono a produrre le condizioni fisiche e gli atti esterni ad esse corrispondenti”. “Ogni immagine ha in sé un elemento motore”.

Un'altra tecnica fondamentale della terapia psicosintetica consiste nella “disidentificazione/autoidentificazione”, ossia nell'osservazione quanto più obiettiva e distaccata dei propri fenomeni interni, dopo averli riconosciuti e sperimentati.

Solitamente ci si identifica con una sola parte di noi stessi collegata ad una funzione predominante o punto focale della nostra coscienza, o al ruolo predominante della nostra vita, perdendo di vista tutto il resto.

L'esercizio d'identificazione/disidentificazione consente di sviluppare il senso del proprio IO, ponendo attenzione a ciascuno degli aspetti e ruoli della propria personalità.

Diventa allora possibile percepire chiaramente ed esaminarne le varie qualità, mentre si mantiene il punto di vista dell'osservatore, sperimentando che l'osservatore non è ciò che osserva.

In questo modo si rafforza l'IO, divenendo consapevoli che “siamo dominati da tutto ciò in cui il nostro io s'identifica, ma che possiamo dominare, dirigere ed utilizzare tutto ciò da cui ci disidentifichiamo”.

Titoli accademici:

Laurea in Psicologia clinica presso l'Università di Parma (laurea quinquennale).

Specializzazione in Psicoterapia Psicosintetica, conseguita presso la S.I.P.T., Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica di Firenze.

Iscritta all'Albo degli Psicologi dell'Emilia Romagna, nº 4850.

Indirizzo studio Elisabetta
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“La parte più intima ed essenziale dell’uomo è la coscienza. Alla trasformazione della coscienza corrisponde la trasformazione di tutta la personalità”

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