Cosa sono le costellazioni familiari?
Le costellazioni familiari o sistemiche sono un metodo sviluppato dallo psicologo tedesco Bert Hellinger per far emergere e risolvere le dinamiche nascoste all’interno del sistema familiare. Emerse in Germania negli anni ’90, si sono diffuse rapidamente a livello globale. Un indicatore della crescita è l’Associazione Spagnola per le Costellazioni Familiari, passata da 8 membri fondatori nel 2000 a oltre 200 oggi.
Si parte dall’idea che ognuno di noi porti con sé una storia transgenerazionale: siamo legati ai nostri antenati, e, secondo la psicogenealogia, alcune dinamiche interiori odierne possono riflettere traumi o vissuti non elaborati delle generazioni precedenti (la cosiddetta “sindrome degli antenati”). Le costellazioni mirano quindi a rivelare e sciogliere le influenze assorbite dalla famiglia (inclusi gli antenati) che condizionano relazioni, scelte e benessere, senza colpevolizzare nessuno, ma analizzando come certi comportamenti abbiano inciso sul nostro modo di essere.
Insomma, si enfatizza l’influenza di eventi familiari passati, come vissuti emotivi transgenerazionali o segreti di famiglia, sulla salute mentale presente, spostando il fuoco dall’ontogenesi individuale al sistema di appartenenza. Questo approccio intende mettere a nudo i “nodi” e i “codici” sistemici che possono disconnettere la persona dalla propria felicità e salute, rivelando pattern relazionali di cui spesso non si è consapevoli.
Nella pratica, le costellazioni familiari si svolgono in seminari di gruppo in cui diversi estranei rappresentano i membri della famiglia del cliente (la persona ‘costellata’), così da osservare dall’esterno dinamiche relazionali, che risulterebbero difficili da cogliere dall’interno.
Teoria delle costellazioni familiari
Secondo Hellinger, una parte del nostro carattere e delle decisioni quotidiane deriva da modelli transgenerazionali. Traumi, violenze, comportamenti disfunzionali o segreti di famiglia possono tradursi, senza che ce ne accorgiamo, in azioni, sintomi o blocchi che rallentano l’evoluzione della nostra vita.
Hellinger ha formalizzato tre leggi dell’ordine sistemico: appartenenza, ordine sacro ed equilibrio.
La legge dell’appartenenza stabilisce che tutti hanno diritto di far parte del sistema e nessuno può esserne escluso.
La legge dell’ordine sacro si fonda sulla sequenza temporale: chi è nato prima è “più grande” e occupa una posizione che va rispettata; questo non implica supremazia, ma tutela l’equilibrio evitando che i più giovani assumano responsabilità troppo grandi (ad esempio inversioni di ruolo tra genitori e figli).
La legge dell’equilibrio prevede che i genitori diano amore senza aspettarsi nulla in cambio e i figli lo ricevano con gratitudine.
Quando queste leggi vengono violate, secondo Hellinger, la famiglia tende a diventare disfunzionale e compaiono recriminazioni, ansia, depressione, fallimenti.
Hellinger osserva che la sofferenza può nascere in un membro del sistema e propagarsi: per amore, un bambino può sacrificare i propri interessi cercando di alleviare la sofferenza di un genitore o di un altro familiare.
Ogni membro ha diritto di appartenenza, inclusi nati morti e aborti; se qualcuno viene escluso o dimenticato, un discendente può ripeterne il destino con una disgrazia simile. Infatti, molto spesso emergono “bambini mai nati” nei campi familiari. Solo riconoscendo e onorando i destini difficili dei precedenti si può ristabilire l’ordine e interrompere la catena che condiziona la vita. In quest’ottica, l’individuo è parte di un sistema familiare più ampio: comportamenti, sentimenti e atteggiamenti vanno letti nel contesto del gruppo.
In sintesi, le costellazioni mettono al centro l’individuo nella rete dei legami, perché, come afferma Hellinger, «la famiglia ha una sua memoria e ciò che viene alla luce è un dono per noi e per la nostra pace.»
A cosa servono?
Le costellazioni familiari nascono con l’obiettivo di risalire a fattori transgenerazionali che, tramandati di generazione in generazione, possono spiegare comportamenti, tensioni e conflitti personali e familiari. Le informazioni che emergono in sessione aiutano a reinterpretare modelli disfunzionali che tendiamo a riprodurre inconsciamente e a trovare soluzioni funzionali per conflitti radicati, favorendo riconciliazioni con eventi e persone del passato.
In pratica, le costellazioni servono a prendere coscienza e a risolvere problematiche la cui origine è familiare; spesso “ripetiamo” inconsapevolmente il destino di un familiare del passato e ci carichiamo di pesi che non ci appartengono.
I cosiddetti “movimenti di guarigione” vengono sostenuti dagli interventi del terapeuta, che reintegra membri mancanti o esclusi, propone comportamenti più consapevoli e introduce frasi di guarigione tra i rappresentanti, così da ristabilire un equilibrio più naturale in cui l’amore possa fluire.
Anche quando il problema non si risolve del tutto in una singola sessione, chi lavora in costellazione riferisce una visione più chiara e distaccata della situazione e nuovi strumenti per migliorarla.
In quest’ottica, la tecnica viene utilizzata per affrontare problemi di coppia, dipendenze, depressione, ansia, separazioni traumatiche, traumi infantili, fobie, rapporto difficile con il lavoro o con il denaro, difficoltà familiari e relazionali, lavorando a “rompere gli schemi” per una vita più sana, felice e soddisfatta.
Come si svolgono?
Le costellazioni familiari sono un intervento a breve termine, generalmente di gruppo. Il metodo integra elementi di psicodramma, sculture familiari, terapia contestuale e alcune tradizioni aborigene sudafricane.
Di solito si lavora in gruppo: seminari di 2 o 3 giorni con circa 15-25 partecipanti, guidati da un facilitatore. Ogni sessione comincia con una breve intervista per chiarire l’obiettivo.
Il cliente (la persona “costellata”) sceglie alcuni partecipanti che rappresentano i membri significativi del sistema familiare e li dispone nello spazio secondo ciò che percepisce. Da questa “scena” emergono sensazioni, emozioni e pensieri, spesso anche non verbali; a volte si attraversa una fase di stallo, che rende visibile il nucleo del problema. Attraverso spostamenti mirati e frasi rituali, il gruppo cerca gradualmente un’immagine di soluzione più pacificata, capace di introdurre schemi di pensiero e di comportamento più funzionali.
Esiste anche la modalità individuale, in cui la persona mette in scena il proprio sistema con oggetti semplici, come pupazzetti, cuscini, fogli, corde, per osservare dinamiche e trovare un nuovo ordine.
Secondo il pensiero di Alba Sali, tra le esperte più note in Italia, si possono alternare gruppo e one-to-one; anche quando si privilegia il gruppo, alcuni incontri individuali sono utili per i temi centrali.
Come dice Alba Sali: «Il lavoro di gruppo è un processo che va dall’inconscio al conscio. Le memorie dell’albero genealogico sono assolutamente inconsce e soltanto il gruppo può arrivare così tanto a fondo. Il lavoro individuale è fatto per raccogliere tutte le impressioni inconsce che, una volta riportate in superficie, devono essere ricollocate affinché diventino risorse fruibili nella vita del “Costellato”. Quando si è capaci di introspezione, quando si seguono percorsi psicologici, il one to one può non essere importante, mentre non si può mai prescindere dalla costellazione di gruppo.»
Benefici: sono reali?
Nelle varie modalità, l’obiettivo delle costellazioni è rendere visibili le dinamiche nascoste, riconoscere eventuali violazioni degli “Ordini dell’Amore” e permettere a ciascuno di ritrovare il proprio posto.
Molti partecipanti descrivono un crescente senso di connessione e di chiarezza: i rappresentanti, pur non conoscendo il cliente, riferiscono emozioni e sentimenti simili a quelli dei familiari reali, come se un campo condiviso orientasse i movimenti e desse accesso a informazioni essenziali. L’osservazione dall’esterno rende visibili intrecci e lealtà nascoste, e il facilitatore, orientato alla riconciliazione e a una prospettiva costruttiva, non alla disgregazione, invita a dare voce alle relazioni reciproche finché emerge un’immagine più ordinata.
Un aspetto spesso riportato è quello delle percezioni surrogate: stati emotivi o corporei nei rappresentanti, coerenti con le persone rappresentate, interpretati come una risposta interpersonale e contestuale che, “mettendosi nei panni” dell’altro, attiva pattern emozionali, somatici e motori e favorisce empatia e comprensione.
Sul piano dei riscontri, uno studio su 102 persone dopo un workshop di 2 giorni ha rilevato miglioramenti percepiti a 1 e 6 mesi (di entità moderata), con circa metà dei partecipanti che riportano progressi affidabili; gli effetti indesiderati sono stati pochi, per lo più lievi o moderati, e nessun evento grave è stato segnalato.
Una revisione di più studi indica in media benefici moderati e suggerisce l’importanza di follow-up e integrazione post-workshop (effetti minori intorno al 5–8%), pur richiamando la necessità di ricerche più solide.
Il fatto che le costellazioni siano molto praticate nel mondo indica che i benefici sono concreti per alcune persone. In Europa e Sud America è molto diffusa, integrata in alcuni sistemi sanitari pubblici, ed è in rapida crescita in Nord America e Asia; a livello globale, operano migliaia di terapeuti, con oltre 450 professionisti registrati in Germania.
Nel complesso, i benefici più riferiti sono alleggerimento emotivo, migliore qualità delle relazioni, ordine interiore e passi pratici per il cambiamento; allo stesso tempo, la base empirica resta limitata e richiede studi controllati e randomizzati, protocolli chiari e monitoraggio degli effetti avversi. Fino ad allora, le costellazioni possono essere considerate un intervento breve promettente per temi relazionali e disturbi lievi-moderati, da usare con valutazione clinica, consenso informato e supporto dopo la sessione.
Pur essendo molto diffuso nei percorsi di crescita personale, è importante precisare che l’efficacia del metodo delle costellazioni non è al momento supportata da evidenze scientifiche.
Le costellazioni familiari possono offrire spunti di consapevolezza e introspezione, ma non sostituiscono in alcun modo un percorso psicoterapeutico condotto da professionisti qualificati.
Chi vive un disagio psicologico, emotivo o relazionale profondo dovrebbe affidarsi a psicologi e psicoterapeuti regolarmente iscritti all’Albo, in grado di fornire una valutazione clinica accurata e un trattamento basato su evidenze scientifiche.
Integrare eventuali esperienze di crescita personale con un percorso psicologico professionale permette di elaborare in modo più sicuro e strutturato ciò che emerge, favorendo un cambiamento autentico e duraturo.
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Oggi ad esempio abbiamo parlato di costellazioni familiari.
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Bibliografia
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Konkolÿ Thege B, Somogyi B, Szabó GS. The Effectiveness of Family Constellation Therapy in Reducing Psychopathological Symptoms in a Naturalistic Setting. Psychiatr Danub. 2022 Fall;34(3):497-505. doi: 10.24869/psyd.2022.497. PMID: 36256988.
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Cohen, D. (2023). Family Constellation therapy: A nascent approach for working with non-local consciousness in a therapeutic container. Progress in Biophysics and Molecular Biology, 186, 33–38. https://doi.org/10.1016/j.pbiomolbio.2023.11.008
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