Giulia  domande di Psicologia e dintorni  |  Inserita il

Bergamo

Problema con psicologa

Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni... Vi scrivo per chiedervi una mano.
Ho avuto stamattina uno "scontro" con la mia terapeuta (a cui voglio in realtà un bene immenso...) Premessa: ho sempre avuto difficoltà ad aprirmi, raccontare alle persone vicine se ho un disagio o una difficoltà, e tendo a tenere sempre tutto per me... In generale non mi "butto" mai nelle esperienze e rimango chiusa nel mio nido. Mi ha sempre dato molto fastidio quando mi venivano dette cose come "dai parla apriti! racconta dimmi!" o in generale non sopporto quando le persone mi dicono di "buttarmi" nelle cose ecc...
In breve con la mia psicologa sto facendo in questo periodo EMDR per un trauma passato legato ahimè a una specie di violenza sessuale. Purtroppo faccio davvero tanta fatica spesso a "rivelarle" le immagini che mi vengono in mente durante le sedute e nei giorni che passano tra una seduta e l'altra. Lei mi sprona a farlo, a raccontargliele come posso, "tanto siamo qua apposta non succede niente"... Ma spesso non riesco perché davvero mi vergogno tantissimo, sono cose spesso imbarazzanti e che mi spaventano. Però lei con tutta la dolcezza del mondo di solito riesce a cavarmi fuori sempre qualcosa.
Oggi le ho raccontato di aver avuto una specie di "flashback" su un'immagine comparsa durante la seduta di settimana scorsa che però al momento non le avevo comunicato. Da lì ha iniziato a indagare su quali e quante immagini mi compaiono in mente senza che io glie le comunichi... E sono tante... Ad esempio mi ha detto "cos'è successo/cos'è comparso in questi giorni?" E io "di importante niente...." Lei: "beh, di non importante? Visto che quelle importanti non me le dici..." Con tono di rimprovero. A quel rimprovero io non ho resistito e sono andata in panico, le ho detto che quelle importanti non riuscivo mai a dirgliele. Lei ha proseguito dicendo che se non mi sforzo di buttare sul piatto quello che mi succede non riuscirò mai a migliorare le cose... Che devo "buttarmi, aprirmi" ecc...Usando le varie parole che mi sono sempre sentita dire e che mi hanno sempre dato enorme fastidio. Mi sono arrabbiata, ho iniziato a piangere come una bambina, non sapevo più cosa fare e allora sono scappata in bagno a bere e lavarmi la faccia. Era praticamente finita l'ora per cui l'ho salutata freddamente e sono andata via...
Io ho visto che lei non era proprio arrabbiata ma un po' dispiaciuta forse e al contempo scocciata, non lo so.
Di fatto ora sono qua a casa e non riesco a smettere di pensare a questa cosa... E' una terapia difficile quella che stiamo facendo e forse può capitare una cosa così, vorrei solo che avesse più pazienza... Però ha ragione comunque a dire che devo sforzarmi di più, anche se mi arrabbio.
Di fatto mi dispiace tantissimo averla trattata così perché credo comunque di essere stata maleducata e averle detto delle cattiverie, tipo che mi mette sempre sotto esame, mi costringe a dire cose che non voglio e non mi fido di lei...Cose che in realtà non penso minimamente! Davvero le ho dette solo perché ero spaventata al momento. Vorrei tantissimo chiederle scusa e dirle che non è vero quello che ho detto... Mi dispiace tantissimo, ho paura ci sia rimasta male e non abbia più piacere a lavorare con me. So che ne parleremo la prossima volta ma non ce la faccio ad aspettare una settimana, è troppo. Si può chiamare una psicologa fuori orario per una cosa così? O mandarle un messaggio? Rischio di disturbarla e peggiorare le cose passando per la bambina rompiscatole? Avrà sicuramente altro da fare e altri pazienti... Avete altri consigli di qualsiasi tipo?
Non ce la faccio ad aspettare sto troppo male per questa cosa...
Grazie scusate per la lunghezza del messaggio!!

  1 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Loredana Trebisacce Inserita il 20/09/2021 - 10:01

Roma
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Cara Giulia, dalla tua lunga lettera mi arrivano due sensazioni.
Una è legata la tuo disagio, a quello che hai purtroppo subito nel passato e che ancora ti suscita fastidio, imbarazzo e tanta sofferenza, dall'altro il rapporto con la tua terapeuta, consolidato e a cui tieni, che però a volte senti forzato e non autentico fino in fondo.
Ti consiglio davvero di pararne con lei e chiarire tutto quello che provi, magari leggendole questa lettera o facendogliela avere.
Personalmente è quello che mi augurerei se fossi una mia cliente e sarei ben contenta di questo chiarimento, anche perché sarebbe indice di una buona fiducia nell'alleanza terapeutica e nel rapporto.
In questo modo le darei degli strumenti in più per capirti meglio ed eventualmente ancora di più improntare la terapia sui tuoi bisogni e sui tuoi tempi.
Contattala senza timore, vedrai che il tuo percorso ne gioverà.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto
Dott.ssa Loredana Trebisacce