Mario  domande di Sesso, Coppia, Amore e Relazioni  |  Inserita il

Bari

Difficoltà a lasciare il partner

Buonasera,
ho 43 anni, una moglie con cui condivido la vita da 12 anni e due bambine di 3 e 5 anni.
Da un paio di anni abbondanti (e forse anche più) sento che le cose non vanno; in realtà si sono rafforzati in me alcuni dubbi atavici sulla coppia, come la "non attrazione da lei" che già avevo da moltissimo ma è aumentata, la perenne insoddisfazione e ansia di "evadere" quando sono in sua compagnia e il non digerire lati del suo carattere che, per non litigare visto che è una tipa molto (eccessivamente) tosta e determinata, ho colpevolmente lasciato andare negli anni precedenti, dandole modo di spingersi spesso oltre il dovuto (cosa che in quest'ultimo anno ha riconosciuto ma, mi verrebbe da dire, quando ormai è tardi). A maggio dell'anno scorso sono definitivamente scoppiato e, da allora, è un continuo litigare con lei, alternare momenti di foga a momenti di stanca, talvolta anche in presenza delle bambine (lei fa grossa difficoltà a frenarsi quando "le parte il nervoso"); un continuo ragionare a due se andare avanti o meno. Il mio distacco è fisico e sentimentale, è palese e infatti abbiamo anche intrapreso, da qualche mese, una terapia di coppia; al momento, questa terapia ha avuto di buono il solo, si fa per dire, mitigare le litigate, aiutandoci ad avere un rapporto meno conflittuale. Sarà anche la stanchezza con la quale siamo arrivati ai giorni d'oggi.
Tornando a noi dico che, da un annetto, sentendomi stanco e sopraffatto da lei e desideroso di "star bene", mi sono avvicinato ad un'altra persona conosciuta a lavoro, fidanzata ma in crisi, con la quale c'è (dovrei dire "c'era") fortissima affinità; come immaginabile, ne son rimasto coinvolto. E' nato tanto tra noi, non solo sesso. Dico anzi che davvero c'è stato tutto il resto prima del sesso. Lei però era molto spesso frenata per via della mia situazione di padre sposato e dunque non voler affrontare una simile battaglia, visto oltretutto che già il suo fidanzato era padre divorziato. Direi comprensibile la sua ritrosia, per quanto mi amareggiasse perché io volevo spingermi oltre.
Sta di fatto che lei, nel nostro periodi di maggior vicinanza, quando era arrivata a sbilanciarsi e fare progetti sul futuro, ora con una battuta, ora con uno sfottò, parte per una vacanza di gruppo senza il fidanzato; parliamo di fatti occorsi due mesi. Lei conosce un'altra persona e, di punto in bianco, stacca con il suo passato e presente recente, quindi stacca con il suo ragazzo e con me. Capirete la "botta che ho preso". Ho la prova "provata" che sia nato qualcosa con l'altra persona e non serve un mago per capirlo; che sia destinata a durare o le serva solo per evadere dal fidanzato e da un'altra storia difficile con me non lo so, ma poco importa. I suoi modi ed il non dichiararmi queste cose, lasciandomele immaginare ed intuire e, peggio ancora, negandole hanno poi peggiorato il rapporto tra noi. Non ne sarei rimasto comunque contento, ma il modo in cui ha cercato di nascondere ciò mi ha molto ferito. Lei ha anche provato a vivere di normalità, provando a ridere, scherzare con me ma io mi sono chiuso. Non mi va di esser preso in giro, quando conosco la verità e mi si vuol far credere altro, raccontando bugie, oltretutto gratuite e non in risposta a mie domande (non ho mai chiesto "sul tema"). Quale il fine? "uscirne pulita"? Non saprei. All'inizio son stato al gioco, poi mi son chiuso, non senza dolore; per quanto scottato, ancora darei per passare del tempo con lei. Tra noi ora giusto un saluto, qualche frase di circostanza e via.
Ciò detto, siamo ad oggi, con me che ci resto male per questa "delusione d'amore" (ho davvero provato le "farfalle nello stomaco" come successo una sola volta in vita mia e non con mia moglie; avevo dimenticato come sono "da innamorato vero") e che non trovo pace e conforto in nulla. Molti, in simili condizioni, tornano dalle mogli, provano a ricostruire o forse trovano la forza per staccare. Io sento che il distacco da mia moglie c'è, permane, è a prescindere (ed infatti la crisi è iniziata prima della nuova conoscenza) ma resta un fatto: non riesco a separarmi. Saranno le bimbe, sarà la "paura" di affrontare ciò che sarà, con le ripercussioni, i rinfacci, gli avvocati, una moglie molto tosta e determinata o cosa altro sarà ma vivo male. Sono ormai due anni che la mattina e la sera, mentre vado a lavoro o rientro, la mia mente pensa sempre le stesse cose, il mio animo è sempre insoddisfatto ed ansioso, ho voglia della casa solo per le bimbe e, come detto, all'ansia per il rapporto matrimoniale ho aggiunto una bella scottatura, una delle più forti in vita mia. Insomma, non mi piace piangermi addosso ma è davvero un momento brutto dal quale non riesco ad uscire.
Grazie mille, già solo per l'ascolto.

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