Domande su Sesso, Coppia, Amore e Relazioni Domande e Risposte su sessualità, amore, coppia e relazioni
Perché mia moglie ha bisogno di questa fantasia?
Buongiorno
Mia moglie ed io siamo sposati da 21 anni.
Io no ho 47 e lei 42, abbiamo due figli.
La nostra vita matrimoniale è tutt'ora serena, solo qualche litigio qua e là, i figli crescono e noi stiamo bene insieme.
Sul fronte del sesso ho un dubbio.
Qualche mese fa ho scoperto sul suo cellulare un'applicazione, un po' nascosta, che so essere usata per chattare, la cui presenza mi è parsa strana.
Voglio chiarire che non si è trattato di un controllo motivato da dubbi, mi ha chiesto di tentare di sistemare il suo cellulare in quanto crashava in continuazione.
Senza voler approfondire la questione informatica vi dirò che ho aperto questa app.
Ebbene ho contato una decina di contatti, tutti uomini intorno i 45 anni circa, con i quali scambia frasi molto spinte, erotiche ma anche estremamente "porno".
Dopo la prima gelata di sangue ho cercato di ragionare e pormi domande.
1) Se nascondesse una tresca non sarebbe così ingenua da darmi il suo cellulare rischiando di essere scoperta.
2) Se invece lo avesse fatto apposta per mettermi sotto il naso le mie corna non sapendo in quale altro modo fare?
3) Perché a questi uomini non menziona nessun problema di coppia col quale giustificare il suo comportamento? Perché nelle sue frasi parla solo di sesso spinto fine a sé stesso?
..... è così via.
Non riuscendo a trovare un senso logico apparente in nessuna ipotesi, in quanto non stiamo attraversando nessuna crisi matrimoniale, ho deciso di guardarla negli occhi e chiederle spiegazioni..... tra un misto di sgomento, rabbia e terrore di averla persa senza essermene neppure accorto.
Attimo di sguardi.... poi la spiegazione mi ha lasciato di stucco.
"Non ti sto tradendo... è una mia fantasia, solo una fantasia.... che non avevo il coraggio di dirti".
Una fantasia inconfessabile.
Ovvero si eccita a chattare con perfetti sconosciuti recitando la parte della moglie fedifraga.
Devo dire che, tornando indietro con la memoria, non ha mai cambiato abitudini, non si cura più di prima, non si chiude in bagno per chattare.... non fa tutte quelle cose tipiche dei traditori, tranne usare parecchio il cell.
Ha voluto dimostrarmi che non mi tradisce davvero.
Ha voluto che leggessi integralmente tutte le chat,
ho letto cose molto spinte, cose che facciamo io e lei, non sono un puritano bacchettone.
Ma leggere certe cose rivolte ad altri uomini mi ha turbato molto.
Però devo ammettere che in mezzo a tutte quelle frasi non ho letto nulla che indicasse un suo scontento nei miei confronti, anzi, mi ha più volte descritto come passionale, ma che nonostante questo lei aveva bisogno di tradirmi comunque per dare sfogo alla “moglie troia” che è in lei ( parole scritte da lei).
Ma alle insistenze di questi uomini per incontrarla, lei rispondeva sempre con frasi indefinite che lasciavano in sospeso il discorso, senza dire di no e senza dire di si.
Ad un paio di questi, i più insistenti, mesi fa ha scritto che io l'avevo sorpresa e quindi doveva troncare.
È così è stato, vedendo la cronologia ho potuto constatare che con questi due non ha più scritto in effetti.
Insomma, tutto lascia intendere che non mi stia mentendo quando mi dice che è solo un gioco virtuale.
Ovvero che trovi eccitante recitare la parte della fedifraga ma senza esserlo davvero.
Ma adesso mi ritrovo in una condizione stranissima:
Mia moglie vorrebbe il mio benestare per continuare a chattare recitando un ruolo che la eccita e alimenta le sue fantasie virtuali, sostiene inoltre che tale pratica la “accende” e proprio per questo a letto è molto calda con me.
Io mi ritrovo a 47 anni a dover fare i conti con dubbi sulla sua onestà, anche se sembrerebbe tutto vero, ma la gelosia è irrazionale.
Insomma... ho diversi elementi per crederle ma mi sento agitato, come posso non temere che prima o poi tutte queste chat le facciano fare la sciocchezza?
Temo che impedirglielo faccia solo danno.
Grazie mille
Lui ha tratti narcisistici, esiste un alternativa alla parola fine?
buongiorno,
ho una relazione con un uomo che presenta alcuni tratti narcisistici della personalità.
Non credo rientri in un totale disturbo di personalità, in quanto presenta sensi di colpa, empatia e attenzione vera nei confronti delle persone con cui si relaziona e nei miei confronti. Ma non riesce a costruirsi una relazione umana che sia vera e stabile, soprattutto non permette più di tanto che gli si avvicini. O meglio, ha amicizie durature e di lunga data, ma solo se l'altro è disposto a darsi da fare pur di tenerla in piedi, cercandolo, standogli vicino. Lui non fa assolutamente nulla parte sua perché il rapporto stia in piedi. Con me alterna momenti di presenza totale, vicinanza, e manifestazione di amore ed affetto, a fughe repentine, senza apparente ragione se non appena mi avvicino troppo, e lunghi ed infiniti silenzi. In seguito ai quali, una volta riallacciato il contatto è come se nulla mai fosse accaduto. Alcuni tratti del narcisista mi pare li possieda appieno, il bisogno di essere sempre al centro, di essere lodato ed ammirato, la consapevolezza che questo malsano gioco di allontanamento e vicinanza mi leghino sempre più a lui. Prova stima nel riconoscere che con lui la vita è una roulette russa. Si vola e ci si schianta. Va molto fiero di questo suo aspetto caratteriale. Solo i coraggiosi ed i temerari osano... a suo dire... Si riconosce come un premio, un trofeo che raggiungo se mi do da fare, se mi impegno. Sarò ricompensata... questo è il suo modo di vedere se stesso. Io e tutte le persone che con lui si relazionano siamo considerate valide e di valore solo e se disposte a farsi in quattro per lui. Al contrario suo, che nulla fa pur di tenere vicino a sé chiunque. Sola eccezione la madre. Si giustifica dicendo di non avere bisogno di manifestare il suo affetto, tanto coloro che lo amano lo sanno, ma allo stesso tempo si aspetta e pretende che chi lo ama faccia di tutto pur di stargli vicino. Si aspetta il massimo dando il minimo se non il nulla. Ora, sono combattuta tra il gettare la spugna e abbandonare la nave, ma la consapevolezza che non sia del tutto così, mi spinge a convincermi che non sia del tutto irrecuperabile. E' una persona molto sensibile, soffre lui stesso del suo modo di essere, ed in fondo è consapevole di quanto sia lui stesso la causa per cui tutti finiscano inevitabilmente per allontanarsi. Questo fa si che si crei un effetto a catena, gli altri vanno via e lui fa sempre meno per trattenerli. Io so che è una persona buona, distante molto, rispetto ad alcuni aspetti che descrivono il narcisista patologico come un individuo senza speranza dal quale scappare a gambe levate. La verità è che gli voglio molto bene, ma ne voglio anche a me stessa. Ora, sono arrivata a soffrire sempre meno le sue assenze e le sue sparizioni, ma non vorrei abbandonarlo. E' palese che soffra quando qualcuno a cui tiene prende le distanze, e lo manifesta, nei gesti, nelle parole, negli stati d'animo. Eppure finisce per convincersi che la solitudine per lui sia la miglior soluzione, almeno questo è quello che si dice, quello che sente, io sono certa, è l'esatto opposto. Avrei piacere di avere un consiglio se possibile. grazie Chiara
Felicemente fidanzata ma pensare all'ex
Sono una ragazza di 22 anni e da quasi 7 mesi sono fidanzata con un ragazzo stupendo. Con lui c'è molta complicità mentale, è bello intelligente e non litighiamo praticamente mai. Tuttavia sempre più frequentemente mi ritrovo a pensare al mio ex, a sognarlo e a addirittura sperare di incrociarlo. Con il mio ex siamo stati insieme 2 anni, una relazione super intensa ma piena di alti e bassi ed è finita perchè in un periodo litigavamo troppo (non perchè non c'erano i sentimenti). Ci siamo lasciati un anno fa, ho passato i primi mesi con la rabbia dentro ma ora che mi è passata sono curiosa a voler capire come è diventato ora e come staremmo insieme, anche se ho paura di rovinare tutto.Le poche volte che l'ho sentito (perchè anche a lui manco e a volte mi cercava) avrei voluto raccontargli un sacco di cose, ma so che ora sono fidanzata e non è il caso.
Fino a che punto è normale pensare ad un ex? è normale essere felicemente fidanzata e a modo mio amare la persona con cui sto ora ma pensare all'ex che si aveva amato con tutta se stessa? Cosa faccio?
Quando la moglie "lesbica" vuole una donna
Buongiorno
mi chiamo Alessandro, ho 45 anni, mia moglie 37, una figlia di 4. Sposati da due anni dopo una convivenza di dieci anni. Nessun problema particolare se non che quest'estate mia moglie mi confessa che a lei piacciono “anche” le donne. La notizia non mi sorprende più di tanto: un sospetto l'ho sempre nutrito ma sentirlo dire in piena sincerità mi ha lasciato spiazzato. Da quel momento, un otto volante di emozioni: paura (mi lascerà per una donna?), insicurezza (sono io il problema?), incoraggiamento (almeno non è un altro uomo), eccitazione (ci scappa un'avventura a tre). Poi la razionalità: fattene una ragione, mi dico, lei è così, tu non ci puoi fare nulla se non accettarla per quello che è. E così ho fatto: ho accettato la cosa, ho cercato di renderla condivisa, giocando con lei sull'ambiguità, quasi incoraggiandola a "togliersi la voglia" perchè, è controproducente tenere repressa la propria natura. Mia moglie mi ha sempre assicurato che il mio ruolo di marito e amante non è in discussione, che è soddisfatta di me, come compagno di vita e sotto le lenzuola. Un giorno mi parla di una ragazza (che entrambi conosciamo ed è una lesbica dichiarata con relazione "ufficiale") con la quale "qualcosa" è accaduto. Ne parliamo, si frequentano, e continua a rassicurarmi sul fatto che il nostro rapporto non è in discussione. In effetti, tutto sembra filare liscio, pure a letto, dove evidentemente le mie fantasie giovano al nostro rapporto e mia moglie non si tira indietro. Ma continuo a chiedermi se il mio atteggiamento sia corretto, se, per il timore di perderla, sto spingendo troppo mia moglie nel letto di una donna. Atteggiamento che non sarebbe reciproco. Insomma i dubbi sono tanti. le domande pure. che fare?
Mia moglie si masturba, come affrontare la cosa?
Buongiorno è da circa 6 mesi che mi sono accorto che mia moglie si masturba regolarmente tutti i giorni anche durante le prime ore del mattino mentre io sto dormendo. So che masturbarsi è normale ma a sentirla sto male e mi crea ansia. Ho cercato di parlare di questo argomento dicendo che una mattina l'ho sentita ma ha negato spudoratamente e mi ha detto che lei certe cose non le fa, inoltre gli ho fatto presente che ultimamente abbiamo meno relazioni rispetto a un anno fa ma lei innervosita ha risposto che è un pretesto per farle capire che sono alla ricerca di una relazione extra. Mi ha più volte detto che mi ama ma non so come affrontare la questione. Devo digli apertamente quello che sento e come mi sento? Non voglio rovinare il nostro bellissimo rapporto ma io non dormo sereno e rilassato.
2 risposte - Leggi5 anni di relazione felice, poi ho baciato un altro.
Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni e sono fidanzata da 5. Io ed il mio ragazzo non abbiamo mai avuto problemi in questi anni, pochi litigi e tanti bei momenti trascorsi insieme. Questa estate però, con gli esami universitari finiti e la prospettiva di un imminente cambio di vita con la laurea e l'inizio di un lavoro, mi sono sentita più libera da una serie di paletti imposti nella mia vita scolastica. Sono uscita di più con le mie amiche e mi sono rifugiata nell'alcol che mi ha regalato quella spensieratezza mai provata prima. In una di queste sere però ho conosciuto un altro ragazzo del mio paese, che ho continuato ad incontrare in diversi locali. Mi sono resa conto che provavo attrazione per questo ragazzo e non più per il mio fidanzato. Ne ho subito parlato con lui perchè riflettendo ho capito che forse ciò che ci teneva uniti era un profondo affetto e l'abitudine. Lui ci è rimasto male e non si sentiva come me. Ho continuato ad incontrare l’altro ragazzo per i locali e una sera mentre parlavamo mi ha dato un bacio a stampo. Ovviamente non ho detto nulla al mio ragazzo e siamo partiti una settimana per le vacanze, piena di litigi sempre per i miei dubbi e dove ho fatto molta fatica a trovare quell'intimità che un tempo era normale. Ho riflettuto tanto sul nostro rapporto e sono arrivata a pensare che forse mi sono accontentata, che tanti lati del suo carattere mi innervosiscono e lui pur di stare con me spesso si trattiene e si adegua alle mie volontà. Tornati dalla vacanza avevo deciso di prendere un periodo di pausa, ma sono arrivati i risultati della TC di suo padre con diagnosi di etp pancreatico al quarto stadio. Lo sconforto della prima settimana è stato enorme, poi dopo aver trascorso due giorni a casa del mio ragazzo, il sabato sera sono uscita con le mie amiche. Distrutta dalla notizia e rendendomi conto di essere bloccata in una situazione più grande di me mi sono lasciata andare un pò con i drink. Alla festa c'era anche l'altro ragazzo al quale avevo detto che ci saremo rivisti a settembre perchè sapevo che mi sarei lasciata. Ci siamo appartati per parlare, ma invece ci siamo baciati. Sul momento mi sembrava una cosa giusta per me, non mi sono sentita in colpa, io che ho sempre sostenuto che il tradimento non è una cosa ammissibile perchè significa non portare rispetto alla persona con cui si sta. Da quella sera questo ragazzo l'ho rivisto una sola volta, sempre in un locale, ed abbiamo parlato. Ho rifiutato un suo invito ad uscire perchè sarebbe troppo. La notte stessa mi ha mandato un messaggio, al quale ho risposto dicendo di lasciarmi in pace e da lì non ci siamo più sentiti. E' un mese ormai che non ho contatti con questo ragazzo ma io non smetto di pensare a quello che è successo. Mi dico che se l'ho fatto un motivo ci sarà, forse al mio ragazzo voglio solo un gran bene. Io l'ho sempre visto come mio futuro marito e padre dei miei figli. Non so come possa essere cambiato tutto in tre mesi. Mi chiedo se lo stress della laurea, il pensiero che tra qualche mese inizierò a lavorare e che la mia vita prenderà un'altra piega possa influire anche sul rapporto di coppia. Avrei bisogno di allontanarmi dal mio ragazzo per capire, ma con suo padre in queste condizioni non mi sento così libera di farlo. Vorrei aspettare un periodo più tranquillo ma so che non ci sarà perchè la situazione sarà sempre peggio. Egoisticamente parlando, vorrei far passare la mia laurea, che è a fine Novembre, per stare io più tranquilla ed affrontare un problema alla volta. Così però mi rendo conto di far star male il mio ragazzo perchè mi vede più distaccata e fa di tutto per farmi sentire più amata, pensando che il problema sia la noia dell'abitudine e non un tradimento. Io mi rendo conto che non gli sto dando le stesse cose che lui dà a me. Mi ritrovo spesso a pensare a quest'altro ragazzo, quando esco lo cerco nei locali dove vado. Lui è un tipo completamente diverso dal mio fidanzato, esce con molte ragazze ed io sono solo una delle tante con cui ha trovato una certa attrazione. La mia paura è che lasciare il mio ragazzo per un tipo come lui, che molto probabilmente a me non pensa nemmeno più, sarebbe l'errore più grande della mia vita. Voglio lasciare il mio ragazzo solo se mi rendo conto di non amarlo più e non per un’altra persona. So anche che questo tradimento pesa tantissimo sulla mia coscienza, vorrei dirglielo perchè fondare un futuro su una bugia non è pensabile per me. Allo stesso tempo ho paura perchè mi ha sempre detto che un tradimento non lo perdonerebbe mai e principalmente gli darei un altro dolore oltre a quello che già sta attraversando. Sono davvero in difficoltà; se non ci fosse stata la notizia di suo padre mi sarei comportata diversamente. Avrei preso una pausa e magari ora starei meglio, ma da quella notizia non mi sono sentita di lasciarlo solo e dargli un altro pensiero. In più so che avrei tutta la mia famiglia contro perché è un ragazzo adorabile e adorato dai miei genitori. Non so come posso fare a capire se gli voglio solo bene o se è solo un periodo di grande confusione che prima o poi passerà. Io sono molto afflitta perchè mi chiedo come mai questi dubbi siano nati proprio ora che la situazione è così complicata; lasciarlo ora significherebbe lasciarlo nel momento del bisogno e non lo augurerei nemmeno al mio peggior nemico. Grazie in anticipo. Cordiali Saluti.
1 risposte - LeggiNon so cosa devo fare
Salve a tutti, la storia che sto per raccontarsi si prospetta lunga quindi ringrazio in anticipo coloro che spenderanno qualche minuto per leggerla e darmi eventuali consigli.
Io sono una studentessa di 25 anni e un anno fa ho intrapreso una relazione con un ragazzo più grande che chiameremo X.
Era la mia prima relazione e io mi sono innamorata praticamente subito ed è successa la stessa cosa a X. I primi mesi andavano benissimo, sembravamo fatti l'uno per l'altra, poi un giorno all'improvviso X mi dice che non sente più il trasporto iniziale e dopo molte insistenze da parte mia per avere dei chiarimenti mi dice che non è pronto ad intraprendere una relazione stabile. Io ferita come non mai decido (dicembre) di chiudere la relazione. Lui all'inizio sembra essere d'accordo ma poi mi cerca e io cerco lui. Questo cercarsi e a volte vedersi va avanti per 6/7 mesi dove io sto malissimo perché spero ogni giorno che lui possa tornare da me con un'idea diversa. Dopo un mio ultimo tentativo a fine giugno di sistemare le cose (andato male perché X non cambia idea) io mi stufo definitivamente e intraprendo una frequentazione con un altro ragazzo. X mi scrive e io lo metto al corrente della situazione. Ecco che lui è disperato: piange, si arrabbia, e mi dice che si è reso conto di aver fatto un grande errore e che vuole tornare con me. Io rifiuto e ci salutiamo, lui come promesso non torna. Nel frattempo la frequentazione con l'altro ragazzo va avanti ma non c'è sentimento e chimica anche se si è sviluppato un certo affetto da entrambe le parti. Decidiamo di chiudere e io dopo essermi presa un mesetto di tempo per riflettere, decido (nel frattempo sono stata supportata da una psicologa) decido di provare a dare una seconda occasione a X. Gli scrivo ma lui reagisce male perché è convinto che io gli abbia riscritto solo perché con l'altro era andata male. Litighiamo per l'ennesima volta e decido di chiudere. Dopo neanche due settimane all'improvviso X ritorna, mi scrive quasi tutti i giorni e io rispondo sempre. Mi chiede di vederci più volte ma io rifiuto sempre finché dopo l'ennesima richiesta voglio distaccarmi e distaccarlo perché pare che lui sia abbia sempre le stesse idee di prima. ALchè gli dico di non provare più le stesse cose di prima. Lui è affranto e mi chiede di parlarne di persona ed eventualmente chiuderla lì definitivamente. Ci vediamo, parliamo e lui mi dice che si è reso conto con il tempo che sentimenti così non gli ha mai provati prima d'ora e che comunque vadano le cose per lui è istintivo tornare da me perché sente ancora quel forte legame che ci ha sempre uniti. Io però sono bloccata e rimango ferma sulla mia decisione di chiudere. Lui accetta e dopo esserci salutati mi dice che non tornerà più e che mi lascerà vivere serena. Io torno a casa in lacrime e il giorno seguente gli scrivo per concedergli un'altra chance. Ora voi direte "bene, alla fine hanno risolto". Invece no, perché io mi sono resa conto che forse davvero non lo amo più e forse non mi attrae nemmeno più tanti fisicamente. Ora non so proprio come fare: non so se è un riflesso di tutta la situazione travagliata, della fiducia che è minata, non so è sincero o manipolatorio, non so più niente. Non so come fare adesso, perché fare retrofront di nuovo per l'ennesima volta lo distruggerebbe ma contemporaneamente non posso mentire….non so proprio come comportarmi. Spero che qualcuno di voi possa darmi qualche prezioso consiglio. Grazie a tutti.
Immaturità e legame troppo stretto con sua madre
Salve a tutti e buongiorno.
Sono una ragazza di 30 anni, fidanzata da circa un anno con un compagno di quasi 40.
Ci siamo frequentati già in passato, ma per via di suoi problemi abbastanza gravi ( dipendenza da droghe) la relazione si era conclusa.
Dopo anni di separazione lui ritorna nella mia vita, dopo aver fatto un percorso in comunitá per la disintossicazione. Ad oggi è pulito e la relazione va bene, lo amo, caratterialmente siamo molto compatibili e abbiamo in comune molti valori e progetti di vita. Nell'ultimo periodo però, ho notato un particolare che a me infastidisce ed allarma. Premetto che io sono una persona molto indipendente, ne arrivo da un vissuto famigliare pesante, fatto di traumi perciò mi sono allontanata molto presto sia emotivamente che fisicamente dalla mia famiglia di origine. Lui ne arriva da un contesto famigliare opposto al mio, primo di tre figli, sempre posto su un piedistallo dalla madre iperprotettiva nei confronti dei figli. Ed io inizio a pensare che tutte le sue problematiche di dipendenza ed il fatto che è rimasto un po' immaturo sia dovuto da quello. Non si è mai voluto prendere responsabilità adulte, per vent anni ha vissuto come un adolescente in giro per il mondo, guadagnandosi da vivere non in modi legali. Finché per forze maggiori non si è dovuto riprendere. Ad oggi lavora, si è ripreso ed ha capito i suoi sbagli. È dovuto tornare a vivere con i suoi genitori ma stiamo pensando di prendere casa assieme e di lì sono iniziati i miei forti dubbi e paure. Ho iniziato a notare comportamenti "strani" rispetto un uomo della sua età nei confronti della madre. Lei è come se lo trattasse ancora come un figlio e non come uomo adulto e lui si accomodi un po' a questo. Ho provato a parlargliene, mi ha confessato che il suo problema di base è sempre stato questo, che sua madre essendo stata troppo protettiva e giustificante nei suoi confronti gli abbia impedito di diventare adulto ma che allo stesso tempo io stia esagerando le cose. Ad oggi sta lavorando sodo per potersene andare, staccarsi da loro ed iniziare una vita indipendente che ci sia io o meno. Purtroppo però vedendo certi comportamenti il mio sistema di allarme si è attivato, iniziando a chiedermi se mai ci riuscirà o se sono io che sto esagerando effettivamente le cose. Tutto è iniziato da un stupidaggine, una sera eravamo a casa mia, e mentre era in videochiamata con la madre ho notato che è andato in bagno a fare i suoi bisogni con lei in video, cosa che mi è sembrata un po' strana per un uomo della sua età. Un altra volta, sono andata a trovarlo nel paese dove stava facendo la stagione estiva oramai da mesi e una volta tornati nella nostra città l'ho riportato a casa e la madre mi dice "grazie per avermi recapitato figlio e cose a casa" ed anche lì sono rimasta un po' perplessa. Ho notato che ogni volta che gli faccio notare i suoi errori e magari siamo a casa dei suoi per una cena e c'è la madre
presente, lei lo giustifica sempre dicendo che c'è sempre tempo per migliorarsi. Un altra volta eravamo in video chiamata io e lui, doveva chiedere una cosa alla madre ed è entrato in bagno mentre lei era a gabinetto. Cioè, da questi comportamenti stupidi mi pare di comprendere che non ci siano limiti tra loro due e questa cosa mi spaventa molto. Uno perché non vorrei essere messa in secondo piano nella relazione e vivere con il fantasma della madre onnipresente, due ho paura che lui non cresca mai e viva pensando che tanto c'è sempre la mamma a parlargli le chiappe. Oltre questo, vedo che si sta rimettendo in piedi per aggiustare la sua vita, per sé stesso. È cosciente di tutti gli errori fatti e del tempo che ha sprecato. L'ho sempre visto come una persona libera, indipendente che girava il mondo ma ad oggi sto notando che in realtà non è proprio così.
Il mio fidanzato ha acquistato contenuti su onlyfans
Buongiorno, ieri ho scoperto dal cellulare del mio fidanzato che ha acquistato tre video su only fans. Vorrei sapere come interpretare questo suo comportamento. Gliene ho parlato e mi ha risposto che lo ha fatto solo per provare e rompere un po la routine dai soliti video di pornhub. A me sinceramente ha infastidito abbastanza e la trovo come una mancanza di rispetto, dice che è semplicemente un video ma dietro a quel semplice video per me c'è l'essere arrivato al punto di pagare per visualizzare video di altre ragazze
0 risposte - LeggiNon riesco a non pensare al mio ex dopo un anno
Salve, è ormai da quasi un anno che il mio ex mi ha lasciata. Era una relazione a distanza, ci vedevamo circa un weekend al mese ma se c'era la possibilità stavamo più tempo insieme, ad esempio avevamo passato l'intero luglio insieme e una settimana a settembre. Ad ottobre si presentano problemi su problemi che la distanza amplifica, quindi decide di lasciarmi. Vorrei anche entrare nei dettagli, spiegare tutta la situazione, ma allungherei di troppo il testo. Dopo la rottura continuiamo a parlare perché io avevo solo lui, finché capisco che stavo ancora male e avevo bisogno di un distacco, ma tra buon natale e buon anno nuovo, ogni tanto parliamo, finché a fine gennaio mi chiede di riprovarci. Io sono confusa, non so cosa rispondergli, e gli dico che preferirei continuare a stare da sola e continuare con la psicoterapia, ma nel caso ci penserò. Lui dopo un po' si fidanza ma non me lo dice, anzi, mi diceva che era solo, che era triste, stressato, che non usciva di casa per studiare. Mi propone addirittura di vederci, voleva venire a dormire a casa mia per accompagnarmi ad un evento, sembrava legato a me, invece era innamorato di un'altra. Mi fa sapere del fidanzamento solo quando si lascia, perché voleva del supporto da parte mia, supporto che non gli concedo e mi risponde "non pensavo ti volessi così bene". Da quel momento non parliamo più ma io sento di aver subìto più lutti: quando mi ha lasciata, quando si è fidanzato in così poco tempo e mi ha detto quella frase. Diceva che non si sarebbe fidanzato per un po' perché lasciarmi lo aveva ferito troppo, che non era fatto per le relazioni, che voleva andare a convivere con me, diceva. In ogni caso adesso da quanto ho capito credo si sia fidanzato di nuovo con un'altra ragazza. Mentre lui ci prova con altre ragazze, si fidanza, io sto male da ormai quasi un anno, non ho mai parlato con un ragazzo anzi non provo più interesse per l'altro sesso, non provo più fiducia nei ragazzi, non trovo più stimolanti le relazioni, ho paura di innamorarmi. Credo che tutta questa sfiducia sia anche dovuta dal fatto che sono sempre stata lasciata ma non ho mai capito il motivo, perché poi tutti sono sempre ritornati chiedendo un'altra possibilità. Penso al mio ex costantemente, ogni giorno penso a quando stavamo insieme o immagino di stare ancora con lui, se voglio andare da qualche parte immagino di andarci con lui, per un motivo o per un altro sta sempre nella mia testa nonostante mi abbia delusa molto, non tanto durante la relazione ma dopo, tra il nuovo fidanzamento e comportamenti strani e sleali. Dopo quasi un anno ancora vado a dormire piangendo perché sento che tutto questo dolore non me lo merito, perché anche se mi impegno comunque vengo buttata come un sacco della spazzatura. Mentre io ho passato anni da single per poter scegliere quello che consideravo il ragazzo perfetto, io per lui sono diventata solo una delle tante. Non riesco ad andare avanti e non aiuta il fatto che non ho molti amici, che sto sempre a casa, non esco spesso, ma riesco a stare da sola, per me non è un problema stare da sola, anzi alcune volte preferisco stare sola perché lo sono sempre stata e con la psicoterapia sono arrivata ad apprezzare la solitudine, ma non riesco ad accettare questo dolore. Purtroppo ho interrotto la psicoterapia perché non mi trovavo bene con la psicologa, usava un approccio che con me non funzionava, dovrei cercarne un'altra ma nella mia zona non ce ne sono tante ad un prezzo ragionevole quindi mentre cerco vorrei dei consigli da voi per capire cosa fare, come migliorare o proprio perché non riesco a migliorare, cosa mi blocca, cosa mi tiene legata ancora a lui. Grazie.
1 risposte - LeggiProblema sessuale
Ciao, ho 20 anni e da 9 mesi sono fidanzato con una ragazza, uno dei problemi che ho sempre notato nel nostro rapporto da parte mia (gliene ho sempre parlato ma purtroppo l'ha sempre vista come una sua mancanza perché ha delle grosse insicurezze) è stato il sesso.
Premetto che prima di fare sesso con la mia ragazza non l'avevo mai fatto prima e una delle problematiche che ho dovuto affrontare riguardo questo tema è quella della mancanza di piacere.
Purtroppo mi è successo spesso che facendo sesso non sentissi nulla seppur sia fisicamente attratto dalla mia ragazza (non ho problemi ad ammettere che ho sempre delle erezioni in sua presenza) ma purtroppo nell'atto non sento niente.
Premetto anche che soffro di fimosi non serrata e quindi le conclusioni che spesso mi dò sono due:
- é un problema connesso alla fimosi (problema patologico)
- é un problema che ho con me stesso (problema psicologico)
Ovviamente sono mie teorie perché conosco alcuni dei miei problemi, ma se non fossero queste?
Non so come uscirne, sinceramente ne sono stufo e volevo conoscere delle eventuali risposte o consigli riguardo la cosa.
Grazie mille in anticipo!!!
L'ho perso ed è colpa mia.
Salve, ho 46 anni dopo 3 anni ho messo fine impulsivamente alla mia storia d'amore. Ho fatto un errore ma mi sentivo ferita. Adesso lui è sparito e mi ha bloccata. Rapporto a distanza 550 km anche se ci vedevamo o andavo soprattutto all'inizio o veniva lui appena possibile. Dopo i primi 9 mesi scopro che lui sente e cerca altre dichiarandosi single. L'ho perdonato lui è stato bravo e presente con tante telefonate e videochiamate. Mi sono fidata di nuovo ma non più ciecamente. Nell'ultimo periodo abbiamo avuto incomprensioni su tutto, sulla location della vacanza, sul fatto che non voleva stare da me perché si annoiava sulla proposta di farsi una vacanza da solo a settembre perché io non posso dopo la vacanza di coppia insieme ovviamente. Io ho reagito male...reagivo male anche se lui doveva andare fuori per lavoro obbligatoriamente ma poi mi calmavo e razionalizzavo. Purtroppo un mio periodo di stanchezza e di sfiducia mi ha un po' fatto essere distante emotivamente ma non ho mai smesso di amarlo. Ho cominciato a fare capricci perché lo sentivo diverso anche se lui negava e diceva di amarmi tanto. Ultimo giorno...andiamo a fare una gita al mare io sempre un po' scocciata per le nostre precedenti incomprensioni ,che forse creavo solo io, ho visto dopo una telefonata col suo telefono perché il mio scarico che lui chattava con una donna. Ho chiesto spiegazioni e lui dice che è solo un'amica. Per me stava visibilmente flirtando. L'ho lasciato seduta stante. Ero ferita. Lui dice che sono esagerata che non va bene una reazione così ecc. Non gli ho parlato più...la mattina seguente lui è partito per tornare a lavoro. Poi il nulla ...mi ha addirittura bloccata nel pomeriggio su tutto. Se potessi tornare indietro eppure io lo conosco so che ha chiuso definitivamente perché stavamo litigando spesso ed io ho avvertito qualche malcontento. Da cio mi sono chiusa ed irrigidita. Addirittura il mio divano di casa è scomodo e lui non può stare bene. Ho proposto che avrei comprato una poltrona per star bene tutti a casa mia dico un po' piccola. Soffro.
Grazie se potrò avere una risposta. Mi sento persa e ho fatto tutto io questo disastro. Non me lo perdono.
Non riesco a non pensare al mio ex dopo un anno
Salve, è ormai da quasi un anno che il mio ex mi ha lasciata. Era una relazione a distanza, ci vedevamo circa un weekend al mese ma se c'era la possibilità stavamo più tempo insieme, ad esempio avevamo passato l'intero luglio insieme e una settimana a settembre. Ad ottobre si presentano problemi su problemi che la distanza amplifica, quindi decide di lasciarmi. Vorrei anche entrare nei dettagli, spiegare tutta la situazione, ma allungherei di troppo il testo. Dopo la rottura continuiamo a parlare perché io avevo solo lui, finché capisco che stavo ancora male e avevo bisogno di un distacco, ma tra buon natale e buon anno nuovo, ogni tanto parliamo, finché a fine gennaio mi chiede di riprovarci. Io sono confusa, non so cosa rispondergli, e gli dico che preferirei continuare a stare da sola e continuare con la psicoterapia, ma nel caso ci penserò. Lui dopo un po' si fidanza ma non me lo dice, anzi, mi diceva che era solo, che era triste, stressato, che non usciva di casa per studiare. Mi propone addirittura di vederci, voleva venire a dormire a casa mia per accompagnarmi ad un evento, sembrava legato a me, invece era innamorato di un'altra. Mi fa sapere del fidanzamento solo quando si lascia, perché voleva del supporto da parte mia, supporto che non gli concedo e mi risponde "non pensavo ti volessi così bene". Da quel momento non parliamo più ma io sento di aver subìto più lutti: quando mi ha lasciata, quando si è fidanzato in così poco tempo e mi ha detto quella frase. Diceva che non si sarebbe fidanzato per un po' perché lasciarmi lo aveva ferito troppo, che non era fatto per le relazioni, che voleva andare a convivere con me, diceva. In ogni caso adesso da quanto ho capito credo si sia fidanzato di nuovo con un'altra ragazza. Mentre lui ci prova con altre ragazze, si fidanza, io sto male da ormai quasi un anno, non ho mai parlato con un ragazzo anzi non provo più interesse per l'altro sesso, non provo più fiducia nei ragazzi, non trovo più stimolanti le relazioni, ho paura di innamorarmi. Credo che tutta questa sfiducia sia anche dovuta dal fatto che sono sempre stata lasciata ma non ho mai capito il motivo, perché poi tutti sono sempre ritornati chiedendo un'altra possibilità. Penso al mio ex costantemente, ogni giorno penso a quando stavamo insieme o immagino di stare ancora con lui, se voglio andare da qualche parte immagino di andarci con lui, per un motivo o per un altro sta sempre nella mia testa nonostante mi abbia delusa molto, non tanto durante la relazione ma dopo, tra il nuovo fidanzamento e comportamenti strani e sleali. Dopo quasi un anno ancora vado a dormire piangendo perché sento che tutto questo dolore non me lo merito, perché anche se mi impegno comunque vengo buttata come un sacco della spazzatura. Mentre io ho passato anni da single per poter scegliere quello che consideravo il ragazzo perfetto, io per lui sono diventata solo una delle tante. Non riesco ad andare avanti e non aiuta il fatto che non ho molti amici, che sto sempre a casa, non esco spesso, ma riesco a stare da sola, per me non è un problema stare da sola, anzi alcune volte preferisco stare sola perché lo sono sempre stata e con la psicoterapia sono arrivata ad apprezzare la solitudine, ma non riesco ad accettare questo dolore. Purtroppo ho interrotto la psicoterapia perché non mi trovavo bene con la psicologa, usava un approccio che con me non funzionava, dovrei cercarne un'altra ma nella mia zona non ce ne sono tante ad un prezzo ragionevole quindi mentre cerco vorrei dei consigli da voi per capire cosa fare, come migliorare o proprio perché non riesco a migliorare, cosa mi blocca, cosa mi tiene legata ancora a lui. Grazie.
1 risposte - LeggiL'ho perso ed è colpa mia.
Salve, ho 46 anni dopo 3 anni ho messo fine impulsivamente alla mia storia d'amore. Ho fatto un errore ma mi sentivo ferita. Adesso lui è sparito e mi ha bloccata. Rapporto a distanza 550 km anche se ci vedevamo o andavo soprattutto all'inizio o veniva lui appena possibile. Dopo i primi 9 mesi scopro che lui sente e cerca altre dichiarandosi single. L'ho perdonato lui è stato bravo e presente con tante telefonate e videochiamate. Mi sono fidata di nuovo ma non più ciecamente. Nell'ultimo periodo abbiamo avuto incomprensioni su tutto, sulla location della vacanza, sul fatto che non voleva stare da me perché si annoiava sulla proposta di farsi una vacanza da solo a settembre perché io non posso dopo la vacanza di coppia insieme ovviamente. Io ho reagito male...reagivo male anche se lui doveva andare fuori per lavoro obbligatoriamente ma poi mi calmavo e razionalizzavo. Purtroppo un mio periodo di stanchezza e di sfiducia mi ha un po' fatto essere distante emotivamente ma non ho mai smesso di amarlo. Ho cominciato a fare capricci perché lo sentivo diverso anche se lui negava e diceva di amarmi tanto. Ultimo giorno...andiamo a fare una gita al mare io sempre un po' scocciata per le nostre precedenti incomprensioni ,che forse creavo solo io, ho visto dopo una telefonata col suo telefono perché il mio scarico che lui chattava con una donna. Ho chiesto spiegazioni e lui dice che è solo un'amica. Per me stava visibilmente flirtando. L'ho lasciato seduta stante. Ero ferita. Lui dice che sono esagerata che non va bene una reazione così ecc. Non gli ho parlato più...la mattina seguente lui è partito per tornare a lavoro. Poi il nulla ...mi ha addirittura bloccata nel pomeriggio su tutto. Se potessi tornare indietro eppure io lo conosco so che ha chiuso definitivamente perché stavamo litigando spesso ed io ho avvertito qualche malcontento. Da cio mi sono chiusa ed irrigidita. Addirittura il mio divano di casa è scomodo e lui non può stare bene. Ho proposto che avrei comprato una poltrona per star bene tutti a casa mia dico un po' piccola. Soffro.
Grazie se potrò avere una risposta. Mi sento persa e ho fatto tutto io questo disastro. Non me lo perdono.
Problema sessuale
Ciao, ho 20 anni e da 9 mesi sono fidanzato con una ragazza, uno dei problemi che ho sempre notato nel nostro rapporto da parte mia (gliene ho sempre parlato ma purtroppo l'ha sempre vista come una sua mancanza perché ha delle grosse insicurezze) è stato il sesso.
Premetto che prima di fare sesso con la mia ragazza non l'avevo mai fatto prima e una delle problematiche che ho dovuto affrontare riguardo questo tema è quella della mancanza di piacere.
Purtroppo mi è successo spesso che facendo sesso non sentissi nulla seppur sia fisicamente attratto dalla mia ragazza (non ho problemi ad ammettere che ho sempre delle erezioni in sua presenza) ma purtroppo nell'atto non sento niente.
Premetto anche che soffro di fimosi non serrata e quindi le conclusioni che spesso mi dò sono due:
- é un problema connesso alla fimosi (problema patologico)
- é un problema che ho con me stesso (problema psicologico)
Ovviamente sono mie teorie perché conosco alcuni dei miei problemi, ma se non fossero queste?
Non so come uscirne, sinceramente ne sono stufo e volevo conoscere delle eventuali risposte o consigli riguardo la cosa.
Grazie mille in anticipo!!!
Come farsi notare nelle conversazioni di gruppo e dai ragazzi rispetto ad una ragazza più estroversa
Non sono una di quelle ragazze che ridono in modo sguaiato ad ogni battutina o parola dei ragazzi, non riesco a parlare a voce alta e a prevalere nelle conversazioni e spesso quando ci sono queste ragazze nei gruppi, mi sento come se non riuscissi a farmi notare abbastanza e a volte mi sento messa in ombra anche se come aspetto mi sento più carina. Però a volte ci sono ragazze così che prevalgono su di me e mi mettono in ombra… magari anche in presenza di ragazzi che mi interessano. Come posso cambiare questa situazione? Mi piacerebbe essere diversa e avere la possibilità di essere notata e inclusa più di queste ragazze. Come posso comportarmi senza sembrare forzata e in difficoltà?
1 risposte - LeggiCome migliorare la nostra comunicazione?
Io e il mio ragazzo abbiamo una relazione a distanza e stiamo insieme da un anno. Lui quando si innervosisce durante una discussione utilizza con me una comunicazione aggressiva, interrompendo frequentemente e arrivando per il nervosismo a dire delle parole o delle frasi che mi feriscono molto, anche riferite alle mie esperienze passate dolorose di cui lui è in parte a conoscenza (ho subito un tradimento con entrambi i sessi). Gli argomenti di discussione spesso sono legati alla mia salute e al mio stato di sovrappeso moderato (sul quale ho già avviato un percorso), e ad alcuni comportamenti negativi attuati prevalentemente da parte mia durante i primi mesi della relazione. Abbiamo parlato più volte di utilizzare una comunicazione assertiva ma entrambi non riusciamo ad adottarla nel lungo termine. Si creano continue incomprensioni e litigi che rendono il rapporto difficile e pesante, nonostante i bei momenti condivisi. Quali altre strategie potremmo mettere in atto?
1 risposte - LeggiSono un'amante da un anno e lui ha una compagna e un figlio
Buongiorno
So che nessuno ha la sfera magica per veder il futuro ma secondo la scienza psicologica forse mi saprete aiutare
Da circa un anno mi frequento con una vita parallela con un ragazzo. Io sono fidanzata da 3 anni ma ora per motivi lavorativi ci separaremo, lui da 15 anni con un figlio di 4 anni. Lui dice che da quando mi conosce ha perso la testa tanto da litigare molto con la compagna e da non aver più avuto rapporti con lei da quando abbiamo questa vita parallela. Diciamo che di questo anno è da circa 1 mese che ci stiamo vedendo a volte anche quasi 24h ma comunque son 12 mesi che il rapporto lo abbiamo sempre tenuto attivo e soprattutto più andiamo avanti e più aumenta la voglia di stare assieme e il sentimento. Io ho solo paura che lui x il bene del figlio non prenda una decisione e rimane così in bilico tra me e la compagna ma lui dice di no . Consigli?