Lasciarsi per bugie e droga
Buongiorno a tutti, scrivo perché mi trovo in una situazione di grande tristezza. Ho conosciuto circa un anno fa un ragazzo, dopo vari mesi di uscite sporadiche a gennaio iniziamo una frequentazione più seria, terminata all'improvviso quasi 2 mesi fa.
Premetto che io non avevo una vera storia da 6 anni (ho 33 anni), poiché non ho mai incontrato qualcuno per cui ne valesse la pena, ero molto concentrata su di me e sui miei obiettivi. Avevo raggiunto finalmente una serenità interiore dopo anni molto difficili tra il 2015 e il 2019, segnati dalla morte delle mie due nonne ( una delle quali la mia seconda mamma), a seguito la morte di mia mamma (a causa di un tumore che l ha distrutta completamente) e nel contempo la fine della mia prima storia d'amore importante (causa tradimenti anche nel periodo più buio per mia mamma). Ho vissuto quegli anni come la perdita delle mie radici, ma anche di ciò che credevo essere il mio futuro.
Mi sono ricostruita pian piano in questi anni, cercando di recuperare anche quella mia spensieratezza che mi ha sempre contraddistinta. Conosco M (37 anni) usciamo qualche volta, mi sembra un bravo ragazzo, mi attrae molto. Mi racconta anche del suo passato, oramai remoto caratterizzato da droghe e dove ne è uscito completamente, ed io gli credo ingenuamente non avendo mai avuto a che fare con questo mondo. Mi sento dopo tanti anni felice con un ragazzo, il tempo scorre e passiamo insieme dei momenti molto belli, intimi e di connessione. Forse abbiamo affrettato i tempi, inizialmente lui stava molto a casa mia, poi dopo due mesi inizio a frequentare casa sua, non iniziamo una convivenza ufficiale ma quasi. Stavamo molto bene, se non fosse che dentro di me c'era sempre una vocina che mi diceva "non fidarti". Ne parlo spesso con lui di questa cosa, dicendogli appunto che la sincerità e la lealtà per me è la base di un rapporto e che se avessi scoperto bugie gravi mi avrebbe persa. Associavo questa vocina ad un possibile tradimento essendo stata molto traumattizata dalla mia prima storia. Lui mi rassicurava sempre dicendomi anche che era ingiusto che lui dovesse pagare per errori fatti da altri. Quando stavo con lui ero molto serena (questa vocina scompariva) ritornava poi quando eravamo lontani perché lui alcune volte spariva.
Fine giugno, stanca di queste sensazioni, faccio una cosa di cui mi vergogno molto, controllo il suo telefono. Trovo una serie di messaggi in questi mesi a persone poco raccomandabili, spacciatori. Non volevo crederci, mi sentii la terra sotto i piedi. Ne parlo con lui, racconto dei messaggi letti e confessa che si tratta di eroina, fuma eroina. Mi dice che sta provando a smettere, che è sotto cura di metadone, che me lo avrebbe detto, che cambierà per me, che io gli stavo dando la forza. Io resisto con lui 4 giorni, non si accorge neanche o fa finta, che io vivevo la cosa con un inquietudine che non riesco neanche a descrivere adesso. Ricordo quei 4 giorni come ovattati, la gente mi parlava ma io avevo il pensiero fisso verso questa cosa che io considero un dramma.
Dice che ai genitori non vuole dire niente perché non vuole dargli un ennesima delusione. Passati 4 giorni gli comunico che io non voglio andare avanti con questa storia, non ci sono più i presupposti.
Il problema è che credo di stare facendo una cosa orrenda a livello umano, ma dall'altra parte ci sono io che anche se lo amo non voglio più stare con lui. È riuscito a mentirmi in una maniera che io ritengo bruttissima, sono venuta a conoscenza di questa cosa in maniera traumatica ( e lui di questo mi attribuisce la colpa perché secondo lui sono stata io a volerlo scoprire così , perché lui prima o poi me ne avrebbe parlato). Sto male perché adesso quando lo sento lui mi dice che io evidentemente non provavo per lui sentimenti così forti come dicevo altrimenti non lo avrei lasciato. E allora mi dico forse è vero, forse ha ragione. Ma io non vedo più futuro, mi manca tantissimo ma mi ripeto che è meglio soffrire adesso e non una vita intera. Perché se è riuscito a mentire così bene lo farà sempre, inoltre io voglio che lui esca completamente da questa problematica ma non posso essere io il suo motore, non voglio questa responsabilità. Mi fanno schifo le droghe, mi fa schifo questo mondo, mi fanno schifo le bugie e mi fa schifo pensare che lui mi stava trascinando in qualcosa che io non avevo scelto liberamente, perché ne ero all'oscuro.
Questo è quello che sento, accompagnato anche da un grande senso di colpa e anche dalla mancanza di quello che eravamo, perché io ero felice perché lo vedevo pulito, onesto e puro. Mi sento di aver vissuto una bugia e mi sento trafitta da una grande sofferenza.
È normale che io mi senta così? Avrei dovuto comportarmi in maniera differente e rimanere mettendo a tacere le mie sensazioni? Mi sento così sbagliata in questo momento.
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione che mi dedicherete.