C.  domande di Sesso, Coppia, Amore e Relazioni  |  Inserita il

Siena

Usata e poi gettata via

Poco più di un mese fa ho concluso una relazione (che non è mai stata ufficializzata) con un ragazzo. Mi ha sempre tenuto molto sulle spine ed era come camminare sulle uova, litigavamo spesso, non mi sentivo apprezzata per com'ero, mi dava pochissime attenzioni, ma abbiamo raggiunto livelli di intimità mai avuti con nessun altro. Non ho mai dormito insieme a nessuno prima di lui. Gli voglio ancora bene. Ho chiuso perché dopo 1 anno mi era chiaro che non ci fosse futuro e anche perché si drogava e non era una cosa che mi faceva stare bene. Dopo aver pianto insieme, esserci risentiti varie volte per dirci che ancora non la stavamo superando, che ci pensavamo spesso e tutto il resto, scopro che 1 settimana esatta dopo aver chiuso lui si era già messo nel letto un'altra. Un'altra per cui aveva sempre speso parole brutte, la classica persona di cui "non devi assolutamente preoccuparti perché con una così mai nella vita". Eppure dopo 1 settimana lei dorme con lui abbracciata come facevo io. E quando l'ho scoperto non ha saputo dirmi nulla, non ho avuto una spiegazione. Mi ha trattato con indifferenza e freddezza, mi ha chiesto "ma perché cosa ho fatto di male?". Eppure lui sapeva del mio passato, dei tradimenti, delle bugie che ho ricevuto. Gli avevo raccontato tutto chiedendogli di non trattarmi mai in questo modo, eppure l'ha fatto lo stesso. Avrei voluto che me lo dicesse subito, invece di continuare a sentirci per dirci che ancora pensavamo l'uno all'altra. Mi sento come un foglio accartocciato e buttato nel cestino. Mi sento sostituibile. Mi sento inferiore. Mi sento che non ho dato abbastanza e che tutto questo conferma ciò che penso: non valgo nulla. Mi fa letteralmente venire da vomitare pensare a loro due insieme. Mi fa schifo il concetto di passare da una persona all'altra così. Al telefono mi disse pure che questa nemmeno gli piaceva e pensava ancora a me, ma sta provando a frequentarla. Ha ammesso di non voler stare solo. A un certo punto ha sbadigliato dicendo "hai finito? No perché io sarei stanco e vorrei dormire". Mentre io piangevo e scleravo e cercavo risposte che non arrivavano. In terapia ho scoperto perché queste persone sono attraenti per me. Sto ricreando un dolore che mi porto dietro da tutta la vita. Ad oggi sono di nuovo in confusione e soffro, mi sento usata e buttata via, sento di non essere abbastanza, sento che non mi voglio bene e di non poter offrire nulla a nessuno. Sto mettendo di nuovo in discussione tutto, il lavoro, la casa... non so cosa voglio fare né cosa mi piaccia davvero, non ho nemmeno il coraggio di trovarmi un hobby (se penso di andare in palestra mi vergogno al solo pensiero che altre persone mi vedano allenarmi). Sono persa, mi manca il ragazzo di cui vi parlavo, mi odio, penso di non avere speranza e di non essere in grado di far niente da sola. Non so come spiegare quanto penso di fare schifo come essere umano, quanto mi sento inutile. È tutta la vita che mi confermano che non sono abbastanza, che potrei fare di più. Mi affanno per dimostrare che ho un valore, corro dietro agli altri anche se non mi vogliono e cerco di dargli tutto l'amore che posso, perché a forza di insistere prima o poi mi vedranno e mi sceglieranno, mi ameranno anche loro. Mi accontento delle briciole e quando me le danno mi sembrano chissà che, gli do un grande valore. Faccio una fatica immensa, porto pazienza e mi impegno tantissimo e alla fine? Mi buttano via e mi sembra che siano sollevati di essersi tolti di torno questa scocciatura. Mi dicono sempre che mi vogliono tanto bene e non mi dimenticheranno mai, questo ragazzo in particolare mi ha detto che con me ha fatto cose mai fatte prima e rimarrò per sempre una parte fondamentale della sua esistenza. Eppure di fatto dopo 1 settimana era già con un'altra. Con lei fa cose per le quali ho dovuto insistere parecchio a suo tempo, aveva sempre una scusa per dire di no. Si definiva riservato e anche se tutti sapevano di noi lui cercava di nascondere il nostro rapporto. Con lei è molto più alla luce del sole, addirittura pubblicano cose insieme sui social. Con me mai. Sono forse una persona di cui ci si deve vergognare? Odio il pensiero di aver spianato la strada a qualcun altro. Non mi stupirebbe se con lei decidesse di intraprendere una relazione. Quella che non ha mai concesso a me. E alla fine, non ho ottenuto neanche un "mi dispiace" ma solo indifferenza e la sensazione che volesse che mi togliessi dai piedi il più velocemente possibile. Sapeva quali erano i miei punti deboli e li ha toccati tutti, senza pietà.
Sono stanca di combattere così. A volte vorrei solo che ci fosse un interruttore e spegnere tutto per non sentire più tutto questo.

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott. Francesco Isotti Inserita il 25/06/2025 - 09:05

Ronco Briantino
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Gentile C.,

le sue parole sono intense, dolorose, ma anche profondamente lucide. Sta descrivendo con grande chiarezza l’esperienza di un legame che, pur offrendo momenti di intimità mai vissuti prima, si è costruito su un terreno instabile, pieno di ambivalenze, mancanze, distorsioni del rispetto reciproco.

La sofferenza che esprime non è solo quella per la fine di un rapporto, ma quella più profonda di chi ha sperato di essere finalmente riconosciuta, accolta, amata — e si è invece ritrovata a ripercorrere dinamiche già vissute, che feriscono laddove c’è già una ferita aperta.

Il dolore che racconta ha radici antiche, e lei lo sa: lo sta esplorando in terapia, con fatica e coraggio. È comprensibile che il cambiamento sia lento, e che oggi si senta ancora travolta da sensazioni di inutilità, vergogna, disvalore. Chi ha imparato troppo presto a lottare per essere visto, spesso continua a farlo anche in età adulta, rincorrendo briciole affettive con una dedizione che gli altri nemmeno comprendono.

Il punto, però, non è quanto ha “dato” o quanto “doveva fare di più”: il punto è che nessuno dovrebbe dover elemosinare amore. Nessuno dovrebbe vedersi rimandato, nascosto, sostituito senza spiegazioni e poi sentirsi dire che è “troppo”, mentre chi si è reso indisponibile si assolve con leggerezza.

Quello che sta vivendo è l’onda lunga di un’esperienza relazionale che ha toccato esattamente i suoi punti più fragili. Ma questo non definisce il suo valore. Non è “lei” che non basta: è il modello relazionale che non la rispecchia, non la nutre, non la riconosce.

È normale sentirsi svuotati, confusi, incapaci perfino di immaginare un piacere personale — come un hobby, un desiderio, uno slancio — quando la mente è completamente assorbita dalla ferita del rifiuto. Ma proprio qui può nascere un nuovo spazio: non più per “farsi vedere” a ogni costo, ma per iniziare a vedersi da sé. Non è facile. Ma è possibile.

Continui il lavoro con la sua terapeuta: non per trovare subito risposte, ma per ricostruire un punto fermo dentro di sé. Le relazioni che ci feriscono non ci definiscono. E il fatto che oggi riesca a mettere tutto questo in parole, è già un inizio.

Con rispetto e vicinanza,
Francesco Isotti

Dott. Antonio Di Giorgio Inserita il 04/07/2025 - 22:01

Cara C.,
quello che stai vivendo fa male, tanto. E no, non sei sbagliata tu. Hai dato amore, ti sei aperta, hai creduto in qualcosa che sembrava profondo. E invece ti sei trovata davanti qualcuno incapace di prendersi cura di te e dei tuoi sentimenti.

Non sei "usata", sei stata ferita. E chi ferisce così, chi mente, chi ti dice una cosa e ne fa un’altra, non parla del tuo valore, ma della sua confusione e superficialità.

Il dolore che provi è reale, ma non durerà per sempre. Cura te stessa ora, come avresti voluto essere curata da lui. E non lasciare che la sua indifferenza diventi la tua voce interiore.

Tu vali. Anche se ora non lo senti. E meriti qualcuno che ti scelga ogni giorno, davvero.
Se ti va di star bene contattami pure
Ti sono vicino. ❤️