articoli di psicologia del Dott. Giovanni Noè

risposte dello specialista Giovanni Noè

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Mi manca il mio ex

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Buongiorno, quando un legame termina, spesso non è solo la persona a mancare, ma anche ciò che quella relazione rappresentava per noi: attenzioni, conferme, senso di appartenenza. È naturale, quindi, che a distanza di tempo riaffiorino emozioni e domande, soprattutto se restano zone d’ombra o “parole non dette”. Prima di decidere se ricontattare il suo ex, le propongo una riflessione utile: qual è il vero obiettivo? Vuole un chiarimento definitivo? Un suo pentimento? O conferme sul suo valore? Ogni obiettivo porta a scenari diversi: Se cerca validazione o un cambiamento nei suoi sentimenti, rischia di riaprire una ferita e alimentare aspettative difficili da soddisfare. Se invece desidera un chiarimento razionale per chiudere il cerchio, può valutare se è disposta ad accettare qualsiasi risposta, anche quella meno desiderata. A volte il bisogno di contatto è più legato a calmare un vuoto momentaneo che a costruire qualcosa di nuovo. In questi casi, assecondarlo può dare sollievo breve ma lasciare intatta la sensazione di dipendenza emotiva. Un buon passo può essere fare prima un “test” su di sé: scrivere ciò che vorrebbe dirgli, rileggere a freddo dopo qualche giorno, e vedere se il desiderio di inviare il messaggio è ancora lo stesso. Questo crea spazio tra impulso ed azione, riducendo il rischio di agire per emozione. In sintesi: non è vietato ricontattare un ex, ma è utile farlo solo quando la motivazione è chiara e non legata alla speranza che la realtà cambi in base alla sua risposta. In questo modo, qualsiasi esito sarà più gestibile e meno doloroso....

Amore e convivenza

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È normale avere dubbi, soprattutto se in passato ha vissuto esperienze dolorose e ora sta affrontando un grande cambiamento come il trasferimento all’estero. A volte questi pensieri non sono la prova che l’amore sia finito, ma il modo in cui la paura cerca di proteggerla dal rischio di soffrire di nuovo. Provi a chiedersi non “lo amo?” ma “cosa mi fa stare bene o male con lui?”. Spostare il focus dal dubbio astratto alla realtà concreta dei gesti e delle emozioni quotidiane aiuta a capire se è una vera incompatibilità o solo un’eco del passato....

Dipendenza sessuale e problemi di erezione

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Quello che descrive capita spesso quando, fin da giovani, ci si abitua a eccitarsi soprattutto con la pornografia: il cervello si allena a rispondere a stimoli sempre più intensi e vari, mentre l’esperienza reale, con tempi e sensazioni diverse, può sembrare meno “potente”. Questo può portare a difficoltà nel mantenere l’erezione, anche se l’attrazione c’è. Ridurre gradualmente la pornografia, togliere pressione dalla prestazione e vivere momenti di intimità senza puntare subito alla penetrazione aiuta il corpo a riassociare l’eccitazione a stimoli reali. Con il tempo e le giuste strategie, la situazione può migliorare in modo significativo....

Sono intrappolata in una situazione che mi fa stare male e bene allo stesso tempo

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Quando una relazione extraconiugale alterna momenti di intensa emozione a periodi di distanza, è facile confondere il legame con la dipendenza emotiva: ci si aggrappa ai momenti “belli” per giustificare il resto. Se sente di essere usata e che l’altro decide tempi e modi dell’incontro, il primo passo è riportare a sé il controllo: interrompere i contatti e creare distanza. Questo non solo protegge la sua autostima, ma le permette di capire se i suoi sentimenti sono per la persona reale o per l’idea che si è costruita di lui. In situazioni così, la domanda chiave diventa: “Questa relazione, nel tempo, mi fa crescere o mi svuota?” — la risposta le indicherà già la direzione....

Estate e fisico

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Buongiorno, quando il disagio verso il proprio corpo diventa così intenso da occupare la mente quotidianamente, la percezione che abbiamo di noi stessi si restringe a un dettaglio – come le vene e i capillari visibili – che finisce per assumere proporzioni esagerate. È un fenomeno molto comune nelle difficoltà legate all’immagine corporea: la nostra attenzione continua e ripetuta amplifica ogni imperfezione, facendola sembrare ingombrante e centrale, anche se agli occhi degli altri spesso passa inosservata o è molto meno importante di come la viviamo. Quello che può aiutarla da subito è cercare di interrompere questo ciclo di monitoraggio costante: provare a ridurre la frequenza con cui osserva le sue gambe, magari spostando l’attenzione su attività che la fanno sentire bene con se stessa e sul valore funzionale del corpo, più che sull’aspetto estetico. Inoltre, consideri che il disagio può anche essere un segnale che dietro c’è qualcosa di più profondo da elaborare: la storia di autolesionismo e il rapporto difficile con la sua persona sono indicazioni importanti che meritano attenzione e supporto. Parlare con uno psicologo può essere fondamentale per spezzare quel meccanismo mentale che trasforma un aspetto fisico in una gabbia emotiva, aiutandola a riscoprire il proprio valore e a costruire un’immagine di sé più accogliente e realistica. Il corpo non è solo “come appare”, ma è la casa in cui abitiamo e lo strumento attraverso cui viviamo il mondo. Il suo valore non si riduce a un particolare visivo, anche se ora può sembrare così....

Dubbio sulla sessualità del partner

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La situazione che descrivi è estremamente complessa e dolorosa. Ci sono diversi aspetti che meritano attenzione simultanea: la fiducia compromessa, i dubbi sulla sessualità del partner, le menzogne ripetute, le minacce di suicidio e il tuo benessere mentale fortemente compromesso. Ecco alcuni punti fondamentali: La tua sicurezza emotiva e mentale – È prioritario proteggere te stessa. Le minacce di suicidio del partner, sebbene reali o manipolative, non devono diventare un vincolo che ti impedisce di agire per il tuo benessere. – La tua descrizione di insonnia, pensieri di morte e demotivazione indica stress estremo e possibile rischio per la tua salute mentale. In questo momento è fondamentale avere un supporto professionale immediato. Supporto psicologico – Ti consiglio di rivolgerti urgentemente a uno psicologo o psicoterapeuta per affrontare ansia, insonnia, depressione e senso di intrappolamento. – Potrebbe essere utile anche una valutazione psichiatrica se senti che le difficoltà emotive diventano ingestibili. Gestione della situazione matrimoniale – Quando ci sono menzogne ripetute, dubbi sulla sessualità e ricatti emotivi, il primo passo non è capire tutto subito, ma tutelare la tua autonomia e sicurezza. – È importante stabilire confini chiari, anche temporanei: ad esempio, prendere distanza fisica e emotiva (una stanza separata, tempi per te stessa) e valutare la possibilità di un supporto legale per capire i tuoi diritti in caso di separazione. Valutare la verità e ricostruire fiducia – In presenza di ripetute menzogne e comportamenti manipolativi, è molto difficile avere certezza sulla realtà dei fatti. – In questo contesto, non sei obbligata a ricostruire subito la fiducia. La priorità è capire come proteggerti e ritrovare stabilità emotiva. Passi concreti immediati – Parlare con uno psicologo/psicoterapeuta. – Considerare una consulenza legale sulla possibilità di separazione o protezione in caso di ricatti. – Creare una rete di supporto: amici fidati, familiari o gruppi di ascolto. – Se mai dovessi sentire il desiderio di farti del male, o pensi che la tua sicurezza sia in pericolo, contattare emergenza sanitaria locale o un numero di crisi suicidaria immediatamente. Non sei sola e non sei responsabile dei comportamenti autodistruttivi del partner. La tua priorità ora è proteggere te stessa, ritrovare equilibrio e creare uno spazio sicuro da cui potrai decidere, passo dopo passo, il futuro del matrimonio....