Essere cisgender: cosa significa in pratica?

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cisgender


Significato e origine del termine

Il termine “cisgender” (dal latino “cis”, che significa “dallo stesso lato” o “dalla stessa parte”, e l’inglese “gender”, che significa “genere”) si utilizza per indicare persone che possiedono sin dalla nascita gli organi riproduttivi maschili o femminili tipici del genere (uomo o donna) che è stato assegnato loro alla nascita. Il loro genere è “cis”, cioé è “dalla stessa parte” del sesso assegnatogli alla nascita.

Le persone cisgender si identificano con il proprio sesso biologico e si sentono a proprio agio con esso, in quanto questo corrisponde con la loro identità di genere. Al contrario, le persone transgender (da “trans” che significa “al di là” o “dall’altro lato”), non si identificano con il sesso biologico assegnatogli alla nascita.

La parola “cisgender” è stata coniata negli anni ’90 nel contesto dell’attivismo transgender in cui si criticava la modalità classica di denominare le persone in base al genere utilizzando semplicemente “uomo” o “donna”, in quanto queste designazioni sembrano riaffermare la “naturalezza” e il privilegio di nascere con determinate caratteristiche sessuali.

D’altra parte, indirettamente, metterebbero le persone transgender in una posizione di “non-naturalezza”.

Con cisgenderismo ci si riferisce proprio a questa ideologia culturale che nega, denigra o patologizza le identità di genere auto-identificate che non si allineano con il genere assegnato alla nascita, insieme ai comportamenti, le espressioni e le comunità risultanti.

Il cisgenderismo pervade molte istituzioni culturali, come il linguaggio comune e la legge, e promuove pregiudizio e discriminazione nei confronti della comunità transgender. Proprio per combattere il cisgenderismo, le persone transgender iniziarono a utilizzare il termine “cisgender”, per poter distinguere le diverse identità di genere sotto una nuova luce, dove il concetto di “transgender” sarebbe una categoria di genere allo stesso livello di quella “cis”, composta da persone uguali ai loro coetanei cisgender, e non una categoria deviante.


Caratteristiche

La caratteristica principale delle persone cisgender è che la loro identità di genere è congruente con il sesso assegnato loro alla nascita. Questo implica che la maggior parte di queste persone non sperimentano conflitti significativi legati alla loro identità di genere.

Gli individui appartenenti a questa categoria spesso si conformano alle norme di genere predominanti nella società in cui vivono, nel senso che i loro comportamenti, espressioni di genere interessi e ruoli sociali sono tradizionalmente associati al genere corrispondente al loro sesso assegnato alla nascita.

Il loro riconoscimento sociale è automatico, cioè non devono spiegare o giustificare la propria identità agli altri per essere riconosciute o rispettate come appartenenti a un genere, né affrontare sfide legate alla discriminazione di genere o alla transizione di genere.

Chiaramente, è bene sottolineare che ogni persona cisgender è unica e può vivere esperienze di genere diverse, includendo possibili difficoltà personali e discriminazioni legate ad alcuni aspetti della propria identità.


Identità di genere, espressione di genere, orientamento sessuale

I concetti di identità di genere, espressione di genere e orientamento sessuale vengono spesso confusi. Facciamo chiarezza su cosa significhino e come distinguerli.

L’identità di genere è quel profondo senso interno ed intrinseco di auto-percepirsi come uomo, donna, entrambi, qualcos'altro o nessuna categoria di genere stabilita. Questo senso identitario può combaciare con il sesso assegnato alla nascita (cisgender) o non combaciare con esso (transgender).

Tra i termini che designano le diverse identità di genere vi sono “transgender”, “cisgender”, ma anche “genderqueer”, “non binario”, e molti altri.

L’identità di genere è una parte importante dell’auto-percezione e comprensione di sé stessi e rappresenta un elemento fondamentale dell’individualità.

Non c’è una causa specifica per lo sviluppo di una determinata identità di genere. Infatti, si tratta di un processo unico e personale, che inizia nell’infanzia e prosegue nell’arco della vita, influenzato da variabili personali, biologiche, psicologiche e socioculturali. Si tratta di un’esperienza del tutto soggettiva, che può essere lineare e semplice da inquadrare, o fluida, o complessa e al di fuori di categorie stabilite.

L'espressione di genere si riferisce al modo in cui una persona manifesta ed esteriorizza il proprio genere attraverso comportamenti, abbigliamento, stile, acconciature, gesti, linguaggio corporeo e altri segni esterni. È importante evidenziare che non esiste un modo “giusto” o “appropriato” di esprimere il proprio genere.

Alcune persone possono farlo in conformità con gli stereotipi e le norme di genere tradizionali, mentre altre possono manifestare la propria espressione di genere in una forma fluida, così come possono scegliere di non conformarsi agli standard sociali tradizionali o di reinterpretarli liberamente.

L’espressione di genere non è necessariamente correlata all'identità di genere o al sesso assegnato alla nascita. Piuttosto, si tratta di una scelta libera e personale, che va sempre rispettata. Inoltre, l’espressione di genere può cambiare nel corso della vita di un individuo, evolvendosi insieme a cambiamenti individuali, nuovi gusti o stili che si desidera adottare e scoperte personali riguardo alla propria identità.

L'orientamento sessuale è invece una specifica tendenza a provare attrazione romantica, sessuale ed emotiva verso le altre persone.

Tra i termini che si utilizzano per riferirsi ai vari orientamenti sessuali vi sono “eterosessuale”, “omosessuale”, “bisessuale”, “pansessuale”, “asessuale” e molti altri.

Si tratta di un concetto indipendente dall'identità di genere o dall'espressione di genere di una persona. Infatti, l’orientamento sessuale di una persona non è necessariamente determinato dagli altri aspetti della sua identità.

In sintesi, l'identità di genere si riferisce a come ci si percepisce internamente rispetto al genere, l'espressione di genere riguarda come ci si manifesta esternamente e l'orientamento sessuale descrive chi ci attrae romanticamente, sessualmente ed emotivamente.

In una società inclusiva e diversificata, è importante riconoscere e rispettare l’unicità di ogni persona e la complessità delle esperienze individuali che ognuno dovrebbe poter vivere autenticamente, evitando di giudicare le persone in base ad etichette o stereotipi basati sulla propria identità e sulle proprie scelte.


Differenza tra cisgender, transgender, cisessuale e sessismo

La differenza tra una persona cisgender e una transgender è che la prima sente che il suo genere corrisponde al genere assegnato loro alla nascita, mentre la seconda no. Per esempio, una persona nata biologicamente come femmina e che si identifica e si presenta come donna è considerata cisgender. Invece, una persona nata biologicamente come femmina e che si identifica e si presenta come uomo, o come donna e uomo insieme, o non si identifica in nessuno dei due, o si identifica in qualsiasi altro genere che non corrisponde a quello con cui è nata, si considera transgender.

La parola “cisessuale”, coniata nel 1914 negli studi di sessuologia di Burchard, si è diffusa negli anni ’90 parallelamente all’introduzione del concetto di cisgenderismo. Il termine cisessuale, spesso definito come “non-transessuale”, si riferisce alle persone il cui orientamento sessuale è “in linea” con il genere che corrisponde al loro sesso assegnato alla nascita.

È simile al concetto di cisgender, però si concentra specificamente sulla dimensione sessuale dell’identità di genere. Il concetto della cisessualità è stato introdotto per poter distinguere più chiaramente le persone che non sperimentano una disconnessione tra il genere con cui si identificano e il sesso assegnato alla nascita (cisessuali), rispetto coloro che sperimentano questa disconnessione (transessuali).

I termini “cisgender” e “cisessuale” inizialmente si sono diffusi per creare una maggiore consapevolezza e comprensione delle sfide affrontate dalle persone transgender e transessuali.

Tuttavia, l’uso di queste parole è molto dibattuto. Secondo molti, queste definizioni semplificano eccessivamente la complessità delle esperienze sessuali e di genere e rafforzano l’idea diffusa nella società che il genere che corrisponde al sesso assegnato alla nascita sia normativo e privilegiato, con conseguenze come la marginalizzazione e la discriminazione delle persone transgender.

Il sessismo si riferisce proprio a questo: il sistema di discriminazione e pregiudizio basato sul genere, che si fonda sulle idee tradizionali riguardanti i ruoli di genere e le gerarchie di potere.

Il sessismo e il cisgenderismo presentano alcune differenze e punti in comune. Il sessismo è profondamente legato alla percezione del sesso assegnato alla nascita, mentre il cisgenderismo si focalizza sull'oppressione derivante dall'identità di genere percepita.

Tuttavia, il sessismo e il concetto di cisgenderismo sono strettamente interconnessi perché entrambi si basano sulle norme sociali e sulle aspettative riguardanti il genere e perché entrambi possono influenzare l'esperienza e il trattamento delle persone in base al loro genere.

Sono due i punti fondamentali su cui si basano entrambi i concetti di sessimo e cisgenderismo:

  • Si tende a privilegiare gli uomini e sottoporre le donne a discriminazioni e oppressioni.

  • Le persone cisgender beneficiano di privilegi associati alla conformità alle norme di genere predominanti.

Il sessismo e il cisgenderismo si manifestano in vari contesti, come nel lavoro, nell'istruzione, nelle relazioni personali e nella politica. Ad esempio, gli uomini cisgender spesso godono di maggiori opportunità e vantaggi in ambito professionale.

Questa estensione concettuale riguardo alle condizioni delle persone in base al loro genere e sesso cattura in modo più accurato le intricate dinamiche dell'oppressione di genere e fornisce un quadro più definito per il dibattito e il cambiamento sociale.


Cosa fare in caso di dubbi sulla propria identità di genere?

In caso di subbi sulla propria identità di genere o sessuale, si consiglia di parlare apertamente con i propri amici e familiari più fidati e aperti e parallelamente cercare supporto psicologico.

Quest’ultimo è uno strumento molto utile per l’esplorazione di sé stessi, in quanto fornisce un aiuto nella propria indagine personale, senza pregiudizi né risposte “corrette”, ma sempre sostenendo l’autodeterminazione dell’individuo.

Tutte le persone hanno il diritto della libera ricerca ed espressione della propria identità.

Un intervento psicologico rispettoso e consapevole può essere una risorsa preziosa nel percorso di auto-osservazione, auto-scoperta e auto-accettazione.


IN SINTESI

  • Cosa significa cisgender?
    Cisgender si riferisce a persone la cui identità di genere corrisponde al sesso assegnato alla nascita.

  • Qual è la differenza tra cisgender e transgender?
    Le persone transgender hanno un'identità di genere diversa dal sesso assegnato alla nascita, mentre quelle cisgender no.

  • Cisgender è un'identità fissa?
    Sì, per chi si riconosce nel proprio sesso biologico, è considerata un'identità di genere stabile.

  • Il termine ha connotazioni negative?
    No, è un termine neutro usato per descrivere una condizione di allineamento tra genere e sesso biologico.


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Oggi ad esempio abbiamo parlato del significato di cisgender.

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