Crisi di nervi, crollo emotivo ed esaurimento nervoso: come affrontarli?

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crisi di nervi


Cos’è una crisi di nervi?

Nel linguaggio comune, quando si parla di “crisi di nervi”, “crollo mentale”, “crollo emotivo”, “crollo nervoso” o “esaurimento nervoso”, ci si riferisce a una condizione mentale caratterizzata da turbamento emotivo e stanchezza psico-fisica.

All’interno della Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati, viene descritta con il termine “nevrastenia”. Altri modi con cui si indica questo stato sono “crisi di salute mentale” o “nervous breakdown” o “burnout”, quest’ultimo riferito allo stress correlato al lavoro.

La crisi di nervi è un disturbo acuto e temporaneo, che sorge in modo improvviso di solito in seguito a periodi particolarmente stressanti o traumatici o come conseguenza di un accumulo di tensione per un periodo prolungato, fino al completo esaurimento delle risorse individuali per fronteggiarlo (da qui l’espressione “esaurimento nervoso”).

Si tratta di una condizione molto comune. Sebbene non ci siano dati precisi, si stima che circa il 75% della popolazione sperimenterà almeno un episodio di stress significativo nel corso della propria vita che potrebbe sfociare in crollo nervoso.

L’espressione “esaurimento nervoso” è stata introdotta nel 1869 dal neuropsichiatra americano George Miller Beard, che la utilizzò per indicare una condizione pervasiva di stanchezza cronica e disabilità, caratterizzata da una facile esauribilità ed eccitabilità del sistema nervoso centrale.

Oggi si descrive come uno stato di debolezza emotiva caratterizzato da una sintomatologia specifica, tra cui stanchezza cronica psico-fisica, problemi di concentrazione, insonnia, mal di testa, nervosismo e mancanza di emozioni piacevoli. La persona “esaurita” manifesta sintomi variabili, alcuni tipici dei disturbi depressivi (come la perdita di interesse e la fragilità emotiva) e altri tipici dei disturbi d’ansia (come la preoccupazione eccessiva e sintomi fisici).

L’esaurimento nervoso è un momento di disagio psichico molto intenso, ma non è considerato una patologia a sé stante, né tantomeno esistono criteri diagnostici ben stabiliti. Questo, insieme al fatto che la sintomatologia è in gran parte sovrapponibile ad altre condizioni, la rende una condizione difficile da identificare.


Sintomi

I sintomi dell’esaurimento nervoso variano molto da persona a persona. In generale, si riscontra una sintomatologia che riguarda la sfera psicologica e una che riguarda quella fisica.

A livello emotivo, si riscontrano sintomi come affaticamento mentale, fragilità emotiva, forte insicurezza, difficoltà a rilassarsi e irritabilità. Si prova ansia, paura e preoccupazione verso qualcosa di indecifrabile.,

Inoltre, sono presenti i sintomi tipici della depressione, come negatività, pessimismo, sfiducia, tristezza estrema, facilità al pianto, scarso interesse verso ciò che prima piaceva, svogliatezza, scarsa cura personale, passività di fronte agli eventi della vita e apatia. Possono anche essere presenti sintomi cognitivi come confusione nel pensiero, difficoltà di concentrazione e perdita di memoria.

I sintomi fisici dell’esaurimento nervoso sono cefalea, dolori muscolari, vertigini, extra-sistole, disturbi digestivi, disturbi del sonno e somatizzazioni.


Conseguenze

Durante l’episodio di esaurimento nervoso, specialmente quando si protrae per diversi mesi, si assiste a un deterioramento della qualità della vita della persona. La crisi di nervi può portare a ritirarsi in sé stessi, con rischio di isolamento sociale.

I sintomi legati all’ansia possono portare a problemi fisici sempre più evidenti, come somatizzazioni e problemi di pressione sanguigna, mentre quelli legati alla depressione possono portare a aumento o perdita di peso, problemi nella vita familiare e lavorativa e persino a pensieri suicidi.


Cosa accade nel corpo e nel cervello?

Secondo gli studi, nel cervello delle persone con esaurimento nervoso esiste uno squilibrio di neurotrasmettitori, quelle molecole che consentono ai neuroni di comunicare efficacemente tra loro. Questo squilibrio si riscontra principalmente nei circuiti neuronali coinvolti nel controllo dello stress e delle emozioni nell’amigdala, una zona del cervello che diventa iperattiva in risposta alle situazioni stressanti.

Lo squilibrio cerebrale causa un’alterazione dei livelli degli ormoni dello stress nel corpo, come il cortisolo e l'adrenalina, con un aumento dei loro livelli nel sangue, che ha effetti negativi su varie funzioni e sistemi del corpo. In particolare, lo stress prolungato ha un impatto negativo sul sistema immunitario, quello cardiovascolare e il metabolismo in generale, con un aumentato rischio di malattie e infezioni.

Inoltre, i sintomi fisici e la scarsa qualità del sonno tipici dell’esaurimento nervoso, aggravano ulteriormente lo stress e rinforzano tutti i meccanismi sopra citati, in un circolo vizioso.


Cause

La principale causa di esaurimento nervoso è uno stress eccessivo che supera la resilienza dell’individuo, cioè che va oltre la sua capacità di affrontarlo.

Quando lo stress è contenuto entro certi limiti, al di sotto della propria soglia personale di resilienza che è estremamente soggettiva e variabile, può apportare dei benefici, come l’aumento della performance.

Tuttavia, quando si verificano eventi fortemente stressanti o si sommano tra loro diverse difficoltà della vita, l’individuo potrebbe non riuscire a “reggere” lo stress e sperimentare una crisi di nervi.

Secondo gli studi, le circostanze della vita esterne che più spesso causano uno stress eccessivo che può portare all'esaurimento nervoso sono problemi relativi al rapporto di coppia, alla famiglia, al lavoro o scuola, malattie e lutti. Anche traumi fisici o calamità naturali possono avere lo stesso effetto.

Quando lo stress eccessivo si protrae nel tempo, l’individuo potrebbe iniziare a percepirsi come debole, inacerbando ancor di più i sintomi, in un circolo vizioso. Altrettanto dannoso è quando la famiglia e gli amici sono ipercritici e accusano il loro caro di non essere in grado di affrontare i problemi.

Oltre alle circostanze esterne, c’è un altro fattore decisivo nell’insorgenza dell’esaurimento nervoso: il conflitto interno, che consiste in sperimentare emozioni o desideri contrastanti e reazioni indesiderate, in maniera consapevole o anche a livello inconscio.

Infine, nel contesto della popolazione psichiatrica, disturbi psicologici come il disturbo d’ansia, il disturbo bipolare, il disturbo borderline, la depressione, la schizofrenia e il disturbo acuto o post-traumatico da stress possono essere cause di crollo nervoso.


Sindrome da Burnout

Esiste un tipo di esaurimento nervoso chiamato sindrome da burnout o stress da lavoro correlato. Si tratta di un crollo nervoso derivato dallo stress sul posto di lavoro.

Colpisce soprattutto chi lavora a stretto contatto con le persone, come medici, infermieri, insegnanti, assistenti sociali, venditori e consulenti.

Ad oggi è piuttosto comune, visti i ritmi lavorativi sempre più sostenuti, le richieste eccessive e pressanti delle aziende e la tendenza a identificarsi con il proprio ruolo lavorativo. Inoltre, la maggior parte delle persone lavora quasi tutta la giornata, per cui è comprensibile che un ambiente professionale caratterizzato da un sovraccarico di lavoro, poche opportunità di crescita personale e mancanza di incentivi e di valorizzazione possa causare un forte malessere psicofisico.

Il burnout è un vero e proprio esaurimento nervoso e si manifesta con i suoi sintomi tipici, quelli ansioso-depressivi, insieme ad assenteismo, scarsa produttività e altri sintomi correlati al lavoro.

Il burnout è una condizione riconosciuta ed è descritta dall’OMS nella categoria di “Problemi relativi allo stress lavorativo”. Chi ne soffre può mettersi in malattia ed ottenere il certificato per essere retribuiti dall’INPS.

È importante specificare che per questo tipo di crollo nervoso, le parti coinvolte sono due: l’azienda, che dovrebbe sempre assicurare il benessere dei lavoratori, e i lavoratori, che dovrebbero imparare a essere assertivi e migliorare le relazioni con i propri colleghi.


Come affrontare la crisi di nervi?

Quando ci si rende conto di stare avendo un esaurimento nervoso, è cruciale acquisire una piena consapevolezza della situazione, per potere così diminuire i fattori stressanti e lavorare allo sviluppo di strategie e tecniche per gestire lo stress.

È fondamentale concedersi un riposo adeguato e sufficiente, ridurre i ritmi della vita sia sul lavoro che in famiglia e “staccare” un po’, per esempio facendo delle passeggiate nella natura.

Altri fattori comportamentali che possono aiutare nel rilassamento e nella presa di contatto con il presente sono l’esercizio fisico regolare, lo yoga e la meditazione.

Insomma, per uscire da un crollo nervoso bisogna bilanciare le richieste del mondo esterno con l’ascolto delle proprie necessità e prendersi cura di sé stessi. Questo implica anche chiedere supporto ad amici e familiari, senza vergona.

Visto che l'esaurimento nervoso può avere un impatto significativo sia sul cervello che sul corpo, compromettendo la salute e il benessere complessivo della persona, è importante saper riconoscere i segni precoci e rivolgersi a un professionista della salute mentale per affrontare la crisi in modo adeguato.

Un percorso di consulenza psicologica offrirà supporto nell’identificare i pensieri e le distorsioni cognitive che hanno portato a quella situazione, permetterà di apprendere tecniche per la gestione dello stress e per la risoluzione dei problemi e favorirà il processo di introspezione e il recupero del contatto con sé stessi.


IN SINTESI

  • Cos'è una crisi di nervi?
    Una crisi di nervi è un momento di intensa instabilità emotiva causato da stress o sovraccarico psicologico.

  • Quali sono i sintomi di una crisi di nervi?
    Ansia, pianto incontrollato, sensazione di perdita di controllo, e talvolta sintomi fisici come tremori o tachicardia.

  • Come si può gestire una crisi di nervi?
    È utile cercare supporto, praticare tecniche di rilassamento e, in casi gravi, rivolgersi a un professionista.

  • Quali sono le cause principali?
    Stress prolungato, traumi o eventi di vita molto difficili.


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Oggi ad esempio abbiamo parlato di crisi di nervi.

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