Un sapiosessuale è attratto sessualmente solo dall’intelligenza?

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sapiosessualità


Cosa significa essere sapiosessuali?

La parola "sapiosessuale" (dal latino "sapien", che significa “saggio” o “intelligente”, e "sessualis", “sessuale”) si utilizza per descrivere le persone che si sentono attratte dall’intelligenza e cultura altrui, e non tanto dalle caratteristiche fisiche o sessuali.

Il sapiosessuale prova interesse per chi mostra capacità intellettuali spiccate, profondità di pensiero e vari livelli intelligenza, tra cui quella emotiva. Infatti, l’attrazione sapiosessuale coinvolge anche la sfera emotiva: l’intelligenza stimola non solo l’interesse mentale, ma anche sentimenti di connessione profonda, intimità e vulnerabilità, che sono fondamentali per relazioni soddisfacenti.

Nella sapiosessualità, la base dell’attrazione sessuale e romantica è proprio l’intelligenza del partner o potenziale partner, che diventa la principale fonte di eccitazione e desiderio. L’attrazione non viene necessariamente solo da un’intelligenza analitica o logica o da un alto quoziente intellettivo in senso accademico, ma può nascere da diversi tipi di “intelligenza”, come quella creativa, culturale, emotiva e sociale.

Le caratteristiche più ricercate dal sapiosessuale sono connessione intellettuale, profonda cultura e conoscenza, approfondita capacità di ragionamento e di sostenere conversazioni stimolanti, con idee innovative e pensieri tipici di una mente creativa.


Sapiosessualità e genere

L’attrazione mentale verso l’altro, in certi aspetti, potrebbe sembrare una caratteristica tipica soprattutto delle donne. Tuttavia, la realtà indica che la sapiosessualità si manifesta in modo simile sia negli uomini che nelle donne.

Studi recenti non hanno infatti riscontrato differenze significative tra i due sessi. Ciò che però emerge chiaramente è che un numero maggiore di donne tende a identificarsi come sapiosessuale rispetto agli uomini.


La sapiosessualità è un orientamento sessuale?

Il termine “sapiosexual", che in italiano traduciamo come “sapiosessuale”, è stato coniato nel 1998 dall'ingegnere Darren Stalder, che lo utilizzò per descrivere il proprio orientamento sessuale. La sapiosessualità iniziò a diffondersi a livello globale nel 2014, quando un famoso sito d’incontri, aggiunse l’opzione “sapiosessuale” alla lista di orientamenti sessuali selezionabili dagli utenti.

Sebbene sia stata introdotta nel vocabolario comune in questi termini, c’è un dibattito aperto in merito. Alcuni sostengono che la sapiosessualità andrebbe considerata un vero e proprio orientamento sessuale (alla pari dell’l’eterosessualità o l’omosessualità), altri invece la vedono come una semplice preferenza individuale che può combinarsi con altre identità e orientamenti sessuali.


Differenze con termini simili

La sapiosessualità è l’attrazione sessuale per l’intelligenza, dove mente e capacità di dialogo sono il vero motore del desiderio. Tuttavia, spesso viene confusa con la sapiofilia e con la demisessualità.

  • La sapiofilia è un termine molto simile, ma c’è una sottile differenza: mentre entrambi indicano attrazione per l’intelligenza, il sapiosessuale mette un accento più marcato sulla componente sessuale di questa attrazione, non solo sull’apprezzamento intellettuale. Come spiega Kathleen Clark, collaboratrice dell’associazione non profit Identiversity: "i termini sono spesso usati in maniera intercambiabile, ma il sapiosessuale tende a enfatizzare l'aspetto dell'attrazione sessuale per l'intelligenza."

  • La demisessualità prevede attrazione sessuale solo dopo un legame emotivo profondo; il sapiosessuale invece può provare desiderio fin da subito se l’altro dimostra un alto intelletto. In entrambi i casi, l’aspetto fisico ha un ruolo secondario, ma il “trigger” dell’attrazione è diverso.

Inoltre, la sapiosessualità si distingue:

  • dall’intersessualità, che non è un orientamento sessuale ma una condizione biologica in cui le caratteristiche fisiche non corrispondono pienamente a quelle tipiche maschili o femminili;

  • dalla pansessualità, che indica attrazione verso persone di qualsiasi genere e si lega alla fluidità di genere, andando oltre le categorie di “etero” e “omo”;

  • dalla disforia di genere, che riguarda il disagio per il genere assegnato alla nascita; una persona trans può comunque essere sapiosessuale.

In sintesi, la sapiosessualità si differenzia soprattutto per il fatto che l’intelletto è il punto di partenza del desiderio, non necessariamente un legame emotivo o il genere dell’altra persona. Gli altri termini, per quanto possano apparire simili, riguardano genere, condizioni fisiche o modalità di attrazione diverse.


Come capire se si è sapiosessuali?

Per chi si riconosce in questo orientamento, la stimolazione intellettuale e la profondità del dialogo hanno un ruolo centrale. Tuttavia, l’orientamento e l’identità sessuale sono esperienze personali e soggettive. Per questo, la sapiosessualità può manifestarsi in modi differenti a seconda dell’individuo.
Ecco alcuni segnali e caratteristiche che la maggior parte delle persone che si riconoscono in questo spettro d’attrazione basata sull’intelligenza riscontrano:

  1. Preferisci conversazioni profonde e ami lo scambio intellettuale: tendi a cercare una connessione intellettuale significativa con il partner, apprezzando gli argomenti complessi e stimolanti. Trovi piacere nel confrontarti su opinioni e idee diverse, mettere alla prova le tue convinzioni, discutere temi articolati e sostenere dialoghi profondi con partner o potenziali partner.

  2. Attrazione per l'intelligenza: provi maggiore interesse verso le persone per la loro conoscenza, intelligenza e capacità di conversazione piuttosto che per l’aspetto fisico. L’attrazione mentale si basa su un desiderio di interazione profonda a livello intellettivo e la stima reciproca nasce dalla condivisione di argomenti vari ed interessanti, che genera piacere e coinvolgimento.

  3. Bisogno di connessione intellettuale ed emotiva: cerchi una relazione profonda e significativa con una persona capace di stimolarti mentalmente e offrire conversazioni coinvolgenti. L’intelligenza emotiva è un fattore importante: ti senti attratto da chi mostra capacità di comprendere e gestire le emozioni, oltre che dall’intelletto. È comune escludere chi non ti appaga intellettualmente, anche se possiede altre qualità.

  4. L’intelligenza viene prima dell’aspetto fisico e rivela bellezza: sei più attratto dal conoscere le idee, i valori e la personalità di una persona che dal suo aspetto esteriore. La percezione di una persona può trasformarsi totalmente quando scopri la sua profondità intellettuale, anche se inizialmente non la consideravi attraente fisicamente. In parole semplici, trovi bello chi è intelligente. Le conversazioni stimolanti sono sessualmente eccitanti per te, mentre i preliminari fisici assumono un ruolo secondario.

  5. Il dialogo è il preludio della seduzione: il confronto mentale è il primo passo che precede qualsiasi contatto fisico e rappresenta la vera fonte di eccitazione. Un dialogo coinvolgente è l'equivalente dei preliminari. L’eccitazione sessuale per te nasce dalla stimolazione mentale ed emotiva, e la scintilla si può accendere attraverso parole e conversazioni profonde, e non dalla semplice attrazione fisica (che può comunque avere un ruolo).

  6. Preferisci incontri in luoghi adatti al dialogo: i primi appuntamenti ideali sono spesso luoghi tranquilli in cui si può parlare a lungo, come librerie, musei o eventi culturali, perché desideri conoscere a fondo l’altra persona.


Come vivono amore e sesso i sapiosessuali?

Per un sapiosessuale, il desiderio e l’amore nascono soprattutto dal piano mentale: l’intelligenza dell’altro è la scintilla che accende l’attrazione e crea le basi per una relazione profonda e intima.

La seduzione spesso inizia con conversazioni stimolanti, scambiate in contesti tranquilli dove si può dialogare senza fretta.

Non tutti vivono questa esperienza allo stesso modo: alcuni danno un certo peso anche all’aspetto fisico, mentre altri si lasciano guidare quasi esclusivamente dalla mente e dalla connessione emotiva. In ogni caso, la compatibilità intellettuale è considerata essenziale per un legame duraturo e appagante.

Oltre all’intelligenza cognitiva, conta molto anche quella emotiva: la capacità di comprendere, gestire e condividere emozioni rafforza la complicità e alimenta l’attrazione. Non a caso, chi si identifica come sapiosessuale riferisce spesso maggiore soddisfazione sessuale e relazionale.

Nella vita di coppia, i sapiosessuali amano condividere attività che stimolino la mente, dal discutere di attualità al confrontarsi su temi complessi, fino a partecipare insieme a corsi o conferenze. Per questo, trovarsi in sintonia intellettuale con il partner è per loro la chiave di una relazione felice.


Possibili conseguenze

Essere sapiosessuale non è in alcun modo un “problema da risolvere”. Tuttavia, può comportare alcune conseguenze psicologiche legate al fatto di appartenere a una minoranza con caratteristiche meno riconosciute socialmente, come emerso dalle indagini dell’Institute of Medicine del 2011.

Infatti, secondo il modello del “minority stress”, le persone che appartengono a minoranze sessuali tendono a sperimentare livelli di stress più elevati rispetto alla popolazione generale, a causa di discriminazione, stereotipi e mancanza di comprensione. Per un sapiosessuale, questo può tradursi in disagio emotivo, difficoltà di accettazione e conflitto interno.

In alcuni casi, chi non accetta o non riesce a esprimere apertamente il proprio orientamento può evitare di fare coming out, sviluppando frustrazione o senso di isolamento. L’impatto varia molto in base alla storia personale, al supporto sociale e all’ambiente in cui si vive.

Le possibili conseguenze psicologiche includono:

- disagio emotivo: alcune persone vivono stati di stress e ansia dovuti alla difficoltà nel confrontarsi o accettare un orientamento sessuale non convenzionale;

- autocritica e conflitto interno: si potrebbero sperimentare sensazioni di alienazione, auto-giudizio o percezione di sé come “diversi” o “sbagliati” per il proprio orientamento sessuale;

- depressione e ansia: possono emergere stati emotivi negativi legati all’impossibilità di vivere liberamente la propria attrazione, che si manifestano soprattutto nei casi in cui l’accettazione di sé è particolarmente compromessa o in assenza di supporto sociale.


Studi sulla sapiosessualità

Un recente studio pubblicato sulla rivista Intelligence ha analizzato in profondità la sapiosessualità e i risultati emersi sono molto interessanti:

- Il livello di intelligenza ritenuto più seducente e attraente, sia per l’attrazione sessuale sia per la compatibilità a lungo termine, si aggira intorno a un QI di 120, un valore alto ma non “geniale”.

- Al contrario, punteggi eccezionalmente elevati (sopra 135), tendono a perdere fascino, forse perché percepiti come eccessivamente distanti o addirittura intimidatori, in grado di mettere in risalto le nostre insicurezze. Ciò significa che i “­super-geni” (come Einstein, Freud o Bill Gates, con QI superiori a 135), non risultano altrettanto desiderabili a livello romantico, forse per un mix di fattori sociali, emotivi e di autostima.

Per valutare questa tendenza, i ricercatori hanno sviluppato il Sapiosexuality Questionnaire (SapioQ), uno strumento psicometrico affidabile, e lo hanno proposto a un campione di individui. Di loro, solo una piccola minoranza ha riportato punteggi molto alti: circa l’8% ha ottenuto una media pari o superiore a 4,0 su una scala da 1 a 5, e appena l’1% ha superato 4,5. Un dato particolarmente interessante è che non è stata trovata alcuna correlazione diretta tra il QI reale e la sapiosessualità: ciò che conta non è l’intelligenza misurata, ma quella percepita e vissuta nella relazione.

Questi dati confermano la “threshold hypothesis”: serve un certo livello di intelligenza per risultare attraenti, ma superata una soglia il fascino non cresce ulteriormente.

Secondo la psicologia evolutiva, questa preferenza ha radici profonde: non si tratta solo di ammirare la brillantezza mentale, ma anche, e forse soprattutto, di evitare partner percepiti come poco stimolanti o “stupidi”. Come osserva Lora Adair, docente di psicologia evolutiva, la ricerca di un partner con particolari capacità cognitive è un comportamento antico milioni di anni, condiviso anche con altre specie animali, dove “intelligenza” significa saper trovare risorse, protezione e opportunità di sopravvivenza.

In più, definire cosa sia “intelligenza” non è affatto semplice: da secoli psicologi e studiosi si interrogano sul suo significato. Howard Gardner, ad esempio, ha proposto la teoria delle intelligenze multiple, secondo cui ne esistono almeno otto (tra cui linguistica, musicale, spaziale, logico-matematica, emozionale) ciascuna rilevante in contesti diversi. Così, per qualcuno essere intelligenti significa eccellere a scacchi o suonare magistralmente uno strumento; per altri, programmare un software o risolvere problemi complessi.


Come vivere bene la propria sessualità

La sessualità è un aspetto unico e personale dell’essere umano, e ognuno ha il diritto di esplorarla e viverla senza timori o giudizi. Vivere la propria sapiosessualità con serenità significa innanzitutto riconoscere e accettare pienamente se stessi e il proprio orientamento come una parte naturale e legittima della propria identità, non come una scelta o una condizione patologica.

È fondamentale dedicare tempo all’autoriflessione, ascoltando con sincerità il proprio vissuto emotivo e sessuale, e cercando di individuare eventuali pregiudizi o paure interiori che potrebbero limitare la piena espressione di sé.

Coltivare un buon livello di autostima e rispetto per sé stessi è la chiave per vivere la propria sessualità liberamente e senza sensi di colpa, favorendo relazioni autentiche e appaganti basate su consenso, empatia e comunicazione profonda.

Quando il percorso verso l’accettazione diventa difficile, è importante non esitare a cercare sostegno, sia confrontandosi con persone che condividono esperienze simili, partecipando a comunità o gruppi di supporto, sia rivolgendosi a professionisti specializzati nelle tematiche relazionali e sessuali.


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Oggi ad esempio abbiamo parlato di sapiosessualità.

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Bibliografia

  1. Gignac, G. E., Darbyshire, J., & Ooi, M. (2018). Some people are attracted sexually to intelligence: A psychometric evaluation of sapiosexuality. Intelligence, 66, 98–111. https://doi.org/10.1016/j.intell.2017.11.009

  2. Zhu. (2025). Beyond the Physical: Integrating Sapiosexuality Into Modern Sex Education. In International Conference of Advanced Research in Education (Vol. 2). University of Oxford. https://doi.org/10.33422/educationconf.v2i1.1044

     

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