Comprendere la disfunzione erettile: tipi, cause e trattamenti

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disfunzione erettile - impotenza


Cos'è la disfunzione erettile e quali sono i sintomi?

La disfunzione erettile è un disturbo che causa difficoltà o impossibilità nel raggiungimento dell'erezione, o nel mantenimento di essa per un periodo abbastanza a lungo da consentire un rapporto sessuale.

‍Secondo il DSM-5 (il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) si può fare una diagnosi di disfunzione erettile quando l’individuo riporta, in circa il 75 -100% dei rapporti sessuali, uno o più dei seguenti sintomi: marcata difficoltà di erezione durante il rapporto sessuale, marcata diminuzione della rigidità erettile, difficoltà di penetrazione o problemi nel mantenere l'erezione fino al completamento del rapporto.

Nella maggior parte dei casi, al risveglio o durante la masturbazione, la capacità erettile viene mantenuta.

Per la diagnosi, l’incapacità di avere o mantenere l’erezione deve essere persistente e protrarsi per almeno sei mesi. Infatti, un deficit erettile episodico non rappresenta un problema da indagare, poiché potrebbe essere dovuto alla mancanza di sonno, allo stress, all’ansia da prestazione, alla stanchezza o ad altre cause passeggere.


Dati epidemiologici

La disfunzione erettile è un problema piuttosto comune: secondo i dati riportati dalla Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità, riguarderebbe circa 3 milioni di italiani. Il disturbo colpisce ben il 48% degli uomini oltre i 70 anni, presumibilmente perché insieme all’età aumentano anche i fattori di rischio come i problemi cardiocircolatori e l’assunzione di farmaci. Tuttavia, negli ultimi anni sembra che stia interessando sempre più i giovani: un ragazzo su 20 di età compresa tra i 18 e i 30 anni è affetto dal problema.

Alcune statistiche danno numeri ancora più alti. Secondo degli studi americani svolti dal Massachusetts Male Aging, la prevalenza della disfunzione erettile, considerata anche lieve o episodica, è del 39% in uomini con un’età compresa tra 40 e 50 anni, del 46% con un’età compresa tra 50 e 60 anni, e quasi del 70% in uomini di età superiore ai 70 anni.


Manifestazioni e tipologie di disfunzione erettile

I problemi di erezione possono manifestarsi in diversi modi. Può esserci l’assenza totale di erezione fin dall'inizio dell’approccio sessuale, o una parziale erezione in cui la scarsa rigidità del pene non consente la penetrazione.

Un altro caso è quello in cui esiste una difficoltà nel mantenimento dell’erezione, con una perdita involontaria dell’erezione che non permette di giungere al completamento del coito. O ancora, può esistere una difficoltà a completare un rapporto sessuale soddisfacente, anche in presenza di un’erezione. Infine, vi possono essere delle vere e proprie deformazioni del pene incompatibili con la normale penetrazione, ad esempio l’induratio penis plastica, che interessa maggiormente l’età adulta.

A seconda di quando si manifesta, si può fare una distinzione tra la disfunzione erettile primaria o permanente, e quella secondaria o acquisita. Quella primaria si manifesta sin dai primi approcci sessuali e generalmente sottende una patologia più complessa. La disfunzione erettile secondaria è quella più comune e molto spesso è legata a cause psicologiche.

Inoltre, il disturbo può essere situazionale o generalizzato. La disfunzione erettile situazionale si manifesta nelle relazioni di coppia, e solo in certe situazioni (per esempio, quando è il partner ad avere l’iniziativa nel rapporto sessuale) o con un determinato partner (per esempio, quando c’è un amante che inizia ad acquisire importanza, il disturbo potrebbe manifestarsi solo con la moglie). La disfunzione erettile è invece definita generalizzata quando non esistono situazioni di funzionalità normale, e si presenta in tutti i casi.

In tutti questi casi, la mancanza di erezione può essere totale o parziale, e il desiderio e l’orgasmo possono essere presenti o meno.


Cause psicologiche

La componente psicologica gioca un ruolo fondamentale nella disfunzione erettile. Ansia da prestazione, bassa autostima, timore dell’insuccesso o del giudizio, e convinzioni legate a un’idea rigida o tossica di mascolinità possono ostacolare la risposta sessuale.

In particolare, l’identificazione del valore maschile con la performance sessuale può generare un ciclo vizioso di paura, frustrazione e insoddisfazione. Per questo, quando si vuole indicare il disturbo erettile, si sconsiglia usare il termine “impotenza”, che richiama questo concetto di mascolinità tossica, rinforzandone il valore.

Helen Kaplan, psichiatra e psicoanalista, distingue le cause psicogene immediate (legate all’ansia del momento) da quelle relazionali, sottolineando quanto sia importante il contesto emotivo e il tipo di relazione in cui si verifica il disturbo. Spesso, infatti, la disfunzione erettile riflette tensioni nella coppia: sfiducia nel partner, conflitti irrisolti, mancanza di comunicazione o aspettative deluse possono interferire con l’intimità.

Anche eventi traumatici, lutti, depressione, stress lavorativo o emotivo possono contribuire all’insorgenza del disturbo. Nei giovani adulti, lo stress e la pressione sociale sono tra le cause principali di difficoltà erettive.

È bene specificare che le cause della disfunzione erettile sono spesso complesse e multifattoriali, con componenti sia fisiche che emotive che si intrecciano. Per questo motivo, ridurre il problema a una semplice origine 'psicogena' è spesso impreciso e non aiuta nella ricerca di un trattamento efficace. Tuttavia, va tenuto a mente che quando le erezioni notturne o durante la masturbazione sono presenti, è probabile che il problema abbia una forte componente psicologica, e in questi casi un supporto terapeutico mirato può essere decisivo.


Cause organiche

Le cause fisiche della disfunzione erettile comprendono condizioni mediche che compromettono la circolazione sanguigna, la funzionalità ormonale o il sistema nervoso.

Tra le più comuni vi sono: diabete, ipertensione, aterosclerosi, malattie renali croniche, ipogonadismo (basso testosterone), sclerosi multipla, morbo di Parkinson, sindrome metabolica e malattia di Peyronie.

Anche interventi chirurgici o lesioni a livello pelvico, della prostata o del midollo spinale possono compromettere l’erezione.

L’assunzione cronica di alcuni farmaci (antidepressivi, antiandrogeni, sedativi, farmaci per la pressione o per l’ulcera) può causare disfunzione erettile come effetto collaterale. Allo stesso modo, il consumo di droghe come cocaina, eroina, marijuana o anfetamine può interferire con la risposta sessuale.

Esami come la monitorizzazione delle erezioni notturne e lo studio dei potenziali evocati corticali e sacrali permettono di distinguere una disfunzione erettile organica da una di origine psicologica, aiutando a indirizzare il percorso diagnostico e terapeutico corretto.


Stile di vita e cause comportamentali

La disfunzione erettile può anche essere causata da abitudini di vita non salutari, come la mancanza di esercizio fisico, il sonno di scarsa qualità insufficiente, il fumo (che riduce notevolmente il flusso sanguigno ai corpi cavernosi), e l’abuso di alcol e droghe. Questo stile di vita può contribuire a lungo termine al deterioramento della funzione erettile.

Un’associazione recentemente indagata è quella tra l’uso eccessivo di pornografia e la crescente difficoltà nel raggiungere o mantenere l’erezione durante rapporti sessuali reali. Questo fenomeno può essere spiegato da una desensibilizzazione dei circuiti dopaminergici, che regola il meccanismo della ricompensa. La continua esposizione a stimoli artificiali può aumentare la soglia dell’eccitazione, rendendo meno stimolanti le esperienze sessuali concrete. Alcuni autori propongono un periodo di “disintossicazione” (circa 6-12 settimane) dalla pornografia per ristabilire la risposta sessuale naturale.


Trattamento

Purtroppo, chi è affetto da disfunzione erettile spesso non sa a chi rivolgersi e non cerca il supporto professionale adeguato. Inoltre, solo un terzo di chi si rivolge allo specialista esegue effettivamente la terapia prescritta.

Tuttavia, è importante ricevere un trattamento per la disfunzione erettile. Il corretto approccio è quello personalizzato, che parte sempre da una corretta diagnosi medica. Le cause possono essere molteplici – vascolari, neurologiche, ormonali, farmacologiche o psicologiche – e devono essere indagate da uno specialista. In base alla causa, il trattamento sarà scelto per l’individuo, spesso con una gestione integrata, cioè di un intervento che coinvolga contemporaneamente l’andrologo e/o urologo e il professionista della salute mentale.

Un primo passo fondamentale è intervenire sullo stile di vita: smettere di fumare, ridurre il consumo di alcol, perdere peso se necessario e praticare attività fisica regolare. Questi cambiamenti possono migliorare significativamente la funzione erettile, specialmente nei casi in cui la disfunzione è legata a fattori metabolici o cardiovascolari.

Quando necessario, lo specialista può prescrivere una terapia farmacologica. I farmaci più comuni per la disfunzione erettile sono gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5i), come sildenafil (Viagra), tadalafil (Cialis), vardenafil (Levitra) e avanafil (Stendra). Questi farmaci aumentano il flusso sanguigno al pene ma richiedono comunque stimolazione sessuale per funzionare. Vanno sempre usati sotto prescrizione e controllo medico, perché presentano controindicazioni e possibili effetti collaterali.

In alcuni casi, viene prescritta una terapia sostitutiva con testosterone, soprattutto se i livelli ormonali sono bassi. Tuttavia, questa opzione non è indicata se la causa del disturbo è di origine vascolare o neurologica.

Un’altra opzione farmacologica è l’alprostadil, somministrabile tramite iniezione diretta nel pene, supposta uretrale o crema topica, con effetto entro 5-20 minuti.

Infine, esistono terapie fisiche emergenti, come le onde d'urto a bassa intensità, o sperimentali come la terapia genica, che stanno mostrando risultati promettenti.

In ogni caso, è essenziale evitare l’automedicazione e rivolgersi sempre a un professionista per valutare le opzioni più sicure ed efficaci per il proprio caso specifico.


Consigli

La disfunzione erettile non si affronta solo con farmaci: un cambiamento nello stile di vita e un supporto psicologico adeguato possono fare una grande differenza, soprattutto nei casi legati a stress, ansia da prestazione o problematiche relazionali.

Innanzitutto, è fondamentale prendersi cura del proprio benessere generale. L’attività fisica regolare, in particolare quella aerobica, è associata a un miglioramento della funzione erettile grazie ai benefici sulla circolazione, sul tono dell’umore e sul metabolismo. Anche una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, fibre e povera di grassi saturi, può contribuire a migliorare la salute sessuale.

Ridurre o eliminare il fumo e l’alcol è un altro passo importante, poiché entrambi influiscono negativamente sulla circolazione e sulla produzione ormonale. Dormire a sufficienza e gestire lo stress quotidiano, ad esempio con tecniche di rilassamento o mindfulness, può avere un impatto positivo diretto sulla salute sessuale.

Dal punto di vista psicologico, è utile rivolgersi a un sessuologo o uno psicoterapeuta, soprattutto nei casi in cui si sospetti una componente emotiva o relazionale. Ansia da prestazione, senso di inadeguatezza o esperienze passate negative possono bloccare il normale processo di eccitazione sessuale. Un percorso psicoterapico può aiutare a riconoscere e superare questi ostacoli.

Anche il dialogo con il partner è fondamentale: affrontare insieme il problema può rafforzare la relazione e ridurre il senso di vergogna o colpa. In molti casi, lavorare sulla consapevolezza corporea e sull’intimità, più che sulla performance, aiuta a migliorare anche la risposta erettile.

Infine, evitare il fai-da-te con integratori o farmaci acquistati online è essenziale: solo un team di professionisti può suggerire il percorso più adatto per ciascun uomo.


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Fonti

  • Grimaldi MR, Pacilli AM, Scirè SGA, Di Giannantonio M, Ferro FM. La disfunzione erettile: aspetti diagnostici, esperienze cliniche e terapeutiche. J Psychopathol. 2001;7(3):231-242.

  • Fenelli, A., Lorenzini, R. (1999). Clinica delle disfunzioni sessuali. Carocci: Roma.

  • Robinson, M., & Wilson, G. (2011). Porn induced sexual dysfunction: A growing problem. Psychology Today, July, 11.


     

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